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martedì 4 ottobre 2011

Comma ammazza-blog: un post a Rete unificata #noleggebavaglio

Anch'io aderisco all'appello di ValigiaBlu che invita «i blogger, chi frequenta e "abita" la rete a condividere, postare (anche su facebook e su twitter), diffondere lo stesso post come segnale di protesta contro il comma 29, cosiddetto ammazza-blog».

ECCO IL TESTO DA DIFFONDERE

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.


Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi. 


Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.


Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.


Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.


Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.


Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.


@valigia blu - riproduzione consigliata

martedì 27 settembre 2011

Aiutiamo l’Accademia della Crusca

In questi giorni di grandi manovre finanziarie, l’Accademia della Crusca ha rischiato grosso.

Sembrava di assistere a un mortale gioco delle sedie dove, sulle note di una musica drammatica, chi non riusciva a sedersi in tempo veniva tagliato fuori.
Infatti, inizialmente, la Crusca è stata condannata al patibolo in compagnia di altre organizzazioni culturali e di ricerca con meno di 70 impiegati e ridotta a istituto di ricerca privato con fine istituzionale chiaramente pubblico; poi il governo le ha gettato la scialuppa di salvataggio.
Ma domani, chissà.

Purtroppo l’instabilità della situazione attuale e la scarsa considerazione di cui gode la cultura nel nostro Paese (nonostante gli spot turistici si affannino a promuovere l’Italia come il paradiso dell’arte, della cultura, della storia e della gastronomia) non permette alla Crusca di dormire sogni tranquilli.

Ma noi possiamo aiutarla a rimanere a galla, aderendo all'appello lanciato insieme al Sole 24 Ore.
Le modalità di sostegno sono diverse e sicuramente troverete quella che fa più al caso vostro.
Io sono indecisa tra il bonifico bancario e l’abbonamento al periodico La Crusca per voi.

E voi, amatori della lingua italiana, aiuterete la Crusca?

venerdì 18 marzo 2011

Bloggers day of silence



Get involved and donate

Blogger italiani uniti per il Giappone


Se seguite il mio blog o mi conoscete personalmente, saprete allora della mio grande amore per il Giappone. Un amore (non potrei definirlo in altro modo, profondo e smisurato pari a quello che provo per Londra e il Regno Unito) nato durante le scuole medie, nel più prevedibile dei modi: grazie alle scorpacciate di manga e di anime. Da quel momento ho sviluppato un vasto interesse per il Paese del Sol Levante, che si è nutrito in ogni modo (romanzi, saggi, collezioni in edicola, video, corsi universitari, eventi, ecc.), pur di sopperire all'impossibilità di studiare lingue e letterature orientali e di recarmi in quella lontana terra.

È quindi facile capire come sia triste per gli ultimi disastrosi eventi che hanno colpito la zona a Nord-Est dell'arcipelago. Non voglio tediarvi con i particolari della tragica situazione in cui verte ora il Giappone dopo il terremoto e lo tsunami che hanno spezzato migliaia di vite e distrutto interi villaggi. Per questo esistono la televisione e i giornali; purtroppo pare che i media italiani stiano facendo un pessimo lavoro di copertura, come se volessero a tutti i costi scatenare il panico e la paura, scadendo nella più bassa informazione sensazionalistica ma non veramente informativa e utile.
Per esempio il Corriere, alcuni giorni fa, sosteneva che a Tokyo fossero rimasti pochissimi italiani (tra cui un certo pizzaiolo di nome Giuseppe Erricchiello): si tratta di un'enorme bufala (e non sto parlando di quella sulla pizza di Peppe)!
E ancora, come scrive Nicus di Stray In Japan:
Ho visto TV in cinese spacciate come dirette dalla TV giapponese; l'aeroporto di Sendai spacciato per quello di Tokyo; confusione tra la situazione nel Tohoku (Nord-Est), a Tokyo e nel resto del Giappone.
Si parla di nuvole radioattive su Tokyo: per ora una stupidata galattica.
Per non parlare della massa di complottisti partita senza freno (gli stessi delle scie chimiche per intenderci).
Basta leggere i post dei blogger italiani residenti in Giappone per rendersi conto della vera situazione. Eccone una lista, a vostro beneficio:
Se ne avete altri da segnalarmi, scriveteli nei commenti e io provvederò ad aggiornare la lista.

