giovedì 25 novembre 2010

Solo regali utili e solidali a Natale



Si avvicinano le festività natalizie e sale l'ansia da regalo: "Cosa posso regalare a X?", "Le piaceranno queste meravigliose calzette con renne cantanti e babbi natali sornioni, portabilissime in ogni momento dell'anno?", "Non so proprio cosa regalargli, credo che ricorrerò di nuovo all'ennesimo bagnoschiuma che sa di fieno appena tagliato".

Io non voglio più sentire quest'ansia - e so che anche voi ve ne volete sbarazzare!
Non voglio ritrovarmi a camminare nervosamente tra nugoli di ritardatari e indecisi il pomeriggio del 24 dicembre, cercando a spintoni di trovare l'idea giusta, facendo code interminabili, soffrendo il caldo dei negozi iperriscaldati e poi il freddo tagliente dell'inverno, provando sentimenti di insofferenza e fastidio verso gli altri esseri umani.
Non voglio che la mia casa si riempia di oggettini tanto colorati e stucchevolmente natalizi quanto inutili: il bagnoschiuma e lo shampoo li compro da sola scegliendo solo tra prodotti con un INCI perfettamente ecologico - cosa che non si può dire, per fare un esempio, dei prodotti Pupa o Aquolina; di calze ne ho a iosa, lasciate perdere; e soprattutto lasciate stare cioccolatini Kinder et similia (che starei cercando di dimagrire).

Siamo sinceri: in realtà non abbiamo bisogno di nulla.
Possediamo già tutto quello che ci serve. Lo spirito natalizio ormai è un vecchio ricordo sbiadito e quello che ci guida è solo il semplice consumismo; e la maggior parte di quello che viene donato in queste occasioni finisce nella spazzatura (insieme allo spirito menzionato prima) non appena terminano le festività, andando così a rinfoltire l'enorme massa di rifiuti che attanaglia il nostro Paese (e direi che non ce n'è bisogno, vero?).

Per cui, amici miei, vi adoro e apprezzo le vostre intenzioni, ma vi invito a non farmi regali del genere.
Preferirei che devolveste qualche soldino a un'associazione che si occupa di persone, animali o territori in difficoltà.
Ho preparato una lista con qualche idea interessante:
  • The Nature Conservancy → un regalo sostenibile per chi ama la Natura, come me: potete scegliere tra l'adozione di piante in Brasile, l'adozione di un acro di foresta pluviale in Costa Rica o la creazione di un habitat sicuro per i colibrì e altri piccoli animali
  • Kiva → devo la scoperta di questo sito a Livia Iacolare. Qui gli utenti possono finanziare progetti imprenditoriali nei paesi in via di sviluppo attraverso prestiti da 25 dollari (poco più di 18 euro). Kiva.org mette in contatto chi presta i soldi con chi li ha richiesti e segue passo passo tutto l’iter di restituzione. Quando i soldi verranno restituiti (di solito dopo 6 mesi circa, ma tutto dipende dal progetto e viene indicato nella scheda del progetto), si potrà decidere se ritirarli o prestarli nuovamente. Potete fare la vostra donazione direttamente a una delle micro-imprese in elenco oppure potete donarmi una card così che io possa investire in un progetto.
    Io sto valutando in questi giorni quale micro-impresa aiutare.
    UPDATE del 26/11/2010: ho fatto la mia scelta! I miei primi 25 dollari sono andati a Cirila Nina Paucar e le saranno d'aiuto - insieme agli altri prestiti - per comprare prodotti per la cucina del suo ristorante in Perù.
  • La collina dei conigli → adoro tutti gli animali (beh, tralasciando cimici e cavallette), ma deve ammettere una cosa: ho una passione smodata per i conigli. Purtroppo a casa mia non sono ben accetti, però potreste dare una mano a questa associazione adottando un coniglio o una cavia a distanza. Io sto per farlo, in attesa di avere, un giorno, una casa tutta mia dove poter ospitare una coppia di coniglietti (ovviamente adottati e non acquistati)!
  • Save the Children → innanzitutto grazie a Sharon Sala per avermi fatto scoprire l'opportunità di stilare una lista dei desideri alternativa. Sul sito potete stilare una wishlist personale dando la possibilità agli altri di scegliere tra tanti regali come ad esempio uno yak peloso, 6 caprette, 40 polli o l’aula di una scuola materna per un villaggio: "I regali che ti faranno i tuoi amici si trasformeranno in un contributo per scuole, cure mediche, acqua potabile e protezione per garantire un futuro migliore a tantissimi bambini in tutto il mondo. Per ogni gesto di solidarietà riceverai una simpatica cartolina con certificato di donazione e un messaggio da parte di chi ti ha fatto il regalo."
    Per visualizzare e accedere alla mia lista basta inserire il seguente codice: VW104
Con questi 4 esempi (ma chissà quanti altri se ne potrebbero fare... fatemi sapere se avete qualche altra associazione interessante e valida da segnalare) potete dare il vostro contributo online, in modo semplice, pratico e veloce, evitando di fare code, di sprecare tempo inutilmente e, quindi, di torturarvi la bile.

