mercoledì 4 agosto 2010

Appello CONTRO i FEMMINICIDI - Stop Violence Against Women


Come non condividere queste parole scritte da Nadia Somma, Marika Borrelli e Francesca Sanzo su Donne Pensanti?

Le tre donne propongono la loro riflessione alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno visto come tragiche protagoniste numerose donne, vittime di omicidi per mano di uomini, e hanno lanciato un Appello contro i femminicidi, "per promuovere la cultura del rispetto, affinché una diffusa sensibilità sul valore delle persone che non sono cose da possedere sia una speranza di cambiamento."
Come è scritto nel post, anch'io vi invito a unirvi semplicemente sottoscrivendolo con un commento e soprattutto a diffondere il messaggio ovunque (blog, social network, email).
Sicuramente questo passaparola non è sufficiente per fermare questa strage che tuttora riempe le colonne dei giornali, ma forse può essere d'aiuto ad accrescere la consapevolezza.
"In base ai dati statistici raccolti dalla Casa delle Donne di Bologna, in Italia una donna muore assassinata dal partner ogni due/tre giorni. Sono oltre 100 le donne che ogni anno, dopo anni di violenze e stalking vengono assassinate per mano di un familiare, oppure mentre stanno affrontando la separazione."
L'ultimo drammatico episodio è accaduto a Loreto e risale al 28 luglio scorso: ancora una volta, vittime delle donne che hanno subito le conseguenze della fine di una storia d'amore. Un uomo, incapace di accettare la fine di una relazione, ha ferito l'ex fidanzata e ha ucciso la madre e la sorella di lei.

Quante altre storie simili dovremo sentire ancora?
Quante altre donne saranno picchiate, violentate, uccise?
E tutto questo non è certo per colpa del caldo che farebbe impazzire la gente.
E nemmeno delle donne che, come accade di sentire qualche volte, "se la sono cercata" o "se la sono voluta"; affermazioni del genere non sarebbero nemmeno degne di essere prese in considerazione.

Personalmente credo sia colpa della mentalità maschilista e sessista diffusa nella nostra penisola che "incita gli uomini a pensarsi onnipotenti e a disporre delle vite degli altri, mogli, amiche, compagne, fidanzate, madri e - non dimentichiamolo - figli".

Per farvi un'idea di come il concetto della donna-oggetto sia ancora diffuso, guardate un po' che gruppi nascono, ad esempio, su Facebook: oggi ho segnalato il gruppo dal titolo Donna schiava, zitta, lava e succhia! (a questo proposito, vi invito a utilizzare la funzione Segnala gruppo per sottoporre certe pagine disgustose all'attenzione di FB e la funzione Contrassegna per i commenti altrettanto ignobili). E vi assicuro che è solo uno dei tanti gruppi misogini che ho segnalato negli ultimi mesi.

Una società che, spesso, discrimina le donne sul lavoro, specialmente quelle incinte; una società che pubblicizza qualsiasi prodotto o servizio facendo ricorso a donne seminude e in posizioni poco equivoche (ultimissimo esempio, la vergognosa pubblicità per degli impianti fotovoltaici "Montami a costo zero"); una società che, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, fa sentire la maggioranza delle donne inadeguate perché non rientrano negli assurdi canoni estetici moderni e indica la cellulite o i chili di troppo come la peggior onta di questo mondo; una società per cui l'uomo brizzolato e con qualche ruga è pieno di fascino, mentre la donna con le prime zampe di galline intorno agli occhi è spacciata e non è degna di attenzione.

Basta. È ora di dire un secco basta a tutto questo!
Dobbiamo agire e farci sentire!

