mercoledì 15 dicembre 2010

Chrome for a cause


Usate già Chrome come web browser? Bene siete già a cavallo. Vi basta scaricare l'estensione.
Non lo usate? Potete scaricarlo e poi aggiungere l'estensione.

Fatelo subito perché dal 15 dicembre fino al 19 dicembre 2010 per ogni scheda aperta su Chrome darete un contributo per una buona causa a scelta tra:
  • The Nature Conservancy - di cui avevo già parlato in precedenza - è un'organizzazione che si occupa di proteggere i territori importanti da un punto di vista ambientale
  • charity: water è un'organizzazione no-profit che si occupa di fornire acqua pulita alle popolazioni delle nazioni in via di sviluppo
  • Medici senza frontiere è un'organizzazione umanitaria privata che porta soccorso sanitario e assistenza medica in oltre 70 Paesi bisognosi d'aiuto
  • Un Techo para mi País lavora in 19 nazioni nelle Americhe per migliorare la qualità della vita delle famiglie povere tramite la costruzione di case
  • Room to Read cerca di trasformare in meglio le vite dei bambini nei Paesi in via di sviluppo utilizzando i libri e la letterature
Un modo facile, veloce, che non richiede particolari sforzi a parte quello del vostro indice che clicca per aprire una nuova tab!
Ecco cosa possono fare le schede aperte:
  • 10 schede = 1 albero piantato
  • 10 schede = 1 libro pubblicato e donato
  • 25 schede = 1 vaccino
  • 100 schede = 1 metro quadro di una casa in costruzione
  • 200 schede = acqua pulita per un anno per una persona
Quindi aprite tantissime schede sul vostro browser e dare il vostro piccolo ma prezioso contributo in favore di queste cinque associazioni!

NB: avrete bisogno di un account su Google per partecipare.

Ulteriori informazioni su questa pagina.


Do you already use Chrome as your web browser? So you just need to install the Cause extension.
Don't you use it? So download Chrome and then the Cause extension.

Do it now because between December 15 - 19, every tab you open using Chrome will support a good cause.
The charities are:
At the end of the day, you'll be asked to choose one of these charities to receive your tabs.
Here's what your tabs can do:
  • 10 tabs = 1 tree planted
  • 10 tabs = 1 book published and donated
  • 25 tabs = 1 vaccination treatment provided
  • 100 tabs = 1 square foot of shelter built
  • 200 tabs = 1 person's clean water for a year
You can give them a hand in a easy and fast way, so open as many tabs as you can!

To find out more about this effort and the organizations we're partnering with, go to this page.

PS: You'll need a Google account to participate.

martedì 14 dicembre 2010

Petizione contro gli aumenti tariffari al trasporto pubblico e la riduzione delle corse in Lombardia

Stasera il treno delle 17e35 da Treviglio e diretto a Cremona ha accumulato un'ora di ritardo a causa del crollo della linea aerea (avvenuto verso le 16 del pomeriggio) nella stazione di Cremona. Di conseguenza i treni di quella tratta a binario unico hanno subito ritardi e soppressioni, in quanto non era possibile andare oltre Crema.
Insulti e improperi da parte dei viaggiatori non si sono sprecati, soprattutto quando è stato annunciato che il treno proveniente da Milano Porta Garibaldi per Cremona delle 18e14 sarebbe invece partito subito. Quindi tutti giù dal treno dove - bisogna ammetterlo - si stava al calduccio per salire su quello "milanese" che, invece, era congelato. Giubbotti, sciarpe, cappelli e guanti erano d'obbligo per non finire in ipotermia.

Si parla tanto di treni ad alta velocità, di frecce rosse e rosa, di costruzione di reti che collegano città poste a migliaia di chilometri di distanza; ma ai pendolari che si spostano quotidianamente su tratte brevi non ci pensa nessuno?
Nessuno sembra avere il minimo di riguardo nei confronti di quelle persone che si affidano al mezzo pubblico per evitare di rendere le strade ulteriormente ingorgate e invivibili; che - consapevolmente o meno - rendono questo pianeta un po' meno inquinato; che vogliono evitare lo stress del guidatore rinchiuso nell'angusto abitacolo di una macchina; che desiderano sfruttare tutte le possibilità offerte dal treno (dormire, leggere, ascoltare la musica, fare un cruciverba, parlare e ridere con il compagno di viaggio, godersi il panorama dal finestrino, ecc.) e che sono difficilmente praticabili in macchina.

Anzi, sembra che ai piani alti si divertano un mondo a mettere i pendolari sempre più in difficoltà.
Basta vedere cosa sta succedendo attualmente nella mia Regione, la Lombardia, dove è in arrivo una grossa stangata tariffaria e tagli ai trasporti ferroviari. L'assessore Cattaneo, infatti, ha proposto tagli ai servizi sino al 12% e aumenti tariffari del 25% con punte sino al 30% per la corsa semplice!
Ma questo personaggio dall'evidente acume, ha una minima idea delle condizioni pietose dei treni lombardi e dei disagi che si ripercuotono ogni santissimo giorno sui pendolari? Credo proprio di no, forse perché se ne va in giro con la sua bella auto blu sputa scarichi inquinanti a tradimento.