E ora, passiamo al concreto.
Cosa fare per aiutare i giapponesi?
Il gesto più semplice e immediato è la donazione, magari direttamente alla Japan Red Cross che opera proprio sul posto.
Altrimenti mandate un sms al 45500 per donare 2 euro alla Croce Rossa Italiana anche se, come scrive Nicus, "c'è un inutile intermediario e il rischio che i soldi vengano incamerati per la gestione ordinaria della CRI".
Non poteva mancare un'iniziativa di Google, che permette di fare anche piccole donazioni dal valore minimo di 100Y (equivalenti a 90 cent di euro).

Infine, tenete sempre d'occhio questa pagina Facebook creata in supporto dei giapponesi, per rimanere aggiornati sulla situazione, per unirvi all'iniziativa Blogger italiani uniti per il Giappone, per conoscere nuove modalità con cui offrire il vostro aiuto, per segnalare eventi e iniziative benefiche, per offrire alloggio ai bisognosi nelle zone di Milano e Roma.


© @maghetta su Twitter

martedì 25 gennaio 2011

Ritorna l'indice dei libri proibiti in Italia


Questo è un blog nato per i libri, per difendere e per promuovere la lettura, per tenere traccia delle mie letture e, magari, invogliarvi a lasciarvi trasportare da romanzi e racconti tramite le mie recensioni.

Per cui, anche se mi trovo nel clou della sessione invernali degli esami (a proposito: meno 2!) e un po' sotto pressione per la tesi (un capitolo approvato, un altro in attesa di approvazione), non posso spendere due parole su un fatto veramente scandaloso di cui sono venuta a conoscenza tramite Lipperatura, il blog di Loredana Lipperini: nella provincia di Venezia è ritornato di moda L'indice dei libri proibiti!
Pensavate che queste pratiche medievali fossero destinate a rimanere confinate in un passato oscurantista e che solo personaggi folli come Hitler fossero in grado di mettere al rogo dei libri?
E pensavate male perché l’assessore alle attività culturali della provincia di Venezia, tale Raffaele Speranzon, appartenente al Popolo della libertà (ahahahah, quale controsenso!), ha ordinato alle biblioteche del veneziano di:
  1. eliminare dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti
  2. non organizzare iniziative con tali scrittori in quanto “persone sgradite”
Tra gli autori censurati ci sono la stessa Lipperini, Daniel Pennac, Vauro, Wu Ming. Per leggere una lista completa vi rimando a questa pagina di Lipperatura.
Ovviamente la blogosfera pullula di post e articoli sull'argomento, mentre alla televisione non ho ancora visto un telegiornale che abbia dedicato un servizio alla triste vicenda (forse solo il TG3 lo ha fatto, correggetemi se sbaglio). Per cui immagino che la maggior parte della gente continui a ignorare questa fiammata di fascismo o - peggio - che non gliene freghi proprio nulla, visto che la lettura non è sicuramente tra i primi pensieri degli italiani.

Molto meglio promuovere un tipo di cultura alla "Vacanze di Natale in **** (inserire una nazione del mondo a caso)" come nella foto (tratta dal blog Sanjuro), vero sig. Speranzon?
Una "cultura" fatta di tette e culi, di personaggi arroganti e ignoranti, di battute squallide che non fanno più ridere nessuno, di situazioni trash e di un'infilata di banalità che sono un insulto all'intelligenza dell'uomo. Vogliamo anche noi brindarci sopra, tenere la testa disimpegnata dai problemi del nostro Paese, preoccuparci solo di noi stessi fregandocene del prossimo, senza guardare mai al di là del nostro naso e lasciando che tutto vado al(lo) (s)fascio?
È questa la gente di cui ha bisogno l'Italia?