Come non condividere le parole di Lorella Zanardo?
Noi, voi ed io, con quella fogna non c’entriamo.
Questa non è la vita, questo non è il mondo.
Voi che avete vent’anni e meno, per favore credetemi.
Questo che avete davanti a voi momentaneamente, può essere spazzato via.
E a volte basta poco per avviare un cambiamento epocale.
Credeteci.
Già il fatto di crederci modifica il mondo.
Unitevi con quelli che vi assomigliano.
Poi dite no a tutto cio’ che non vi pare giusto e bello e degno.
Iniziate a pensare a modo vostro, partite dalle cose che ritenete piu importanti, intendo proprio quelle che voi ritenete piu importanti, non quelle che si leggono e che spesso non contano nulla.
Sognate.
Poi bisognerà calare il sogno nella realtà: qualche limatura, qualche rinuncia ma ce la si può fare.
Chi lo dice che il mondo non possa essere vostro?
Chi lo dice che tutto non possa essere messo in discussione?
Noi, io con voi, con questa feccia non c’entriamo.
Credetemi.



Today I want to talk about a blog post written by Nadia Somma, Marika Borrelli and Francesca Sanzo which I read on the website Donne Pensanti (that means Thinking Women).
These three women think over the last crime news in Italy which had several women as dramatic protagonists, killed by men, and they have made a plea against women murder "to promote the culture of respect and make people aware of the value of human beings, who aren't things to own".
You can join the plea simply by leaving a comment to that post and by spreading the message everywhere (on blogs and social networks, by emails).
It won't be enough to stop this massacre but it will be helpful to enhance the awareness about this subject.
"On the basis of some statistical data gathered by the Center of women against violence in Bologna, a woman is killed by her intimate partner every two/three days in Italy. Every year, more than 100 women are killed by a relative or while divorcing."
The last dramatic episode happened in Loreto (a hilltown and comune of the Italian province of Ancona, in the Marche) on 28th July 2010: once more, the victims were three women who suffered the consequences of the end of a love story. A man, who was unable to overcome the end of a love affair, hurt his ex-girlfriend and killed her mother and her sister.

How many similar stories do we have to hear again?
How many women will be hurt, raped, killed?
We cannot say it's because of the extreme heat who gets people crazy.
And people who blame women themselvare are simply insane and don't have to be taken in consideration.

Personally I blame the widespread sexist mentality in our country which encourages men to fell omnipotent and to have the power to control the lives of others (of their wives, friends, girl-friends, mothers and kids).

For example, you can get a sense of the widespread idea that women are nothing more then an object just looking at some deplorable
Facebook groups, like this one!
With regard to this, I ask you to report such a group like that and to flag inappropriate comments.

Our whole society is still misogynist: it discriminates women at work, especially the pregnant ones; it advertises any product or service using half-naked girls; it makes women feel unsatisfied with their bodies; it makes older women feel useless.

That's enough!
We have to act now and let our voices be heard!

lunedì 2 agosto 2010

L'abito di piume


Here I am again! Please forgive me for my absence, but I was doing something very important and urgent in July and which had to be accomplished at any cost, i.e. to pass publishing law!
And I've made it!
I sat for the exam last Friday and I was successful (26/30 for the record).
I was very worried because I hadn't attended classes and the 2 texts for the exam weren't the ideal books for summer, as they are full of laws and judgements.
In spite of my paranoia and my apprehension, now I can say that the summer university term is over and only 5 exams left until I graduate from my postgraduate degree.

Moreover, everything is okay also about my degree thesis, even if I don't want to go out on a limb by saying too much because I haven't my supervisor's signature yet.
So I'll be quiet as a mouse till I get her signature.

After sitting and passing the last summer exam, I spent last weekend doing funny and relaxing activities.
I slept a lot to make up for lost sleep; I read Wired (at last!); I saw my two nieces again; I went out with my friends and I had a long bicycle ride with Marco.

From today on I begin to study again, because I have to sit for Economic institutions exam on the 30th August, for Textual Semiotics exam in mid-September and for Cultural, legal and linguistic aspects of the European Union at the end of September.

