Ammettiamolo: questo blog è nato principalmente come luogo di recensioni librarie, ma ultimamente è tutto tranne questo.
Urge ricorrere ai ripari con il commento a un libro preso in prestito in biblioteca: Il ristorante dell'amore ritrovato di Ito Ogawa.
Cibo & Giappone: un'accoppiata perfetta per me, le premesse per una lettura avvincente c'erano tutte. E invece il romanzo non mi ha soddisfatto completamente, per questo si becca un voto mediocre (tre stelline).
Senza contare l'enorme fastidio che mi ha provocato la reazione della protagonista, Ringo-chan, di fronte al tradimento del suo ragazzo indiano. Questo verme d'uomo, dopo anni di relazione, la abbandona di nascosto, senza nemmeno uno straccio di spiegazione, appropriandosi disonestamente di tutti gli utensili da cucina comprati col sudore della fronte (e se sei un'aspirante cuoca lo shock allora è doppio).
E lei cosa fa?
Perde la voce e torna con la coda delle gambe nel paese natio dall'odiata madre. Ma insomma, un po' di amor proprio e di senso vendicativo :D!
Io, come minimo, l'avrei cercato in capo al mondo, mi sarei ripresa una padella e gliel'avrei sbattuta in testa.
Dopo il rientro nel villaggio d'origine, situato nei pressi del Monte delle Tette (scelta discutibile: in un romanzo dai toni così delicati, metterci un nomignolo del genere mi pare fuori luogo), Ringo cerca di rifarsi una vita aprendo un piccolo ristorante molto particolare dove ospitare solo pochi clienti a cui offrire un menù ad hoc, ideato sulla base delle loro personalità e sulle loro esigenze.
Verso la fine, il romanzo assume maggior vigore, con un colpo di coda che ridesta l'attenzione e che mi ha portato a non giudicarlo poi così negativamente.
Dopo il rientro nel villaggio d'origine, situato nei pressi del Monte delle Tette (scelta discutibile: in un romanzo dai toni così delicati, metterci un nomignolo del genere mi pare fuori luogo), Ringo cerca di rifarsi una vita aprendo un piccolo ristorante molto particolare dove ospitare solo pochi clienti a cui offrire un menù ad hoc, ideato sulla base delle loro personalità e sulle loro esigenze.
Verso la fine, il romanzo assume maggior vigore, con un colpo di coda che ridesta l'attenzione e che mi ha portato a non giudicarlo poi così negativamente.