Alcuni cittadini si sono attivati e hanno creato una petizione nazionale contro questo scempio all'italiana.
Vi invito ovviamente a firmala e a diffonderla il più possibile.
Io ne sono venuta a conoscenza grazie a un volantino che mi è stato consegnato in stazione che così recita:
La petizione è nazionale, perché quello dei tagli alle risorse è un problema che riguarda tutte le regioni e tutte le modalità: treni, autobus, tram, urbani ed extraurbani. Il fatto che molte regioni non si esprimano non deve infatti essere assolutamente ritenuto tranquillizzante.
Sinceramente non riesco a capire l'ottusità di coloro che stanno ai vertici e che prendono decisioni di questo tipo, andando contro gli interessi di tutti e dell'ambiente. Un maggior utilizzo dei treni (e di tutti gli altri mezzi pubblici) da parte dei cittadini significherebbe un calo delle emissioni di gas serra, minor traffico sulle strade, meno stress, più serenità e volti sorridenti!

Ecco quello che vorrei:
  • più treni (possibilmente efficienti e in orario) sul raggio breve
  • stazioni confortevoli
  • reti rinnovate
  • più pulizia
  • temperature sopportabili sulle vetture
  • la possibilità di portare la bici sul treno senza pagare (come già avviene in Liguria)
  • treni integrati con gli altri servizi di trasporto
  • tariffe adeguate al servizio offerto
Sogno realizzabile o semplice utopia?

giovedì 9 dicembre 2010

Come la prima volta

Malvasia


Un veloce aggiornamento dicembrino.
Innanzitutto ho messo in atto alcune cosette che vi spiegavo nel post precedente, infatti:
  1. ho fatto il mio primo prestito di 25 dollari su Kiva a favore di Cirila Nina Paucar e le sarà d'aiuto - insieme agli altri prestiti - per comprare prodotti per la cucina del suo ristorante in Perù
  2. ho adottato un coniglio (anzi, una coniglia!) a distanza tramite l'associazione La Collina dei Conigli: si chiama Malvasia, è già madre di due piccoli di nome Noà e Merlot ed ha qualche problema con i dentoni, per cui sono felice di dare il mio piccolo contributo per sistemarla anche sotto questo punto di vista. Era stata abbandonata con i due cuccioli e il compagno da una famiglia sfrattata che si è data rapidamente alla fuga lasciandoli soli in un appartamento.
Il problema è che ora non vorrei più fermarmi e vorrei:
  1. adottare a distanza una cavia sempre tramite l'associazione La Collina dei Conigli
  2. adottare a distanza un asino tramite l'ONLUS Il Rifugio degli Asinelli. Ebbene si, un asino. Mi piacciono molto. Sarà per gli ingiusti aggettivi che solitamente vengono rifilati a questo animale che, in realtà, è simpatico e intelligente. Sarà per i racconti che mio papà mi faceva da piccolina prima di addormentarmi sugli asini (Giulio e Giulietto!) che possedeva suo zio, di come si divertiva da bambino quando lo zio lo faceva salire sul carro per guidare gli asini, di come era attaccato a questi animali. Racconti che mi sono rimasti impressi nella mente e che mi riportano con nostalgia allo spensierato periodo dell'infanzia e all'agognato momento prima delle nanna solitamente trascorso con mio papà.
Oltre alle donazioni, in questi giorni mi sto dedicando completamente alla tesi e sto proseguendo (credo abbastanza bene) con il primo capitolo che devo consegnare martedì prossimo alla prof. Spero di aver scritto cose sensate ;) Incrociate le dita per me!
Ovviamente le mie letture del momento (e dei prossimi momenti, aggiungerei) sono rivolte solo ai social media e agli esami incombenti, ma martedì ho ceduto e sono andata in biblioteca dove ho preso in prestito un romanzo di Nicholas Sparks: Come la prima volta (traduzione discutibile dell'originale The Wedding. Era così difficile scrivere semplicemente Il matrimonio?!).
Devo dire: un altro bel colpo messo a segno da Nicholas Sparks.

Wilson e Jane (figlia di Noah, protagonista del meraviglioso e struggente Le pagine della nostra vita) sono una coppia sulla cinquantina come ce ne sono tante: vivono nella tranquilla North Carolina, sono sposati da molto tempo, hanno tre splendidi figli ormai fuori casa e una vita di coppia un po' spenta.

Ma giungere a questa situazione di paludosa monotonia è normale per qualsiasi coppia dopo trent'anni di matrimonio trascorsi insieme oppure c'è ancora chi, dopo anni di gioie e dolori, è in grado di rinnovare il rapporto con qualche tocco di follia, di passione e di romanticismo?
Wilson si trova di fronte a questo difficile problema, dopo essersi dimenticato del 29° anniversario di matrimonio e aver visto la tristezza e l'amarezza sul volto della moglie. Jane lo amerà ancora oppure ormai l'amore, logorato da una lunga serie di dimenticanze imperdonabili, di feste mancate e di baci non dati, sarà stato sostituito dal semplice affetto?