Se poi proprio non volete presentarvi a mani vuote, allora consiglio a tutti un bel libro!
Perché un libro? Risponde bene e in modo esaustivo a questa domanda questo post di Booksblog che elenca 10 ottime ragioni per regalare libri ai bambini. Ma ritengo che questi motivi siano facilmente estendibili a tutte le persone, di qualsiasi età, sesso, religione...
Quelli che mi piacciono di più sono:
  1. i libri non passano di moda, mentre molti giocattoli (tipo Winx o Gormiti) sì e finiranno prima o poi nella monnezza. Jane Austen veniva letta cento anni fa, così come viene letta oggi e così come sarà letta ancora tra cent'anni.
  2. esistono libri per bambini davvero stupendi che vorrei avere nella mia collezione, specie quelli pop-up. Sabato scorso sono entrata in una libreria per ragazzi di Cremona (si chiama Timpetill; se potete andateci, ne vale veramente la pena!) e ho scovato un libro pop-up a dir poco m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o: trattasi de Il meraviglioso mago di Oz di Robert Sabuda [edizioni Mondadori 2010, 12 p. (pop-up), 29 euro]. Prima o poi finirà nelle mie mani.
  3. "perchè un libro ti fa essere ‘altrove’ quando quello che hai intorno non ti piace."
Nel mio caso, ho una wishlist sufficientemente nutrita su Anobii che vi può essere d'aiuto.



Do you want to do something different for Christmas?
So instead of buying useless objects and gadgets, why don't you do something good for those less fortunate this year?
Here I want to signal my favorite charity websites:
  • Save the Children → to see my wishlist, you have to enter the following code: VW104
You can give your donation online in a simple, easy and fast way, avoiding the crowd and the queues at the mall.

Otherwise you can choose to give books as a present to your loved ones. They're a good choice, they are never old-fashioned and you can spend wonderful moments with them.

mercoledì 24 novembre 2010

Freddie Mercury: 1991-2010


Un pensiero oggi va, come sempre da diversi anni a questa parte, a Freddie Mercury, morto 19 anni fa a causa dell'AIDS.
Un pensiero alla migliore voce di sempre, al miglior artista di sempre, al miglior performer di concerti.
Ricordando con nostalgia i bei tempi musicali andati, visto che - riprendendo una frase di un fan dei Queen su Facebook -, al giorno d'oggi, c'è più talento in un baffo di Freddie che in tutto il panorama musicale contemporaneo.


Today, as always, my thoughts go to Freddie Mercury who died of AIDS 19 years ago.
A thought to the best voice, to the most talented artist, to the best concert performer of all times.
Feeling nostalgic about the music splendours of the past, because there's nobody who can be compared to Freddie nowadays.

giovedì 18 novembre 2010

Moai: un negozio di design eco a Crema

Il marchio Moai


Oggi post-marketta :D
Non è vero, voglio solo aiutare una mia cara amica che ha fatto una scelta coraggiosa di questi tempi e che io rispetto profondamente.
Lei si chiama Paola e ha aperto - da circa un mese - un negozio dal nome insolito nella mia città (Crema, in provincia di Cremona) e che si ispira a dei caposaldi che io condivido totalmente:
  • ecocompatibilità
  • artigianalità
  • originalità
  • alternatività
Proprio perché apprezzo la filosofia del negozio (oltre all'innegabile bellezza ed eleganza dei prodotti da lei accuratamente scelti) ho già deciso di darle una mano a gestire il blog e la pagina Facebook; per cui, perché non dedicare un post alla sua attività commerciale qui, per farle della meritata pubblicità?