Io non ci sto. Sono tante le battaglie da combattere e questa è sicuramente una di queste. Per cui ho seguito il consiglio di Uomo in polvere e ho scritto a Speranzon (raffaele.speranzon@comune.venezia.it):
Fagli sapere che le biblioteche pubbliche sono un bene di tutti, non un bene privato di chi governa. Fagli sapere che in Italia è da molti secoli ormai che non si mettono più al bando i libri. Fagli sapere che oggi, in Italia, non c’è ancora posto per il nazismo.
E ora sono qui a scriverne, sperando che a qualcosa serva e che magari qualcuno, passando da queste parti, senta il mio stesso bisogno di protestare.


I created this blog because I love books and I want to promote reading.
So even if the last exams and the thesis put me under enormous pressure, I have to share my opinion with you about a shameful fact: in the province of Venice the List of Prohibited Books is back!

mercoledì 15 dicembre 2010

Chrome for a cause


Usate già Chrome come web browser? Bene siete già a cavallo. Vi basta scaricare l'estensione.
Non lo usate? Potete scaricarlo e poi aggiungere l'estensione.

Fatelo subito perché dal 15 dicembre fino al 19 dicembre 2010 per ogni scheda aperta su Chrome darete un contributo per una buona causa a scelta tra:
  • The Nature Conservancy - di cui avevo già parlato in precedenza - è un'organizzazione che si occupa di proteggere i territori importanti da un punto di vista ambientale
  • charity: water è un'organizzazione no-profit che si occupa di fornire acqua pulita alle popolazioni delle nazioni in via di sviluppo
  • Medici senza frontiere è un'organizzazione umanitaria privata che porta soccorso sanitario e assistenza medica in oltre 70 Paesi bisognosi d'aiuto
  • Un Techo para mi País lavora in 19 nazioni nelle Americhe per migliorare la qualità della vita delle famiglie povere tramite la costruzione di case
  • Room to Read cerca di trasformare in meglio le vite dei bambini nei Paesi in via di sviluppo utilizzando i libri e la letterature
Un modo facile, veloce, che non richiede particolari sforzi a parte quello del vostro indice che clicca per aprire una nuova tab!
Ecco cosa possono fare le schede aperte:
  • 10 schede = 1 albero piantato
  • 10 schede = 1 libro pubblicato e donato
  • 25 schede = 1 vaccino
  • 100 schede = 1 metro quadro di una casa in costruzione
  • 200 schede = acqua pulita per un anno per una persona
Quindi aprite tantissime schede sul vostro browser e dare il vostro piccolo ma prezioso contributo in favore di queste cinque associazioni!

NB: avrete bisogno di un account su Google per partecipare.

Ulteriori informazioni su questa pagina.


Do you already use Chrome as your web browser? So you just need to install the Cause extension.
Don't you use it? So download Chrome and then the Cause extension.

Do it now because between December 15 - 19, every tab you open using Chrome will support a good cause.
The charities are:
At the end of the day, you'll be asked to choose one of these charities to receive your tabs.
Here's what your tabs can do:
  • 10 tabs = 1 tree planted
  • 10 tabs = 1 book published and donated
  • 25 tabs = 1 vaccination treatment provided
  • 100 tabs = 1 square foot of shelter built
  • 200 tabs = 1 person's clean water for a year
You can give them a hand in a easy and fast way, so open as many tabs as you can!

To find out more about this effort and the organizations we're partnering with, go to this page.