Wilson teme di essere diventato come una di quelle coppie per cui lui e Jane avevano sempre provato compassione: appena sedutisi al tavolo del ristorante per cena, "tra i due cala il silenzio e li vedi sorseggiare il vino guardando fuori dalla finestra, in attesa delle portate. Quando poi queste arrivano, a volte i due si rivolgono brevemente al cameriere, ma tornano subito a rifugiarsi nei loro mondi. E per tutta la cena restano lì come un paio di perfetti sconosciuti ai quali è capitato di sedersi allo stesso tavolo, quasi che il godimento della reciproca compagnia non valesse le sforzo di parlare".

C'è qualcosa che Wilson può fare per invertire la rotta e recuperare la complicità e la passione di un tempo? Sicuramente si e da timido orso calcolatore qual'era, Wilson riuscirà a recuperare il rapporto con la sua amata Jane e a stupirla lasciandola senza fiato con un finale veramente col botto, su cui versare tante lacrime e riporre i nostri sogni romantici.

Malvasia

A quick update.
First of all I have to tell you that I've accomplished some things described in the previous post:
  1. I made my first loan on Kiva in aid of Cirila Nina Paucar for the kitchen of her restaurant in Perù
  2. I adopted at distance a rabbit through the Italian association La Collina dei Conigli: her name is Malvasia, she's the mother of Noà and Merlot and she has some problems with her teeth
The problem is that I'd like also to adopt at distance:
  1. a guinea pig always throught the association La Collina dei Conigli
  2. a donkey through the association Il Rifugio degli Asinelli
Besides that, I'm focusing completely on my thesis and next Tuesday I'm going to give the first chapter to my thesis director. Cross your fingers for me!
So, in this period, I'm just reading books about social media and for the next exams, but last week I gave in to the temptation of reading a novel so I went to the local library where I borrowed The Wedding by Nicholas Sparks, which I liked it a lot.

Wilson e Jane (the daughter of Noah, the main character of the wonderful The Notebook) are a couple about fifty like many others: they live in the peaceful North Carolina, they have been married since a long time, they have three amazing children who live outside home and a dull conjugal life.

After he has forgotten their 29° wedding anniversary, Wilson wonders if it's a normal thing for every couple in this world to become monotonous partners after almost 30 years spent together or if there's a way to relight a tired relationship. Maybe all his mistakes, his forgetfulness and his obsession with his job have destroyed his marriage and he has become a huge disappointment for Jane. Maybe she doesn't love him anymore.

He fears they have become like one of those couples that you can often see at the restaurant: "The husband might pull out a chair or collect the jackets, the wife might suggest one of the specials. And when the waiter comes, they may punctuate each other's orders with the knowledge that has been gained over a lifetime-no salt on the eggs or extra butter on the toast, for instance.
But then, once the order is placed, not a word passes between them.
Instead, they sip their drinks and glance out the window, waiting silently for their food to arrive. Once it does, they might speak to the waiter for a moment - to request a refill of coffee, for instance - but they quickly retreat to their own worlds as soon as he departs. And throughout the meal, they will sit like strangers who happen to be sharing the same table, as if they believed that the enjoyment of each other's company was more effort than it was worth. Perhaps this is an exaggeration on my part of what their lives are really like, but I've occasionally wondered what brought these couples to this point."

Is there anything that Wilson can do to change the situation and improve the relationship with her beloved Jane? Of course there's something he can do: he will be a shy clumsy person no more and will leave her wife breathless.

giovedì 25 novembre 2010

Solo regali utili e solidali a Natale



Si avvicinano le festività natalizie e sale l'ansia da regalo: "Cosa posso regalare a X?", "Le piaceranno queste meravigliose calzette con renne cantanti e babbi natali sornioni, portabilissime in ogni momento dell'anno?", "Non so proprio cosa regalargli, credo che ricorrerò di nuovo all'ennesimo bagnoschiuma che sa di fieno appena tagliato".

Io non voglio più sentire quest'ansia - e so che anche voi ve ne volete sbarazzare!
Non voglio ritrovarmi a camminare nervosamente tra nugoli di ritardatari e indecisi il pomeriggio del 24 dicembre, cercando a spintoni di trovare l'idea giusta, facendo code interminabili, soffrendo il caldo dei negozi iperriscaldati e poi il freddo tagliente dell'inverno, provando sentimenti di insofferenza e fastidio verso gli altri esseri umani.
Non voglio che la mia casa si riempia di oggettini tanto colorati e stucchevolmente natalizi quanto inutili: il bagnoschiuma e lo shampoo li compro da sola scegliendo solo tra prodotti con un INCI perfettamente ecologico - cosa che non si può dire, per fare un esempio, dei prodotti Pupa o Aquolina; di calze ne ho a iosa, lasciate perdere; e soprattutto lasciate stare cioccolatini Kinder et similia (che starei cercando di dimagrire).

