Nei giorni scorsi non l'avevo anticipato né menzionato tra una recensione di un libro e l'altra, ma martedì 17 marzo ero tra il pubblico al concerto dei strepitosi Killers in quel di Milano. Probabilmente non il più bel spettacolo musicale a cui abbia assistito e questo è dovuto a diversi fattori.
Iniziamo dall'organizzazione dell'evento: i-n-e-s-i-s-t-e-n-t-e!
Già l'inizio per me non è stato dei migliori - finire schiacciata da una bolgia inquieta e scalpitante contro una transenna divisoria all'entrata del forum, non appena sono stati aperti i cancelli, non è un'esperienza piacevole - e questo avrebbe dovuto costituire un indizio più che sufficiente sull'andazzo della serata. Fortunatamente, io e Marco eravamo tra i primi e siamo riusciti a posizionarci a due metri dal palco, nel tanto ambito parterre. Ambito perchè i biglietti di tutti gli astanti riportavano la scritta POSTO UNICO (in quanto inizialmente il concerto avrebbe dovuto avere luogo all'Alcatraz), autorizzando tutti ad accedere al parterre. Le conseguenze sono facilmente intuibili: frotte di fan continuavano a riversarsi nello spazio antistante al palco (che, ricordiamolo, ha le dimensioni di un campo da pallacanestro), incuranti del fatto che fosse ormai stipato all'inverosimile.
Inoltre, io mi aspetto che una volta entrata nel palazzetto/stadio di turno e ottenuto il mio posto, mi possa sedere in attesa dell'inizio dello spettacolo. Così è successo in occasione sia del Vertigo Tour degli U2 che del Viva La Vida Tour dei Coldplay (tenutosi nella stessa location a fine settembre 2008). Invece, questa volta, dalle 18.30 e per tutta la durata del concerto, siamo stati costretti a rimanere in piedi, pigiati come aggiunghe in scatola, investiti da continue boccate di fumo di sigaretta (eppure in Italia esiste una legge che vieta di fumare nei locali pubblici!), sospinti senza tregua da irrispettose teste di cazzo con ridicole pretese; e, in tutto questo, la security non ha mosso un dito. Purtroppo gli effetti negativi di questa anarchia insensata e pericolosa si sono visti: svenimenti, lividi e, nei peggiori di case, ossa rotte, oltra ad una palpabile irritazione.
Quando poi i Louis XIV, gruppo spalla, hanno iniziato a suonare, lo spintonamento generale si è intensificato, facendo cadere parecchie persone che si trovavano sotto il palco, come tante tesserine di domino (tra cui la sottoscritta). Non sostenendo più una situazione così degenerata, io e Marco abbiamo deciso di seguire il concerto dalle retrovie del parterre e, finalmente i nostri nervi, duramente messi alla prova da gentiglia strafottente priva di buon senso, hanno tirato un sospiro di sollievo. Ovviamente, la visuale non era paragonabile a quella di cui avremmo potuto godere in prima linea, ma almeno abbiamo evitato di rovinarci lo spettacolo e di uscire dal forum tesi come corde di violino.
Per quanto riguarda l'esibizione in sè dei Killers, la mia valutazione è buona, anche se i quattro baldi giovanotti provenienti da quella città dei balocchi per adulti che è Las Vegas hanno dimostrato un capacità di coinvolgimento nei confronti degli spettatori pari quasi allo zero. A parte l'obbligato saluto iniziale alla città ("Siamo i Killers, al vostro servizio!") e la bandiera italiana sullo schermo alle loro spalle nel finale, ho avuto la sensazione che volessero semplicemente portare a termine il loro compito per passare alla tappa successiva, come dei bravi e diligenti scolari.
Questo particolare non mi ha di certo impedito di divertirmi, di cantare a squarciagola tutta la scaletta, di scatenarmi sulle note della loro prima hit internazionale 'Somebody Told Me', di esaltarmi con la cover dei Joy Division 'Shadowplay' e di farmi cullare dalla melodia di 'This Is Your Life' o dal ritmo spensierato di 'I Can't Stay'.
E di fronte a tutto questo, l'irritazione precedente non può fare altro che volatilizzarsi e lasciare posto a una scia di soddisfazione, di felicità e di eccitazione.
Un grazie a Marco per la sua compagnia, sempre piacevole e gradita, per aver sopportato con me i comportamenti fastidiosi di certi personaggi e per aver condiviso con me anche questo concerto.
Alcune foto che ho scattato durante la serata:
1 commento:
Ciao!
Guarda io intanto non "sono" webdesigner, o almeno non mi ci sento e non vengo ancora pagata XD Ci provo.
Io ho fatto da autodidatta, ma alcuni corsi ci sono, bisogna però stare attenti.
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