mercoledì 25 maggio 2011

Il ristorante dell'amore ritrovato


Ammettiamolo: questo blog è nato principalmente come luogo di recensioni librarie, ma ultimamente è tutto tranne questo.
Urge ricorrere ai ripari con il commento a un libro preso in prestito in biblioteca: Il ristorante dell'amore ritrovato di Ito Ogawa.
Cibo & Giappone: un'accoppiata perfetta per me, le premesse per una lettura avvincente c'erano tutte. E invece il romanzo non mi ha soddisfatto completamente, per questo si becca un voto mediocre (tre stelline).

All'inizio la storia parte lenta, proprio come un Lumachino.
Senza contare l'enorme fastidio che mi ha provocato la reazione della protagonista, Ringo-chan, di fronte al tradimento del suo ragazzo indiano. Questo verme d'uomo, dopo anni di relazione, la abbandona di nascosto, senza nemmeno uno straccio di spiegazione, appropriandosi disonestamente di tutti gli utensili da cucina comprati col sudore della fronte (e se sei un'aspirante cuoca lo shock allora è doppio).
E lei cosa fa?
Perde la voce e torna con la coda delle gambe nel paese natio dall'odiata madre. Ma insomma, un po' di amor proprio e di senso vendicativo :D!
Io, come minimo, l'avrei cercato in capo al mondo, mi sarei ripresa una padella e gliel'avrei sbattuta in testa.
Dopo il rientro nel villaggio d'origine, situato nei pressi del Monte delle Tette (scelta discutibile: in un romanzo dai toni così delicati, metterci un nomignolo del genere mi pare fuori luogo), Ringo cerca di rifarsi una vita aprendo un piccolo ristorante molto particolare dove ospitare solo pochi clienti a cui offrire un menù ad hoc, ideato sulla base delle loro personalità e sulle loro esigenze.
Verso la fine, il romanzo assume maggior vigore, con un colpo di coda che ridesta l'attenzione e che mi ha portato a non giudicarlo poi così negativamente.

martedì 10 maggio 2011

Update lavorativo

Cupcakes, a photo by Eleonora F. on Flickr.

Ripubblico il post che avevo scritto qualche giorno fa, visto che Blogger c'ha fatto lo scherzone...

Una pensa che finita l'università e approdata al mondo del lavoro dopo il consueto 9-5 potrà finalmente disporre di più tempo libero e dedicarsi a se stesso, al relax, allo sport, a leggersi i millemila libri che - a causa degli esami - ha lasciato sugli scaffali a impolverarsi, a del sano cazzeggio sul letto godendosi una serie TV dopo l'altra, al blog.

Illusa.


É da oltre una settimana che non riesco ad andare in palestra (ho dovuto pure saltare la lezione di kettlebell, maledizione!).

L'unica serie TV che sono riuscita a recuperare è la prima stagione di Secret Diary of a Call Girl (ma ce ne sono altre due, più una quarta in corso), senza parlare degli arretrati di One Tree Hill, Gossip Girl, The Big Bang Theory, The Big C...

Il ritmo di lettura si è abbassato drasticamente: gli unici momenti che avrei per leggere sono durante il viaggio di andata e di ritorno a lavoro sul treno (ma solitamente sono così stanca che mi appisolo subito), di sera (che però passo a navigare sul Web - come se non stessi attaccata al PC abbastanza, maledetto StumbleUpon! è una droga ormai - e a volte a lavorare, com'è accaduto la settimana scorsa) e nel weekend (cerco di uscire, stare all'aria aperta, vedere Marco e gli amici). Così mi riduco a leggere qualche pagina durante le delibere in bagno :P

Il mio Google Reader straborda di item in attesa di lettura (o di essere semplicemente segnati con nonchalance come letti): è da un periodo di tempo imprecisato che il contatore è fisso sui +1000. Non ce la farò mai a tornare a un numero "umano".

Non trovo il tempo di scrivere sul blog (cavoli, l'ultimo post risale a un mese fa! Shame on me!).

Inconvenienti del lavoro, ma devo anche dire che nell'ultimo mese c'è stato uno sviluppo positivo sotto questo punto di vista: sono diventata content & community manager (maggiori dettagli sul mio LinkedIn), in sostituzione della mia ex collega (nonché guru :P) Francesca, a cui faccio nuovamente un in bocca al lupo, anche se non ne ha bisogno :)
Quindi, oltre a varie attività meno divertenti, finalmente mi dedico professionalmente a ciò che vorrei fare nella vita: scrivere e gestire una community online!

Scrivere appunto: latito qui, ma sono ben attiva da un'altra parte, il blog di InPausa. Ho una maestra di tutto rispetto, ovvero Giulia Blasi, e il progetto rappresenta un'ottima palestra di scrittura creativa, anche perché spesso trattiamo di argomenti a me molto a cuore, in particolare di tematiche ambientali. Spero in ogni caso di riuscire a migliorare il mio stile.

E poi fare la community manager: essere la voce del brand, relazionarsi con gli utenti, ascoltare, gestire momenti di crisi online...
Allo stato attuale è il mio dream job. Non è un lavoro semplice, anzi a volte estenuante - come so grazie a community manager che conosco -, disponibilità quasi 24h su 24, essere sempre sul pezzo, tanta pazienza e tantissima calma zen. Per ora non ho sperimentato l'ebrezza di avere a che fare una tribù movimentata, ma spero che la situazioni si smuova presto.
Mmmm mi sa che mi sto tirando la zappa sui piedi da sola.
Sono forse pazza?!

Beh, al massimo posso ritornare al lavoro dei sogni di quando ero piccina picciò: la gelataia! Tra l'altro pare che ci siano un sacco di posti vacanti...
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