Siamo sinceri: in realtà non abbiamo bisogno di nulla.
Possediamo già tutto quello che ci serve. Lo spirito natalizio ormai è un vecchio ricordo sbiadito e quello che ci guida è solo il semplice consumismo; e la maggior parte di quello che viene donato in queste occasioni finisce nella spazzatura (insieme allo spirito menzionato prima) non appena terminano le festività, andando così a rinfoltire l'enorme massa di rifiuti che attanaglia il nostro Paese (e direi che non ce n'è bisogno, vero?).

Per cui, amici miei, vi adoro e apprezzo le vostre intenzioni, ma vi invito a non farmi regali del genere.
Preferirei che devolveste qualche soldino a un'associazione che si occupa di persone, animali o territori in difficoltà.
Ho preparato una lista con qualche idea interessante:
  • The Nature Conservancy → un regalo sostenibile per chi ama la Natura, come me: potete scegliere tra l'adozione di piante in Brasile, l'adozione di un acro di foresta pluviale in Costa Rica o la creazione di un habitat sicuro per i colibrì e altri piccoli animali
  • Kiva → devo la scoperta di questo sito a Livia Iacolare. Qui gli utenti possono finanziare progetti imprenditoriali nei paesi in via di sviluppo attraverso prestiti da 25 dollari (poco più di 18 euro). Kiva.org mette in contatto chi presta i soldi con chi li ha richiesti e segue passo passo tutto l’iter di restituzione. Quando i soldi verranno restituiti (di solito dopo 6 mesi circa, ma tutto dipende dal progetto e viene indicato nella scheda del progetto), si potrà decidere se ritirarli o prestarli nuovamente. Potete fare la vostra donazione direttamente a una delle micro-imprese in elenco oppure potete donarmi una card così che io possa investire in un progetto.
    Io sto valutando in questi giorni quale micro-impresa aiutare.
    UPDATE del 26/11/2010: ho fatto la mia scelta! I miei primi 25 dollari sono andati a Cirila Nina Paucar e le saranno d'aiuto - insieme agli altri prestiti - per comprare prodotti per la cucina del suo ristorante in Perù.
  • La collina dei conigli → adoro tutti gli animali (beh, tralasciando cimici e cavallette), ma deve ammettere una cosa: ho una passione smodata per i conigli. Purtroppo a casa mia non sono ben accetti, però potreste dare una mano a questa associazione adottando un coniglio o una cavia a distanza. Io sto per farlo, in attesa di avere, un giorno, una casa tutta mia dove poter ospitare una coppia di coniglietti (ovviamente adottati e non acquistati)!
  • Save the Children → innanzitutto grazie a Sharon Sala per avermi fatto scoprire l'opportunità di stilare una lista dei desideri alternativa. Sul sito potete stilare una wishlist personale dando la possibilità agli altri di scegliere tra tanti regali come ad esempio uno yak peloso, 6 caprette, 40 polli o l’aula di una scuola materna per un villaggio: "I regali che ti faranno i tuoi amici si trasformeranno in un contributo per scuole, cure mediche, acqua potabile e protezione per garantire un futuro migliore a tantissimi bambini in tutto il mondo. Per ogni gesto di solidarietà riceverai una simpatica cartolina con certificato di donazione e un messaggio da parte di chi ti ha fatto il regalo."
    Per visualizzare e accedere alla mia lista basta inserire il seguente codice: VW104
Con questi 4 esempi (ma chissà quanti altri se ne potrebbero fare... fatemi sapere se avete qualche altra associazione interessante e valida da segnalare) potete dare il vostro contributo online, in modo semplice, pratico e veloce, evitando di fare code, di sprecare tempo inutilmente e, quindi, di torturarvi la bile.

Se poi proprio non volete presentarvi a mani vuote, allora consiglio a tutti un bel libro!
Perché un libro? Risponde bene e in modo esaustivo a questa domanda questo post di Booksblog che elenca 10 ottime ragioni per regalare libri ai bambini. Ma ritengo che questi motivi siano facilmente estendibili a tutte le persone, di qualsiasi età, sesso, religione...
Quelli che mi piacciono di più sono:
  1. i libri non passano di moda, mentre molti giocattoli (tipo Winx o Gormiti) sì e finiranno prima o poi nella monnezza. Jane Austen veniva letta cento anni fa, così come viene letta oggi e così come sarà letta ancora tra cent'anni.
  2. esistono libri per bambini davvero stupendi che vorrei avere nella mia collezione, specie quelli pop-up. Sabato scorso sono entrata in una libreria per ragazzi di Cremona (si chiama Timpetill; se potete andateci, ne vale veramente la pena!) e ho scovato un libro pop-up a dir poco m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o: trattasi de Il meraviglioso mago di Oz di Robert Sabuda [edizioni Mondadori 2010, 12 p. (pop-up), 29 euro]. Prima o poi finirà nelle mie mani.
  3. "perchè un libro ti fa essere ‘altrove’ quando quello che hai intorno non ti piace."
Nel mio caso, ho una wishlist sufficientemente nutrita su Anobii che vi può essere d'aiuto.