Il negozio si chiama Moai ed è il primo design store della città di Crema dedicato alla vendita di prodotti d’arredo, articoli per bambini, gioielli e borse completamente artigianali, ecologici e alternativi. Non solo: il negozio svolge anche la funzione di studio e laboratorio per progettazione d’interni, modellazione 3D e consulenza.

Si trova in via Stazione 9/Q a Crema, a pochi passi sia dal centro città che dalla stazione dei treni e dei bus.
E' un posticino delizioso e piacevole, arredato con cura (e con vernici naturali!), immerso in una musica soft e tranquilla, dove sono esposti diversi oggetti (per ogni angolo della casa, per i bambini, per la persona) davvero unici e particolari.
Andare al Moai store per credere! :)

Come ho detto, oltre al sito "vetrina" del negozio, sono stati recentemente inaugurati un blog e una pagina fan ufficiale che vi invito a seguire per rimanere sempre aggiornati sulle novità.
Il blog vuole essere una vetrina per il negozio/studio e lì potrete leggere dei post che vi permetteranno di conoscere meglio i principi ispiratori che hanno portato alla nascita di Moai, di capire che cosa lo rende così speciale e che cosa ha da offrirvi.
La pagina Facebook funziona da aggregatore di notizie, di foto e di eventi nonché da luogo ideale per i clienti e per le persone interessate per interagire con Moai, esprimere commenti, porre domande e ricevere risposte.


Particolare del negozio

In this post I'm writing about something very related to my area and my town.
I want to give you the main concepts: it's about a design store recently opened by a friend of mine and its name is Moai.
Moai is inspired by some strong and respectable ideals and only sells eco-friendly, alternative and handmade furniture, toys, jewels and bags.
It's a really nice place, full of inspiration and beauty.
It's located in Crema and if you're in town, I recommend you to go and have a look around the shop.

lunedì 1 novembre 2010

Il mare nero / The black sea


Vedere Report ieri sera è stato - come al solito - destabilizzante per il mio equilibrio e ha generato alti livelli di incazzatura. Inoltre ha risvegliato il mio spirito ecologista e ambientalista che si era un po' sopito negli ultimi mesi.
Se anche voi avete avuto modo di vedere questa puntata dedicata all'ambiente, credo sappiate bene di cosa sto parlando; invece se non avete avuto la possibilità di assistere alla diretta, vi prego di ritagliarvi un po' di tempo per voi stessi e di guardarla sul sito della trasmissione, dove potete anche leggere il testo integrale.

Intanto eccovi un breve riassunto.
Tema della serata è stato il (dannato!) petrolio, causa di tanti disastri ambientali - tra cui l'ultimo in ordine di tempo, devastante, quello avvenuto nel Golfo del Messico - e causa anche di sconvolgimenti e deturpazioni del territorio. Purtroppo, come viene sostenuto nel sito di Report:
"il petrolio è ancora oggi una fonte di energia insostituibile [...]; dovremo farci i conti almeno per altri 100 anni. Ma la ricerca, la trivellazione, l’estrazione e il trasporto pongono continuamente a rischio l’ambiente in cui viviamo soprattutto se il danno provocato da uno sversamento di petrolio avviene in acqua."
Per far capire la pericolosità del petrolio sull'ambiente e sulla nostra salute, la squadra di Report è andata a capire come funziona una piattaforma petrolifera e si è recata su Vega, la più grande piattaforma italiana gestita da Edison e Eni che estrae petrolio al largo delle coste siciliane.
Dalla Sicilia si sono spostati nella Louisiana - lo Stato statunitense più colpito dal disastro petrolifero che ha avuto inizio il 20 aprile 2010 a causa di una falla alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon situata nel Golfo del Messico - su cui i riflettori dell'informazione italiana si sono spenti non appena è stato trovato il modo di chiudere il pozzo, come se così il problema fosse stato risolto senza particolari danni. Data la scarsa informazione sulla vicenda, i giornalisti di Report hanno deciso di capire quali sono le conseguenze della fuoriuscita di circa 5 milioni di barili e di cui solo il 60% è stato recuperato o bruciato.