PS: You'll need a Google account to participate.

martedì 14 dicembre 2010

Petizione contro gli aumenti tariffari al trasporto pubblico e la riduzione delle corse in Lombardia

Stasera il treno delle 17e35 da Treviglio e diretto a Cremona ha accumulato un'ora di ritardo a causa del crollo della linea aerea (avvenuto verso le 16 del pomeriggio) nella stazione di Cremona. Di conseguenza i treni di quella tratta a binario unico hanno subito ritardi e soppressioni, in quanto non era possibile andare oltre Crema.
Insulti e improperi da parte dei viaggiatori non si sono sprecati, soprattutto quando è stato annunciato che il treno proveniente da Milano Porta Garibaldi per Cremona delle 18e14 sarebbe invece partito subito. Quindi tutti giù dal treno dove - bisogna ammetterlo - si stava al calduccio per salire su quello "milanese" che, invece, era congelato. Giubbotti, sciarpe, cappelli e guanti erano d'obbligo per non finire in ipotermia.

Si parla tanto di treni ad alta velocità, di frecce rosse e rosa, di costruzione di reti che collegano città poste a migliaia di chilometri di distanza; ma ai pendolari che si spostano quotidianamente su tratte brevi non ci pensa nessuno?
Nessuno sembra avere il minimo di riguardo nei confronti di quelle persone che si affidano al mezzo pubblico per evitare di rendere le strade ulteriormente ingorgate e invivibili; che - consapevolmente o meno - rendono questo pianeta un po' meno inquinato; che vogliono evitare lo stress del guidatore rinchiuso nell'angusto abitacolo di una macchina; che desiderano sfruttare tutte le possibilità offerte dal treno (dormire, leggere, ascoltare la musica, fare un cruciverba, parlare e ridere con il compagno di viaggio, godersi il panorama dal finestrino, ecc.) e che sono difficilmente praticabili in macchina.

Anzi, sembra che ai piani alti si divertano un mondo a mettere i pendolari sempre più in difficoltà.
Basta vedere cosa sta succedendo attualmente nella mia Regione, la Lombardia, dove è in arrivo una grossa stangata tariffaria e tagli ai trasporti ferroviari. L'assessore Cattaneo, infatti, ha proposto tagli ai servizi sino al 12% e aumenti tariffari del 25% con punte sino al 30% per la corsa semplice!
Ma questo personaggio dall'evidente acume, ha una minima idea delle condizioni pietose dei treni lombardi e dei disagi che si ripercuotono ogni santissimo giorno sui pendolari? Credo proprio di no, forse perché se ne va in giro con la sua bella auto blu sputa scarichi inquinanti a tradimento.

Alcuni cittadini si sono attivati e hanno creato una petizione nazionale contro questo scempio all'italiana.
Vi invito ovviamente a firmala e a diffonderla il più possibile.
Io ne sono venuta a conoscenza grazie a un volantino che mi è stato consegnato in stazione che così recita:
La petizione è nazionale, perché quello dei tagli alle risorse è un problema che riguarda tutte le regioni e tutte le modalità: treni, autobus, tram, urbani ed extraurbani. Il fatto che molte regioni non si esprimano non deve infatti essere assolutamente ritenuto tranquillizzante.
Sinceramente non riesco a capire l'ottusità di coloro che stanno ai vertici e che prendono decisioni di questo tipo, andando contro gli interessi di tutti e dell'ambiente. Un maggior utilizzo dei treni (e di tutti gli altri mezzi pubblici) da parte dei cittadini significherebbe un calo delle emissioni di gas serra, minor traffico sulle strade, meno stress, più serenità e volti sorridenti!

Ecco quello che vorrei:
  • più treni (possibilmente efficienti e in orario) sul raggio breve
  • stazioni confortevoli
  • reti rinnovate
  • più pulizia
  • temperature sopportabili sulle vetture
  • la possibilità di portare la bici sul treno senza pagare (come già avviene in Liguria)
  • treni integrati con gli altri servizi di trasporto
  • tariffe adeguate al servizio offerto
Sogno realizzabile o semplice utopia?

giovedì 25 novembre 2010

Solo regali utili e solidali a Natale



Si avvicinano le festività natalizie e sale l'ansia da regalo: "Cosa posso regalare a X?", "Le piaceranno queste meravigliose calzette con renne cantanti e babbi natali sornioni, portabilissime in ogni momento dell'anno?", "Non so proprio cosa regalargli, credo che ricorrerò di nuovo all'ennesimo bagnoschiuma che sa di fieno appena tagliato".