Do you want to do something different for Christmas?
So instead of buying useless objects and gadgets, why don't you do something good for those less fortunate this year?
Here I want to signal my favorite charity websites:
  • Save the Children → to see my wishlist, you have to enter the following code: VW104
You can give your donation online in a simple, easy and fast way, avoiding the crowd and the queues at the mall.

Otherwise you can choose to give books as a present to your loved ones. They're a good choice, they are never old-fashioned and you can spend wonderful moments with them.

mercoledì 24 novembre 2010

Freddie Mercury: 1991-2010


Un pensiero oggi va, come sempre da diversi anni a questa parte, a Freddie Mercury, morto 19 anni fa a causa dell'AIDS.
Un pensiero alla migliore voce di sempre, al miglior artista di sempre, al miglior performer di concerti.
Ricordando con nostalgia i bei tempi musicali andati, visto che - riprendendo una frase di un fan dei Queen su Facebook -, al giorno d'oggi, c'è più talento in un baffo di Freddie che in tutto il panorama musicale contemporaneo.


Today, as always, my thoughts go to Freddie Mercury who died of AIDS 19 years ago.
A thought to the best voice, to the most talented artist, to the best concert performer of all times.
Feeling nostalgic about the music splendours of the past, because there's nobody who can be compared to Freddie nowadays.

giovedì 18 novembre 2010

Moai: un negozio di design eco a Crema

Il marchio Moai


Oggi post-marketta :D
Non è vero, voglio solo aiutare una mia cara amica che ha fatto una scelta coraggiosa di questi tempi e che io rispetto profondamente.
Lei si chiama Paola e ha aperto - da circa un mese - un negozio dal nome insolito nella mia città (Crema, in provincia di Cremona) e che si ispira a dei caposaldi che io condivido totalmente:
  • ecocompatibilità
  • artigianalità
  • originalità
  • alternatività
Proprio perché apprezzo la filosofia del negozio (oltre all'innegabile bellezza ed eleganza dei prodotti da lei accuratamente scelti) ho già deciso di darle una mano a gestire il blog e la pagina Facebook; per cui, perché non dedicare un post alla sua attività commerciale qui, per farle della meritata pubblicità?

Il negozio si chiama Moai ed è il primo design store della città di Crema dedicato alla vendita di prodotti d’arredo, articoli per bambini, gioielli e borse completamente artigianali, ecologici e alternativi. Non solo: il negozio svolge anche la funzione di studio e laboratorio per progettazione d’interni, modellazione 3D e consulenza.

Si trova in via Stazione 9/Q a Crema, a pochi passi sia dal centro città che dalla stazione dei treni e dei bus.
E' un posticino delizioso e piacevole, arredato con cura (e con vernici naturali!), immerso in una musica soft e tranquilla, dove sono esposti diversi oggetti (per ogni angolo della casa, per i bambini, per la persona) davvero unici e particolari.
Andare al Moai store per credere! :)

Come ho detto, oltre al sito "vetrina" del negozio, sono stati recentemente inaugurati un blog e una pagina fan ufficiale che vi invito a seguire per rimanere sempre aggiornati sulle novità.
Il blog vuole essere una vetrina per il negozio/studio e lì potrete leggere dei post che vi permetteranno di conoscere meglio i principi ispiratori che hanno portato alla nascita di Moai, di capire che cosa lo rende così speciale e che cosa ha da offrirvi.
La pagina Facebook funziona da aggregatore di notizie, di foto e di eventi nonché da luogo ideale per i clienti e per le persone interessate per interagire con Moai, esprimere commenti, porre domande e ricevere risposte.


Particolare del negozio

In this post I'm writing about something very related to my area and my town.
I want to give you the main concepts: it's about a design store recently opened by a friend of mine and its name is Moai.
Moai is inspired by some strong and respectable ideals and only sells eco-friendly, alternative and handmade furniture, toys, jewels and bags.
It's a really nice place, full of inspiration and beauty.
It's located in Crema and if you're in town, I recommend you to go and have a look around the shop.

lunedì 1 novembre 2010

Il mare nero / The black sea


Vedere Report ieri sera è stato - come al solito - destabilizzante per il mio equilibrio e ha generato alti livelli di incazzatura. Inoltre ha risvegliato il mio spirito ecologista e ambientalista che si era un po' sopito negli ultimi mesi.
Se anche voi avete avuto modo di vedere questa puntata dedicata all'ambiente, credo sappiate bene di cosa sto parlando; invece se non avete avuto la possibilità di assistere alla diretta, vi prego di ritagliarvi un po' di tempo per voi stessi e di guardarla sul sito della trasmissione, dove potete anche leggere il testo integrale.