Data la poca disponibilità e le ristrettissime misure di sicurezza, il team si è spostato nuovamente in Italia, questa volta in Liguria, alla ricerca delle risposte non trovate negli USA. E ho scoperto che l'11 aprile 1991, la petroliera Midforth Haven si è incendiata nel porto di Genova, causando la morte di cinque persone e la dispersione in mare di enormi quantità di greggio. Si tratta della più grave catastrofe ambientale del Mediterraneo.
Dopo quasi vent'anni da quel giorno, in che stato verseranno i fondali tra Genova e Savona?
Sarà come ha detto il responsabile Edison della piattaforma Vega che, rispondendo alla domanda di Sigfrido Ranucci ("Se io andassi per esempio in Liguria, dove vent'anni fa è affondata la petroliera Haven, sui fondali non trovo più nulla?"), ha detto che:
"Ma sicuramente, dalle notizie così che arrivano sembra addirittura che ha ripreso con maggiore bellezza lo stato del fondo marino, del relitto sommerso l'ambiente, la flora è stata tutta ripristinata senza nessuna traccia d'inquinamento."
Già detta così a me sembrava una grande, gigantesca, strepitosa cazzata ed infatti l'inchiesta di Report ha confermato i miei sospetti.
A bordo di un peschereccio, è stato mostrato come anche lontano dall'area tuttora inquinata ciò che le reti catturano sono quantità industriali di fango misto a petrolio melmoso, depositatosi ovunque e che sporca la fauna e la flora marina.
Si scopre infatti che i fondali non sono mai stati bonificati nonostante la legge sull’ambiente del ’98 lo imponesse e che nessuno, in vent'anni, ha educato i pescatori a conservare il catrame catturato dalle reti per poi riportarlo a riva per essere smaltito. Se questo piccolo sforzo fosse stato fatto o se i pescatori fossero semplicemente ricorsi al buon senso, oggi gran parte dei fondali sarebbe pulita.
E invece no: i pescatori - ancora oggi! - buttano tutto ciò che non è pesce in acqua; quindi non solo il catrame, ma anche bottiglie, sacchetti, lattine e qualsiasi altro rifiuto abbandonato tra le acque. Ma il senso civico dove ce l'hanno?

Per ora mi fermo qui, il sangue già ribolle fin troppo a ripensare alle immagini di ieri sera!
Ma la puntata è andata oltre e, davvero, vi consiglio di vedervela tutta.



Yesterday night I watched Report (an independent journalistic TV program in Italy) and, as asual, after the end of the program, I was very pissed off. Moreover it has awoken my sleeping environmentalist spirit.

The subject of the episode was the damned oil, which is the cause of many environmental disasters, like the Gulf of Mexico oil spill in 2010.
To make people understand the dangerousness of oil for the environment and our health, the Report team went to Vega, the largest Italian oil rig run by Edison and Eni, which extracts oil off Sicily.

From Sicily the journalists went to Louisiana, one of the States that has to pay the consequences of the Deepwater Horizon oil spill, to show the damages caused by the release of about 4.9 million barrels of crude oil. As Wikipedia says, "the spill has caused extensive damage to marine and wildlife habitats as well as the Gulf's fishing and tourism industries".

Then the Report équipe came back to Italy and went to Liguria, a coastal region of north-western Italy, where there has been an oil disaster about 20 years ago. In 1991, while loaded with 1 million barrels of crude oil, the oil tanker named Milford Haven exploded, caught fire and sank off the coast of Genoa, killing six people and flooding the Mediterranean with up to 50,000 tonnes of crude oil.
It's the most serious environmental catastrophe in the Mediterranean and, after 20 years, the consequences are still there: the marine environment is still now seriously damaged and polluted.

Now I have to stop because remembering last night episode makes my blood boil!

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