Io non voglio più sentire quest'ansia - e so che anche voi ve ne volete sbarazzare!
Non voglio ritrovarmi a camminare nervosamente tra nugoli di ritardatari e indecisi il pomeriggio del 24 dicembre, cercando a spintoni di trovare l'idea giusta, facendo code interminabili, soffrendo il caldo dei negozi iperriscaldati e poi il freddo tagliente dell'inverno, provando sentimenti di insofferenza e fastidio verso gli altri esseri umani.
Non voglio che la mia casa si riempia di oggettini tanto colorati e stucchevolmente natalizi quanto inutili: il bagnoschiuma e lo shampoo li compro da sola scegliendo solo tra prodotti con un INCI perfettamente ecologico - cosa che non si può dire, per fare un esempio, dei prodotti Pupa o Aquolina; di calze ne ho a iosa, lasciate perdere; e soprattutto lasciate stare cioccolatini Kinder et similia (che starei cercando di dimagrire).

Siamo sinceri: in realtà non abbiamo bisogno di nulla.
Possediamo già tutto quello che ci serve. Lo spirito natalizio ormai è un vecchio ricordo sbiadito e quello che ci guida è solo il semplice consumismo; e la maggior parte di quello che viene donato in queste occasioni finisce nella spazzatura (insieme allo spirito menzionato prima) non appena terminano le festività, andando così a rinfoltire l'enorme massa di rifiuti che attanaglia il nostro Paese (e direi che non ce n'è bisogno, vero?).

Per cui, amici miei, vi adoro e apprezzo le vostre intenzioni, ma vi invito a non farmi regali del genere.
Preferirei che devolveste qualche soldino a un'associazione che si occupa di persone, animali o territori in difficoltà.
Ho preparato una lista con qualche idea interessante:
  • The Nature Conservancy → un regalo sostenibile per chi ama la Natura, come me: potete scegliere tra l'adozione di piante in Brasile, l'adozione di un acro di foresta pluviale in Costa Rica o la creazione di un habitat sicuro per i colibrì e altri piccoli animali
  • Kiva → devo la scoperta di questo sito a Livia Iacolare. Qui gli utenti possono finanziare progetti imprenditoriali nei paesi in via di sviluppo attraverso prestiti da 25 dollari (poco più di 18 euro). Kiva.org mette in contatto chi presta i soldi con chi li ha richiesti e segue passo passo tutto l’iter di restituzione. Quando i soldi verranno restituiti (di solito dopo 6 mesi circa, ma tutto dipende dal progetto e viene indicato nella scheda del progetto), si potrà decidere se ritirarli o prestarli nuovamente. Potete fare la vostra donazione direttamente a una delle micro-imprese in elenco oppure potete donarmi una card così che io possa investire in un progetto.
    Io sto valutando in questi giorni quale micro-impresa aiutare.
    UPDATE del 26/11/2010: ho fatto la mia scelta! I miei primi 25 dollari sono andati a Cirila Nina Paucar e le saranno d'aiuto - insieme agli altri prestiti - per comprare prodotti per la cucina del suo ristorante in Perù.
  • La collina dei conigli → adoro tutti gli animali (beh, tralasciando cimici e cavallette), ma deve ammettere una cosa: ho una passione smodata per i conigli. Purtroppo a casa mia non sono ben accetti, però potreste dare una mano a questa associazione adottando un coniglio o una cavia a distanza. Io sto per farlo, in attesa di avere, un giorno, una casa tutta mia dove poter ospitare una coppia di coniglietti (ovviamente adottati e non acquistati)!
  • Save the Children → innanzitutto grazie a Sharon Sala per avermi fatto scoprire l'opportunità di stilare una lista dei desideri alternativa. Sul sito potete stilare una wishlist personale dando la possibilità agli altri di scegliere tra tanti regali come ad esempio uno yak peloso, 6 caprette, 40 polli o l’aula di una scuola materna per un villaggio: "I regali che ti faranno i tuoi amici si trasformeranno in un contributo per scuole, cure mediche, acqua potabile e protezione per garantire un futuro migliore a tantissimi bambini in tutto il mondo. Per ogni gesto di solidarietà riceverai una simpatica cartolina con certificato di donazione e un messaggio da parte di chi ti ha fatto il regalo."
    Per visualizzare e accedere alla mia lista basta inserire il seguente codice: VW104
Con questi 4 esempi (ma chissà quanti altri se ne potrebbero fare... fatemi sapere se avete qualche altra associazione interessante e valida da segnalare) potete dare il vostro contributo online, in modo semplice, pratico e veloce, evitando di fare code, di sprecare tempo inutilmente e, quindi, di torturarvi la bile.