Intanto eccovi un breve riassunto.
Tema della serata è stato il (dannato!) petrolio, causa di tanti disastri ambientali - tra cui l'ultimo in ordine di tempo, devastante, quello avvenuto nel Golfo del Messico - e causa anche di sconvolgimenti e deturpazioni del territorio. Purtroppo, come viene sostenuto nel sito di Report:
"il petrolio è ancora oggi una fonte di energia insostituibile [...]; dovremo farci i conti almeno per altri 100 anni. Ma la ricerca, la trivellazione, l’estrazione e il trasporto pongono continuamente a rischio l’ambiente in cui viviamo soprattutto se il danno provocato da uno sversamento di petrolio avviene in acqua."
Per far capire la pericolosità del petrolio sull'ambiente e sulla nostra salute, la squadra di Report è andata a capire come funziona una piattaforma petrolifera e si è recata su Vega, la più grande piattaforma italiana gestita da Edison e Eni che estrae petrolio al largo delle coste siciliane.
Dalla Sicilia si sono spostati nella Louisiana - lo Stato statunitense più colpito dal disastro petrolifero che ha avuto inizio il 20 aprile 2010 a causa di una falla alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon situata nel Golfo del Messico - su cui i riflettori dell'informazione italiana si sono spenti non appena è stato trovato il modo di chiudere il pozzo, come se così il problema fosse stato risolto senza particolari danni. Data la scarsa informazione sulla vicenda, i giornalisti di Report hanno deciso di capire quali sono le conseguenze della fuoriuscita di circa 5 milioni di barili e di cui solo il 60% è stato recuperato o bruciato.

Data la poca disponibilità e le ristrettissime misure di sicurezza, il team si è spostato nuovamente in Italia, questa volta in Liguria, alla ricerca delle risposte non trovate negli USA. E ho scoperto che l'11 aprile 1991, la petroliera Midforth Haven si è incendiata nel porto di Genova, causando la morte di cinque persone e la dispersione in mare di enormi quantità di greggio. Si tratta della più grave catastrofe ambientale del Mediterraneo.
Dopo quasi vent'anni da quel giorno, in che stato verseranno i fondali tra Genova e Savona?
Sarà come ha detto il responsabile Edison della piattaforma Vega che, rispondendo alla domanda di Sigfrido Ranucci ("Se io andassi per esempio in Liguria, dove vent'anni fa è affondata la petroliera Haven, sui fondali non trovo più nulla?"), ha detto che:
"Ma sicuramente, dalle notizie così che arrivano sembra addirittura che ha ripreso con maggiore bellezza lo stato del fondo marino, del relitto sommerso l'ambiente, la flora è stata tutta ripristinata senza nessuna traccia d'inquinamento."
Già detta così a me sembrava una grande, gigantesca, strepitosa cazzata ed infatti l'inchiesta di Report ha confermato i miei sospetti.
A bordo di un peschereccio, è stato mostrato come anche lontano dall'area tuttora inquinata ciò che le reti catturano sono quantità industriali di fango misto a petrolio melmoso, depositatosi ovunque e che sporca la fauna e la flora marina.
Si scopre infatti che i fondali non sono mai stati bonificati nonostante la legge sull’ambiente del ’98 lo imponesse e che nessuno, in vent'anni, ha educato i pescatori a conservare il catrame catturato dalle reti per poi riportarlo a riva per essere smaltito. Se questo piccolo sforzo fosse stato fatto o se i pescatori fossero semplicemente ricorsi al buon senso, oggi gran parte dei fondali sarebbe pulita.
E invece no: i pescatori - ancora oggi! - buttano tutto ciò che non è pesce in acqua; quindi non solo il catrame, ma anche bottiglie, sacchetti, lattine e qualsiasi altro rifiuto abbandonato tra le acque. Ma il senso civico dove ce l'hanno?

Per ora mi fermo qui, il sangue già ribolle fin troppo a ripensare alle immagini di ieri sera!
Ma la puntata è andata oltre e, davvero, vi consiglio di vedervela tutta.



Yesterday night I watched Report (an independent journalistic TV program in Italy) and, as asual, after the end of the program, I was very pissed off. Moreover it has awoken my sleeping environmentalist spirit.

The subject of the episode was the damned oil, which is the cause of many environmental disasters, like the Gulf of Mexico oil spill in 2010.
To make people understand the dangerousness of oil for the environment and our health, the Report team went to Vega, the largest Italian oil rig run by Edison and Eni, which extracts oil off Sicily.

From Sicily the journalists went to Louisiana, one of the States that has to pay the consequences of the Deepwater Horizon oil spill, to show the damages caused by the release of about 4.9 million barrels of crude oil. As Wikipedia says, "the spill has caused extensive damage to marine and wildlife habitats as well as the Gulf's fishing and tourism industries".

Then the Report équipe came back to Italy and went to Liguria, a coastal region of north-western Italy, where there has been an oil disaster about 20 years ago. In 1991, while loaded with 1 million barrels of crude oil, the oil tanker named Milford Haven exploded, caught fire and sank off the coast of Genoa, killing six people and flooding the Mediterranean with up to 50,000 tonnes of crude oil.
It's the most serious environmental catastrophe in the Mediterranean and, after 20 years, the consequences are still there: the marine environment is still now seriously damaged and polluted.

