In questi giorni non scrivo molto perchè sono in clausura forzata pre-esami, ergo cerco di ottimizzare le giornate come meglio posso, evitando perdite di tempo (anche se, ovviamente, le fonti di distrazione sono innumerevoli e rendono molto ardua la concentrazione) e sono pochi gli avvenimenti degni di nota.
I due esami precedenti, ovvero psicologia del lavoro e delle organizzazioni e istituzioni di diritto pubblico, sono andati in porto, con molta soddisfazione: 28 per psicologia (dopo un'attesa interminabile! eravamo in 141 studenti all'appello con un solo professore ad interrogarci... si è così proceduto a una suddivisione degli studenti in diverse giornate e io sono stata esattamente l'ultima della prima tornata... ore e ore di snervante attesa, a sentire e risentire discorsi sui cambiamenti del mondo del lavoro attuale, sui ruoli di coach e coachee, sull'importanza di una relazione ottimale anche sul posto di lavoro, blablabla) e 25 per diritto (che, a essere sincera al 100%, un po' mi è rimasto sul gobbone perché so di aver studiato sodo ed aver risposto perfettamente alle domande dell'avvocato - non un professore dell'università, ma il socio dello studio dove lavora il nostro docente che era troppo lento per riuscire a interrogare tutti entro la sera -... per cui un po' di incazzatura per il voto c'è, ma cerco di non fossilizzarmi e di pensare che ora sono a meno 10 esami dalla fine).
Ora mi aspettano al varco gli ultimi 2 esami di questa sessione invernale: trattasi di comunicazione aziendale e di filosofia del linguaggio, da sostenere in una settimana.
Inutile dire che sono con l'acqua alle orecchie (giusto per essere fine), ansiosa, in preda al panico, negativa e mi sento impreparata. Come sempre del resto. Soprattutto sono preoccupata per il secondo dei 2, in particolare dopo aver letto alcune delle domande poste all'appello precedente. Cose del tipo "Ava come lava. Spiega, secondo il modello della comunicazione di Jakobson, quali sono le funzioni dominanti in questo messaggio" che mi lasciano piuttosto perplessa.
I due esami precedenti, ovvero psicologia del lavoro e delle organizzazioni e istituzioni di diritto pubblico, sono andati in porto, con molta soddisfazione: 28 per psicologia (dopo un'attesa interminabile! eravamo in 141 studenti all'appello con un solo professore ad interrogarci... si è così proceduto a una suddivisione degli studenti in diverse giornate e io sono stata esattamente l'ultima della prima tornata... ore e ore di snervante attesa, a sentire e risentire discorsi sui cambiamenti del mondo del lavoro attuale, sui ruoli di coach e coachee, sull'importanza di una relazione ottimale anche sul posto di lavoro, blablabla) e 25 per diritto (che, a essere sincera al 100%, un po' mi è rimasto sul gobbone perché so di aver studiato sodo ed aver risposto perfettamente alle domande dell'avvocato - non un professore dell'università, ma il socio dello studio dove lavora il nostro docente che era troppo lento per riuscire a interrogare tutti entro la sera -... per cui un po' di incazzatura per il voto c'è, ma cerco di non fossilizzarmi e di pensare che ora sono a meno 10 esami dalla fine).
Ora mi aspettano al varco gli ultimi 2 esami di questa sessione invernale: trattasi di comunicazione aziendale e di filosofia del linguaggio, da sostenere in una settimana.
Inutile dire che sono con l'acqua alle orecchie (giusto per essere fine), ansiosa, in preda al panico, negativa e mi sento impreparata. Come sempre del resto. Soprattutto sono preoccupata per il secondo dei 2, in particolare dopo aver letto alcune delle domande poste all'appello precedente. Cose del tipo "Ava come lava. Spiega, secondo il modello della comunicazione di Jakobson, quali sono le funzioni dominanti in questo messaggio" che mi lasciano piuttosto perplessa.
Comunque cerchiamo di pensare a una cosa alla volta: prima arriva comunicazione aziendale e ora sono dedita solo a quello, anche se sono stanca di sentir parlare dei fattori del marketing mix, del valore della marca, e compagnia bella!
Solo una cosa: io, speriamo che me la cavo!
Così posso dedicarmi completamente anima e corpo ai due libri non-universitari che mi hanno rapita in queste tristi giornate da reclusa e da cui faccio fatica a staccarmi: La compagnia dell'anello di Tolkien e Amabili resti di Alice Sebold.
Due perle!
Ora stacco e blocco quell'enorme luogo di tentazioni che è Internet e mi rifiondo su Brand Equity.
Che gioia... =_=
Solo una cosa: io, speriamo che me la cavo!
Così posso dedicarmi completamente anima e corpo ai due libri non-universitari che mi hanno rapita in queste tristi giornate da reclusa e da cui faccio fatica a staccarmi: La compagnia dell'anello di Tolkien e Amabili resti di Alice Sebold.
Due perle!
Ora stacco e blocco quell'enorme luogo di tentazioni che è Internet e mi rifiondo su Brand Equity.
Che gioia... =_=
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