Se poi proprio non volete presentarvi a mani vuote, allora consiglio a tutti un bel libro!
Perché un libro? Risponde bene e in modo esaustivo a questa domanda questo post di Booksblog che elenca 10 ottime ragioni per regalare libri ai bambini. Ma ritengo che questi motivi siano facilmente estendibili a tutte le persone, di qualsiasi età, sesso, religione...
Quelli che mi piacciono di più sono:
  1. i libri non passano di moda, mentre molti giocattoli (tipo Winx o Gormiti) sì e finiranno prima o poi nella monnezza. Jane Austen veniva letta cento anni fa, così come viene letta oggi e così come sarà letta ancora tra cent'anni.
  2. esistono libri per bambini davvero stupendi che vorrei avere nella mia collezione, specie quelli pop-up. Sabato scorso sono entrata in una libreria per ragazzi di Cremona (si chiama Timpetill; se potete andateci, ne vale veramente la pena!) e ho scovato un libro pop-up a dir poco m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o: trattasi de Il meraviglioso mago di Oz di Robert Sabuda [edizioni Mondadori 2010, 12 p. (pop-up), 29 euro]. Prima o poi finirà nelle mie mani.
  3. "perchè un libro ti fa essere ‘altrove’ quando quello che hai intorno non ti piace."
Nel mio caso, ho una wishlist sufficientemente nutrita su Anobii che vi può essere d'aiuto.



Do you want to do something different for Christmas?
So instead of buying useless objects and gadgets, why don't you do something good for those less fortunate this year?
Here I want to signal my favorite charity websites:
  • Save the Children → to see my wishlist, you have to enter the following code: VW104
You can give your donation online in a simple, easy and fast way, avoiding the crowd and the queues at the mall.

Otherwise you can choose to give books as a present to your loved ones. They're a good choice, they are never old-fashioned and you can spend wonderful moments with them.

lunedì 18 ottobre 2010

In rosa per il mese della prevenzione del tumore al seno


Se siete delle attente lettrici e degli attenti lettori del mio blog, sapete come io sia sensibile nei confronti dei modi disdicevoli con cui il corpo delle donne viene utilizzato a scopi commerciali.Per cui, oltre a far valere la nostra voce contro la mercificazione e la rappresentazione irreale del nostro corpo, cerchiamo di curare questo corpo, partendo proprio da quella "nostra parte" che, più di tutte, è bistratta nella pubblicità: il seno.Quindi, ecco un post tutto rosa per ricordare a tutte e a tutti voi che ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno.

La LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) promuove la Campagna Nastro Rosa, una campagna di prevenzione ideata nel 1989 negli Stati Uniti da Evelyn Lauder, Presidente di Estée Lauder Companies, con lo scopo di ampliare la cultura della prevenzione nel campo della salute e di sensibilizzare le donne sulla necessità di sottoporsi ad esami periodici per prevenire il tumore del seno. Pensate che in Italia il tumore al seno è il più frequente tra le donne rappresentando circa 1/3 di tutti i tumori diagnosticato, per u ntotale di 40mila casi registrati. Sono numeri impressionanti.

