Io & Marco nel giorno della mia laurea, a photo by Eleonora F. on Flickr.
Questa è l'unica foto decente (e l'unica che pubblicherò sul web) tra tutte quelle scattate il 24 marzo 2011, ossia il giorno in cui mi sono laureata in Comunicazione ed editoria multimediale all'Università degli Studi di Bergamo discutendo una tesi sull'uso del social media nella comunicazione aziendale.
Sia le foto che ha fatto mio papà con la nostra compattina schifosina che quelle del fotografo realizzate con una Nikon D80 (esticazzi!) lasciano a desiderare, purtroppo.
Colpa del soggetto ovviamente.
Proprio qualche giorno prima mi ero presa un bel raffreddore con i fiocchi (qui non si nota perché la narice ridotta male era la destra) e quindi non stavo proprio al top.
E poi, non so perché e come, ma in tutte le foto ho un occhio più chiuso dell'altro. Oddio, starò mica trasformandomi nel tenente Colombo?!
Senza contare l'espressione da zombie assonnato che mi contraddistingue in tutte le fotografie. Mi era successo anche per la triennale: dopo la discussione sono caduta, in entrambe le occasioni, in uno stato narcolettico profondo, dovuto probabilmente al rilascio della tensione per la giornata importante e allo stress accumulato (oltre ai chili) nei mesi precedenti.
E poi i capelli. Cavolo, i capelli! Maledetto il parrucchiere che me li ha accorciati più del dovuto mentre io volevo mantenere la lunghezza fino alle spalle [Eleonora e i parrucchieri hanno una relazione complicata]!
Tuttavia questa foto, scattata appena dopo la discussione, mi piace: nonostante l'occhio da triglia, l'espressione è felice e soddisfatta e riflette esattamente il mio stato emotivo del momento.
E poi sono insieme al mio adorato Marco che, manco a dirlo, è uscito veramente bene. Che figo ♥
La giornata è andata molto bene.
Dovevo essere la terza nell'ordine pubblicato sul sito dell'università, e invece sono stata la prima a discutere, verso le 10 del mattino. Nessun problema per me, anzi; via il dente via il dolore.
Al mio fianco i miei genitori, Marco e qualche amica, anche se so che altre persone erano presenti con il pensiero.
Non ero per nulla tesa e agitata e, infatti, sono riuscita tranquillamente a seguire il filo del discorso che avevo impostato e dopo - credo - un quarto d'ora era già tutto finito. Con un 105. Era il voto che mi aspettavo e quindi non ci sono state sorprese sotto questo punto di vista.
Dopo qualche fotografia nel cortile interno della sede di via Salvecchio, ho passato il resto della giornata a Bergamo Alta, godendomi i primi caldi raggi del sole e la bellezza indiscutibile di quei luoghi, e ho salutato per sempre la mia cara università.
Addio alla vita da universitaria sfattona.
Buongiorno mondo del lavoro: in Italia non sei messo bene, ma spero saprai darmi tante soddisfazioni come ne ho avute all'università.