Now I have to stop because remembering last night episode makes my blood boil!

lunedì 18 ottobre 2010

In rosa per il mese della prevenzione del tumore al seno


Se siete delle attente lettrici e degli attenti lettori del mio blog, sapete come io sia sensibile nei confronti dei modi disdicevoli con cui il corpo delle donne viene utilizzato a scopi commerciali.Per cui, oltre a far valere la nostra voce contro la mercificazione e la rappresentazione irreale del nostro corpo, cerchiamo di curare questo corpo, partendo proprio da quella "nostra parte" che, più di tutte, è bistratta nella pubblicità: il seno.Quindi, ecco un post tutto rosa per ricordare a tutte e a tutti voi che ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno.

La LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) promuove la Campagna Nastro Rosa, una campagna di prevenzione ideata nel 1989 negli Stati Uniti da Evelyn Lauder, Presidente di Estée Lauder Companies, con lo scopo di ampliare la cultura della prevenzione nel campo della salute e di sensibilizzare le donne sulla necessità di sottoporsi ad esami periodici per prevenire il tumore del seno. Pensate che in Italia il tumore al seno è il più frequente tra le donne rappresentando circa 1/3 di tutti i tumori diagnosticato, per u ntotale di 40mila casi registrati. Sono numeri impressionanti.

Oltre ai controlli, sarebbe intelligente cercare di prevenire il tumore al seno (ma anche tutti gli altri tipi di tumore) adottando uno stile di vita più salutare, iniziando da un'alimentazione sana e da un'attività fisica praticata regolarmente. Altri consigli potete trovarli sui due siti dedicati.



If you are a sharp reader of my blog, you'll know how sensitive I am to how the women body is treated for commercial purposes.
So I believe it's important not only to raise our voices against the commercialization and the unreal representation of our body, but also to take care of that body and, above all, of our breast.
So, here's a post to remind you that October is Breast Cancer Awareness Month, which aims to make people aware of the importance of cancer screening and breast checks and of the necessity of living a healthier life which is fundamental to prevent any kind of cancer.

sabato 16 ottobre 2010

Stagista


I'm so sorry for being away from this blog, but my life has changed a lot this month.
The big news is... drum roll... I found a job! A full-time job (9 A.M. - 6 P.M.) as an intern in a private firm dealing with social media & enterprise 2.0. The company is based in Bovisa, which is a district of Milan and located within Zona 9 of the city. It's far away from my home-town: it always takes me two hours to go there and two hours to come back home. But, for the present moment, it is worth it (even if wearying).
In my (little) spare time, I try to prepare for the last 3 exams and to write my graduation thesis. I want to graduate in March 2011 and I hope to make it!

So I have a busy life now and I don't have time neither to train nor to read books for pleasure. I'm reading only books which can be useful for my thesis; luckily, these books are really interesting.

This is the last "book" I read and it's called Porn for Women by Cambridge Women's Pornography Cooperative.
Here's my review:
All that women want from their men but that they hardly get.

This is really pure porn for women: lovely pictures of handsome guys who look us in the eye and tell us unbelievable sentences like: "God, that's SO interesting. Tell me more.", "As long as I have legs to walk on, you'll NEVER have to take out the garbage." or "I know. Let's take you SHOE SHOPPING!". This is music to any girl's ears!
Wouldn't be a better world if we could have a husband/fiancé/boyfriend who, when we come home looking stressed, start a bath for us or make dinner? Who brings us flowers for no particular reason and not because he feels guilty about a misdeed? Who helps us cleaning the house and who always lifts the toilet seat when he uses it?! I think so!
The contrast between reality and desire is so strong that I couldn't help laughing hard while I was reading this little book. It was so much fun reading it!

PS: What's in this book is sexy, but, to be honest, there are other things, more physical and carnal, that turn me on much more! ;)


Mi spiace per essere stata così tanto assente dal blog, ma la mia vita è parecchio cambiata questo mese.
La notiziona è... rullo di tamburi... ho trovato un lavoro! Un lavoro a tempo pieno (dalle 9 di mattina alle 6 di sera) come stagista in un'azienda privata che si occupa di social media & enterprise 2.0. L'azienda si trova in Bovisa, un quartiere in Zona 9 a Milano. E' parecchio lontano da casa mia: faccio un viaggio di due ore sia all'andata che al ritorno. Ma, almeno per il momento, ne vale la pena (anche se è stancante).
Nel mio (poco) tempo libero, cerco di preparare gli ultimi 3 esami e di scrivere la tesi di laurea specialistica. Vorrei laurearmi a marzo 2011 e spero di farcela!

Quindi ho una vita parecchio impegnata ora e non trovo il tempo né di allenarmi né di leggere libri per mio esclusivo piacere. Sto leggendo solo libri utili per la tesi che, fortunatamente, sono interessanti.