Oltre ai controlli, sarebbe intelligente cercare di prevenire il tumore al seno (ma anche tutti gli altri tipi di tumore) adottando uno stile di vita più salutare, iniziando da un'alimentazione sana e da un'attività fisica praticata regolarmente. Altri consigli potete trovarli sui due siti dedicati.



If you are a sharp reader of my blog, you'll know how sensitive I am to how the women body is treated for commercial purposes.
So I believe it's important not only to raise our voices against the commercialization and the unreal representation of our body, but also to take care of that body and, above all, of our breast.
So, here's a post to remind you that October is Breast Cancer Awareness Month, which aims to make people aware of the importance of cancer screening and breast checks and of the necessity of living a healthier life which is fundamental to prevent any kind of cancer.

mercoledì 4 agosto 2010

Appello CONTRO i FEMMINICIDI - Stop Violence Against Women


Come non condividere queste parole scritte da Nadia Somma, Marika Borrelli e Francesca Sanzo su Donne Pensanti?

Le tre donne propongono la loro riflessione alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno visto come tragiche protagoniste numerose donne, vittime di omicidi per mano di uomini, e hanno lanciato un Appello contro i femminicidi, "per promuovere la cultura del rispetto, affinché una diffusa sensibilità sul valore delle persone che non sono cose da possedere sia una speranza di cambiamento."
Come è scritto nel post, anch'io vi invito a unirvi semplicemente sottoscrivendolo con un commento e soprattutto a diffondere il messaggio ovunque (blog, social network, email).
Sicuramente questo passaparola non è sufficiente per fermare questa strage che tuttora riempe le colonne dei giornali, ma forse può essere d'aiuto ad accrescere la consapevolezza.
"In base ai dati statistici raccolti dalla Casa delle Donne di Bologna, in Italia una donna muore assassinata dal partner ogni due/tre giorni. Sono oltre 100 le donne che ogni anno, dopo anni di violenze e stalking vengono assassinate per mano di un familiare, oppure mentre stanno affrontando la separazione."
L'ultimo drammatico episodio è accaduto a Loreto e risale al 28 luglio scorso: ancora una volta, vittime delle donne che hanno subito le conseguenze della fine di una storia d'amore. Un uomo, incapace di accettare la fine di una relazione, ha ferito l'ex fidanzata e ha ucciso la madre e la sorella di lei.

Quante altre storie simili dovremo sentire ancora?
Quante altre donne saranno picchiate, violentate, uccise?
E tutto questo non è certo per colpa del caldo che farebbe impazzire la gente.
E nemmeno delle donne che, come accade di sentire qualche volte, "se la sono cercata" o "se la sono voluta"; affermazioni del genere non sarebbero nemmeno degne di essere prese in considerazione.

Personalmente credo sia colpa della mentalità maschilista e sessista diffusa nella nostra penisola che "incita gli uomini a pensarsi onnipotenti e a disporre delle vite degli altri, mogli, amiche, compagne, fidanzate, madri e - non dimentichiamolo - figli".

Per farvi un'idea di come il concetto della donna-oggetto sia ancora diffuso, guardate un po' che gruppi nascono, ad esempio, su Facebook: oggi ho segnalato il gruppo dal titolo Donna schiava, zitta, lava e succhia! (a questo proposito, vi invito a utilizzare la funzione Segnala gruppo per sottoporre certe pagine disgustose all'attenzione di FB e la funzione Contrassegna per i commenti altrettanto ignobili). E vi assicuro che è solo uno dei tanti gruppi misogini che ho segnalato negli ultimi mesi.

