mercoledì 8 settembre 2010

Vacanze 2010

Al rifugio Santa Croce

Domani parto in compagnia di Marco per Düsseldorf, capitale del Land del Nord Reno-Westfalia.
Un nostro amico che abita e lavora lì ci ospita gentilmente a casa sua per 5 cinque giorni.
Non vedo l'ora!
D'altronde, questa estate è stata parecchio scarsa dal punto di vista delle vacanze e di weekend fuori porta; l'unica pausa che mi sono concessa dal solito tran-tran quotidiano sono stati 4 splendidi giorni in Alta Badia (Trentino Alto Adige) ad inizio agosto, in compagnia di altri due amici, tra lunghe passeggiate in mezzo ai boschi delle Dolomiti e gustosi pranzi gustati nei rifugi.
Ecco qualche foto durante quel bellissimo weekend.


Il Sassongher


Spiegeleier mit Speck und Rostkartoffeln


Tomorrow I'm leaving with Marco for Düsseldorf, the capital city of the German state of North Rhine-Westphalia.
A friend of ours, who lives and works there, is giving us hospitality in his house for 5 days.
I can't wait to go to Germany, also because I haven't taken a real vacation this summer. The only break I've taken was a weekend in Alta Badia (a ski resort in the Italian province of Bolzano) at the beginning of August, with some friends, where we went for long walks in the woods of the Dolomites and had tasty lunchs at the mountain refuges.
Here are some photos I took during that wonderful weekend.


Verso Corvara/Going to Corvara

venerdì 3 settembre 2010

Il mondo di Banana Yoshimoto


Here I am to update my blog.
I'm sorry for hiding so long, but I was preparing the exam of Cultural, legal and linguistic aspects of the European Union and I got a good result (26/30); currently I'm preparing another exam which is due next week.
Keep your fingers crossed for me because if everything goes well, there will be only 3 exams left until I graduate from my postgraduate degree!

But now here's my review of "Banana Yoshimoto's world" by Giorgio Amitrano.
The so-called Banana genshō, that is, the “Banana phenomenon", carried me away several years ago, after reading her first novel, Kitchen, which has begun one of my favourite books and has contributed to fire up an unbridled passion for everything which is made in Japan (a passion fomented by big doses of shōjo mangas, josei mangas and spokon mangas).
So I couldn't pass up this chance to read this little book written by Giorgio Amitrano, an expert in Oriental culture, Japanese language and literature, and an Italian translator, who tries to let us in the complicated world of an author who is commonly know to become a very shy woman in front of a microphone.
Who's behind those tragic stories where death, loneliness, separation, pain and anxiety are always present, but which are able to give readers hope?
Who's behind that visual literary style which reminds me of shōjo mangas and which is influenced by literature, music, cinema and all the other visual arts?
Who's behind those childish and magical characters, who are able to live only in the present time and following their personal scale of values, which clashes with the prevailing Japanese scale of values?


Eccomi di nuovo ad aggiornare il blog.
Scusate la latitanza, ma stavo preparando l'esame di Aspetti giuridici culturali e linguistici dell'Unione Europea che è andato bene fortunatamente (26) e attualmente ne sto preparando un altro per il 7 settembre.
Tenete le dita incrociate per me, così che io possa arrivare a fine settembre con soli tre esami alla fine di questa laurea specialistica!

Nel frattempo ecco un breve recensione a un libro che ho letto ad agosto: Il mondo di Banana Yoshimoto di Giorgio Amitrano.
Il Banana genshō, ovvero il “fenomeno Banana", mi ha travolto ormai da parecchi anni, dopo essermi imbattuta per caso nella sua prima fatica letteraria, Kitchen, che da subito è diventato uno dei miei libri preferiti e che ha fatto nascere in me una passione smodata per tutto ciò che è made in Japan (alimentata dalle abbuffate di shōjo manga, josei manga e spokon manga).
Per cui non potevo lasciarmi sfuggire questo libricino scritto da Giorgio Amitrano, orientalista, traduttore italiano ed esperto di lingua e letteratura giapponese, che cerca di farci entrare nel complicato mondo di Banana, notoriamente poco incline a lasciarsi andare davanti a un microfono.
Chi c’è dietro a quelle storie spesso tragiche, in cui non mancano mai la morte, la solitudine, la separazione, il dolore, l’inquietudine e che, tuttavia, sanno lasciare nel lettore una scia di speranza?
Chi c’è dietro a quello stile così visivo da rendere evidente la forte influenza che lo shōjo manga ha esercitato sulla Yoshimoto e così intriso di contaminazioni provenienti dalla letteratura, dalla musica, dal cinema e da tutte le altre arti visive?
Chi c’è dietro a quei personaggi dall’aria infantile e magica, in grado di vivere solo nel momento presente e secondo la propria personalissima scala di valori, in pieno contrasto con quella imperante nel sistema-Giappone?

Nei romanzi di Banana c’è sempre questa piccola catena di gesti pazienti, eseguiti da più persone, che nell’ombra ricuciono giorno per giorno ciò che altri giorno per giorno distruggono. Curare e guarire le ferite prodotte da altri, per molti personaggi di Banana, è l’unico modo possibile di esistere al mondo.”
(G. Amitrano, Il mondo di Banana Yoshimoto, p. 96.)

Stelline: 4

Dettagli:
"Il mondo di Banana Yoshimoto"
di Giorgio Amitrano
Editore: Feltrinelli
Anno: 2007
Pag. 126
Prezzo: 7€
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