giovedì 28 maggio 2009

- 16 esami

Velocemente: ho passato un altro esame!
Si trattava di informatica per le discipline umanistiche e ho preso un bel 30!!!

Per quest'esame ho preparato il libro  "Informatica e cultura dell'informazione" di Donatella Sciuto, Giacomo Buonanno e Luca Mari.
Il testo si rivolge ai corsi di informatica tenuti in facoltà non tecnico-scientifiche (come la mia, che è una facoltà di lingue e letterature straniere ad indirizzo comunicativo). Gli autori, sulla scorta della loro esperienza didattica in contesti sia tecnico-scientifici sia umanistici, hanno pensato e scritto il testo coniugando semplicità e rigore, con l'obiettivo di realizzare un percorso formativo completo ma accessibile a lettori senza preliminari competenze specifiche. Alla solida organizzazione dei contenuti si affianca una costante attenzione ad argomenti trasversali, da un lato più vicini all'informatica quotidiana, dall'altro ad aspetti linguistico-comunicazionali e storici. Si delineano così dei 'percorsi', graficamente ben individuabili, che attraversano tutti i capitoli e che, insieme ai riquadri di approfondimento, costituiscono un secondo livello di lettura.
Le due parti in cui il testo è organizzato propongono un iter concettuale e didattico focalizzato sul tema del trattamento dell'informazione. La prima parte introduce il lettore alla presentazione dell'infrastruttura dei sistemi informatici. Su questa base tecnologica, la seconda parte costruisce una struttura concettuale organizzata intorno alle nozioni di informazione e di trattamento dell'informazione, attraverso una presentazione non solo descrittiva, ma che privilegia un'impostazione 'per problemi', evidenziando l'esistenza di un filo conduttore nel pure impetuoso sviluppo dell'ICT.

Ma non c'è tempo di fermarsi!
Un altro esame mi attende al varco la prossima settimana: antropologia culturale dei paesi asiatici!

martedì 19 maggio 2009

Evviva! Un altro esame a segno!

Ieri ho passato Linguistica Italiana B, con bel 28.
Sono veramente contenta perché, da non frequentante, ho dovuto sudare parecchio per capire alcune tesi sostenute in questo libro:
Detto e non detto - Le forme della comunicazione implicita di Marina Sbisà.
Ho passato giorni e giorni interi (e anche parecchie notti insonni) per cercare di individuare un filo logico dalle parole della studiosa, soprattutto relativamente alle teorie sulla presupposizione di Frege, Russell, Austin, Strawson e compagnia bella.
Lo stress dovuto agli sforzi immani per comprenderlo e il massiccio ricorse a slide, riassunti e saggi pubblicati da altre università, infatti, mi aveva spinto a scrivere queste parole su Anobii, una volta finite le 200 pagine del saggio:
Spero di passare al primo colpo l'esame di linguistica basato su questo testo, così posso finalmente sbarazzarmene. 
Ne ho fin sopra i capelli della comunicazione implicita, dei presupposti e dei sottintesi che accompagnano quanto è comunicato esplicitamente... 
I capitoli sulle presupposizioni, poi, sono scritti in modo troppo complicato e arruffato, obbligandomi a fare ulteriori ricerche per estrapolarne un filo logico. Quelli sulle implicature, invece, sono decisamente più comprensibili. Con i capitoli finali si va (abbastanza) in scioltezza...
E per fortuna è stato così! Esame passato al primo colpo! Ed ora, avanti col successivo..

giovedì 14 maggio 2009

Il corpo delle donne

La clausura continua purtroppo. Tra pochi giorni devo sostenere due esami universitari, uno dopo l'altro. PANICO!!!
Ma voglio interrompere questo silenzio per segnalarvi qualcosa di veramente interessante e su cui riflettere.

Il corpo delle donne è un documentario di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi sullo scempio televisivo sul corpo delle donne. 
Le donne vere stanno scomparendo dalla tv, sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante”. 

Qui potete trovare l'audio dell’intervista a Lorella Zanardo, autrice con Marco Chindemi di Il corpo delle donne, a cura di Monica Mazzitelli. 

Mentre in questo sito potete trovare il loro documentario-denuncia sull’immagine femminile proposta dalla televisione italiana. 

Riporto un post interessante sempre della Zanardo (che gestisce anche un blog) su come sia nato il documentario: 

Per anni non ho guardato la tv. Semplicemente la trovavo noiosissima. 
Poi il coautore de IL CORPO DELLE DONNE, Marco Malfi, mi provocò sostenendo che se volevo continuare ad occuparmi di donne, dovevo guardare la tv. 
Così è nato il nostro documentario. 
Fino a quel momento ero sempre stata d’accordo su quanto scrive Giovanna Cosenza sul suo blog: non filmiamo, non fotografiamo i corpi delle donne. Lasciateci in pace. Dobbiamo lavorare, fare figli e crescerli, “far aumentare il PIL lavorando di più e facendo piu bambini,” curare gli anziani. 
Poi ho visto ed ho capito che non potevo sottrarmi. 
La maggior parte delle donne, che costituisce il 60% del pubblico televisivo, ha la televisione come unico strumento di informazione: quello che viene trasmesso diventa riferimento, educazione, esempio. 
Come riusciamo a parlare a queste donne? Dove le intercettiamo? Come facciamo nascere un dubbio sulla validità del modello di donna proposto dalla tv? 
Quando presentiamo IL CORPO DELLE DONNE in pubblico, il commento piu diffuso da parte delle donne è sempre: ” io guardo la tv tutti i giorni, mi fa compagnia…però quelle immagini lì non le avevo mai viste..o forse non me ricordavo così…adesso starò più attenta..”. 
L’assuefazione alla visione di immagini di corpi spogliati ed umiliati ci ha condotto ad utilizzare il montaggio delle immagini tv per educare a “vedere”, per provocare reazioni che sono sempre, da parte di uomini e donne, di disgusto. 
Cioè il proporre un punto di vista diverso fa guardare alla tv in modo nuovo e piu critico. 
Quello che auspico non è una censura televisiva, bensì una chiara inversione della domanda televisiva. Prendere coscienza della profonda discriminazione contenuta nelle immagini femminili proposte dalla tv per chiedere un’altra tv. 
Innescare un processo educativo verso uno sguardo critico alla tv. 
Divenire consapevoli del nostro potere: se non ci piace la possiamo spegnere. Se la spengniamo qualcuno si chiederà cosa ci piace. 
Siamo anche le principali decisori d’acquisto dei prodotti che in tv vengono pubblicizzati. Dobbiamo solo rendercene conto.

Inoltre su youtube trovate i filmati della puntata dell'Infedele di Gad Lerner dove si parla proprio del documentario Il corpo delle Donne (dalla puntata "Berlusconi e le donne") (04/05/2009) 
Related Posts with Thumbnails