Una società che, spesso, discrimina le donne sul lavoro, specialmente quelle incinte; una società che pubblicizza qualsiasi prodotto o servizio facendo ricorso a donne seminude e in posizioni poco equivoche (ultimissimo esempio, la vergognosa pubblicità per degli impianti fotovoltaici "Montami a costo zero"); una società che, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, fa sentire la maggioranza delle donne inadeguate perché non rientrano negli assurdi canoni estetici moderni e indica la cellulite o i chili di troppo come la peggior onta di questo mondo; una società per cui l'uomo brizzolato e con qualche ruga è pieno di fascino, mentre la donna con le prime zampe di galline intorno agli occhi è spacciata e non è degna di attenzione.

Basta. È ora di dire un secco basta a tutto questo!
Dobbiamo agire e farci sentire!

Come non condividere le parole di Lorella Zanardo?
Noi, voi ed io, con quella fogna non c’entriamo.
Questa non è la vita, questo non è il mondo.
Voi che avete vent’anni e meno, per favore credetemi.
Questo che avete davanti a voi momentaneamente, può essere spazzato via.
E a volte basta poco per avviare un cambiamento epocale.
Credeteci.
Già il fatto di crederci modifica il mondo.
Unitevi con quelli che vi assomigliano.
Poi dite no a tutto cio’ che non vi pare giusto e bello e degno.
Iniziate a pensare a modo vostro, partite dalle cose che ritenete piu importanti, intendo proprio quelle che voi ritenete piu importanti, non quelle che si leggono e che spesso non contano nulla.
Sognate.
Poi bisognerà calare il sogno nella realtà: qualche limatura, qualche rinuncia ma ce la si può fare.
Chi lo dice che il mondo non possa essere vostro?
Chi lo dice che tutto non possa essere messo in discussione?
Noi, io con voi, con questa feccia non c’entriamo.
Credetemi.



Today I want to talk about a blog post written by Nadia Somma, Marika Borrelli and Francesca Sanzo which I read on the website Donne Pensanti (that means Thinking Women).
These three women think over the last crime news in Italy which had several women as dramatic protagonists, killed by men, and they have made a plea against women murder "to promote the culture of respect and make people aware of the value of human beings, who aren't things to own".
You can join the plea simply by leaving a comment to that post and by spreading the message everywhere (on blogs and social networks, by emails).
It won't be enough to stop this massacre but it will be helpful to enhance the awareness about this subject.
"On the basis of some statistical data gathered by the Center of women against violence in Bologna, a woman is killed by her intimate partner every two/three days in Italy. Every year, more than 100 women are killed by a relative or while divorcing."
The last dramatic episode happened in Loreto (a hilltown and comune of the Italian province of Ancona, in the Marche) on 28th July 2010: once more, the victims were three women who suffered the consequences of the end of a love story. A man, who was unable to overcome the end of a love affair, hurt his ex-girlfriend and killed her mother and her sister.

How many similar stories do we have to hear again?
How many women will be hurt, raped, killed?
We cannot say it's because of the extreme heat who gets people crazy.
And people who blame women themselvare are simply insane and don't have to be taken in consideration.

Personally I blame the widespread sexist mentality in our country which encourages men to fell omnipotent and to have the power to control the lives of others (of their wives, friends, girl-friends, mothers and kids).

For example, you can get a sense of the widespread idea that women are nothing more then an object just looking at some deplorable
Facebook groups, like this one!
With regard to this, I ask you to report such a group like that and to flag inappropriate comments.

Our whole society is still misogynist: it discriminates women at work, especially the pregnant ones; it advertises any product or service using half-naked girls; it makes women feel unsatisfied with their bodies; it makes older women feel useless.

That's enough!
We have to act now and let our voices be heard!

sabato 24 luglio 2010

Appello contro la legge bavaglio!

Sottoscrivo anche io la lettera appello preparata da Guido Scorza e indirizzata ai nostri scellerati legislatori.

Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, On. Giulia Bongiorno
Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati
A tutti i Deputati

La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.

La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.

Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.

Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall'occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.

Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell'antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”.

Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.

L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

L’appello si può già firmare sulla Pagina Facebook “No Bavaglio alla Rete” cliccando ”mi piace”.
Per firmare sul web, senza essere iscritti a Facebook, clicca qui.

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