And now my review of Banana Yoshimoto's Hagoromo (which means "dress of plumes") that I read in my spare time.
After 8 years, the relationship between Hotaru and a famous married photographer with offspring comes to an end.
The girl is torn and she decides to return to the place where she was born because she can't live in Tokyo anymore as this city is full of memoirs of her love story. So she moves back to her home town, surrounded by mountains, streams and fields and crossed by a magic river.
Here she finds peacefulness again, thanks to the affection of strange but special people. And as the author writes in the postscriptum, also the reader will get some benefit and will be tranquillized by this lovely story.

© Eleonora Festari - Campagna cremasca/Countryside around Crema

Rieccomi di nuovo dopo circa una settimana di silenzio. Perdonatemi ma avevo un impegno pressante che mi ha tenuta occupata per tutto il mese di luglio e che dovevo assolutamente portare a termine in modo positivo, ossia passare l'esame di diritto editoriale!
E si, ce l'ho fatta!
Ho sostenuto l'esame venerdì scorso ed è andato a buon fine fortunatamente (26 per la cronaca). Ero molto preoccupata perché avevo frequentato poco le lezioni di questo corso e, inoltre, i due libri (il manuale gigante di Diritto dell'informazione e della comunicazione di Roberto Zaccaria ed Editoria e potere amministrativo di Antonio Bertoldini) non sono esattamente il massimo come letture estive, essendo inoltre infarciti di leggi e sentenze.
Nonostante le paranoie e le paure, finalmente posso dire di aver terminato la sessione estiva e di essere a meno cinque esami dalla laurea!

Inoltre anche sul versante tesi, tutto sta procedendo abbastanza bene anche se, per ora, non voglio sbilanciarmi e dire nulla sul tema che affronterò perché - anche se ho già parlato con la professoressa che sarà la mia relatrice e ho avuto il suo benestare - manca ancora la sua firma sul documento per presentare la domanda provvisoria per la sessione di laurea di marzo 2011.
Dunque su questo argomento sarò muta come una tomba fino a quando la professoressa non mi avrà fatto i necessari autografi :)

Dopo essermi liberata dal peso dell'ultimo esame, ho passato questo weekend facendo solo attività divertenti e rilassanti!
Ho dormito tantissimo per recuperare le ore perse nelle nottate precedenti; ho letto Wired (finalmente!); ho rivisto le mie adorate nipotine; sono uscita con gli amici e ho fatto una biciclettata di circa 40 chilometri con Marco da Crema fino alle Tombe morte di Genivolta!

Da oggi però si ricomincia con lo studio, perché il 30 agosto ho l'esame di istituzioni di economia, a metà settembre l'esame di semiotica per il quale devo preparare una tesina e a fine settembre l'ultimo esame appartenente all'area giuridica, cioè aspetti culturali giuridici e linguistici dell'Unione europea.

Adesso vi saluto lasciandovi il mio commento a L'abito di piume della mia adorata Banana Yoshimoto che sono riuscita a leggere nei ritagli di tempo rubati alla preparazione di diritto editoriale.
Dopo 8 anni, la relazione tra Hotaru e un famoso fotografo sposato e con prole giunge al termine.
Dilaniata dal dolore, la ragazza lascia Tokyo, ormai troppo carica di ricordi della sua storia d'amore per continuare a viverci, e ritorna nel suo paese natale, circondato da montagne, torrenti e campi e attraversato da un fiume quasi magico.
Qui riuscirà a ritrovare la serenità perduta, circondata dall'affetto di persone un po' bizzarre ma speciali.E come la stessa Yoshimoto dichiara nel postscriptum, anche il lettore ne trarrà beneficio, sentendosi rincuorato e rasserenato da questa storia delicata: "Mi farebbe piacere se qualcuno che sta affrontando un brutto momento la leggesse e riuscisse ad alleviare le proprie sofferenze, senza pensare di trovarci dei messaggi particolari."
Stelline: 4

Dettagli:
"L'abito di piume"
di Banana Yoshimoto
Editore: Feltrinelli
Anno: 1997
Pag. 132
Prezzo: 10€
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