Questo è l'ultimo "libro" che ho letto, dal titolo Porn for Women dell'associazione Cambridge Women's Pornography.
Ecco la mia recensione:
Tutto ciò che le donne vogliono dai loro uomini ma che raramente ottengono.

Questa è pornografia pure per le donne: graziose fotografie di bei figlioli che ci guardano dritto negli occhi e ci dicono frasi incredibili come: "Dio, è COSI' interessante. Parlamene ancora.", "Finché avrò gambe con cui camminare, non dovrai MAI portare fuori la spazzatura." or "Lo so. Ti porto a COMPRARE DELLE SCARPE!". Musica per le orecchie di qualsiasi donna!
Non sarebbe un mondo migliore se potessimo avere al nostro fianco un marito/fidanzato/ragazzo che, quando arriviamo a casa stanche, ci prepari un bagno o la cena? Che ci porti un mazzo di fiori senza avere una ragione in particolare e non perché si sente in colpa per qualche malefatta? Che ci aiuti a pulire la casa e che alza sempre la tavoletta del water quando lo usa?! Penso proprio di sì!
Il contrasto tra la realtà e il desiderio è così forte che non potevo fare a meno di ridere mentre leggevo questo libricino. Mi sono divertita tanto a leggerlo.

PS: Quello che c'è in questo libro è sexy, ma, sinceramente, ci sono altre cose, più fisiche e carnali, che mi "accendono" molto di più! ;)

mercoledì 8 settembre 2010

Vacanze 2010

Al rifugio Santa Croce

Domani parto in compagnia di Marco per Düsseldorf, capitale del Land del Nord Reno-Westfalia.
Un nostro amico che abita e lavora lì ci ospita gentilmente a casa sua per 5 cinque giorni.
Non vedo l'ora!
D'altronde, questa estate è stata parecchio scarsa dal punto di vista delle vacanze e di weekend fuori porta; l'unica pausa che mi sono concessa dal solito tran-tran quotidiano sono stati 4 splendidi giorni in Alta Badia (Trentino Alto Adige) ad inizio agosto, in compagnia di altri due amici, tra lunghe passeggiate in mezzo ai boschi delle Dolomiti e gustosi pranzi gustati nei rifugi.
Ecco qualche foto durante quel bellissimo weekend.


Il Sassongher


Spiegeleier mit Speck und Rostkartoffeln


Tomorrow I'm leaving with Marco for Düsseldorf, the capital city of the German state of North Rhine-Westphalia.
A friend of ours, who lives and works there, is giving us hospitality in his house for 5 days.
I can't wait to go to Germany, also because I haven't taken a real vacation this summer. The only break I've taken was a weekend in Alta Badia (a ski resort in the Italian province of Bolzano) at the beginning of August, with some friends, where we went for long walks in the woods of the Dolomites and had tasty lunchs at the mountain refuges.
Here are some photos I took during that wonderful weekend.


Verso Corvara/Going to Corvara

venerdì 3 settembre 2010

Il mondo di Banana Yoshimoto


Here I am to update my blog.
I'm sorry for hiding so long, but I was preparing the exam of Cultural, legal and linguistic aspects of the European Union and I got a good result (26/30); currently I'm preparing another exam which is due next week.
Keep your fingers crossed for me because if everything goes well, there will be only 3 exams left until I graduate from my postgraduate degree!

But now here's my review of "Banana Yoshimoto's world" by Giorgio Amitrano.
The so-called Banana genshō, that is, the “Banana phenomenon", carried me away several years ago, after reading her first novel, Kitchen, which has begun one of my favourite books and has contributed to fire up an unbridled passion for everything which is made in Japan (a passion fomented by big doses of shōjo mangas, josei mangas and spokon mangas).
So I couldn't pass up this chance to read this little book written by Giorgio Amitrano, an expert in Oriental culture, Japanese language and literature, and an Italian translator, who tries to let us in the complicated world of an author who is commonly know to become a very shy woman in front of a microphone.
Who's behind those tragic stories where death, loneliness, separation, pain and anxiety are always present, but which are able to give readers hope?
Who's behind that visual literary style which reminds me of shōjo mangas and which is influenced by literature, music, cinema and all the other visual arts?
Who's behind those childish and magical characters, who are able to live only in the present time and following their personal scale of values, which clashes with the prevailing Japanese scale of values?


Eccomi di nuovo ad aggiornare il blog.
Scusate la latitanza, ma stavo preparando l'esame di Aspetti giuridici culturali e linguistici dell'Unione Europea che è andato bene fortunatamente (26) e attualmente ne sto preparando un altro per il 7 settembre.
Tenete le dita incrociate per me, così che io possa arrivare a fine settembre con soli tre esami alla fine di questa laurea specialistica!

Nel frattempo ecco un breve recensione a un libro che ho letto ad agosto: Il mondo di Banana Yoshimoto di Giorgio Amitrano.
Il Banana genshō, ovvero il “fenomeno Banana", mi ha travolto ormai da parecchi anni, dopo essermi imbattuta per caso nella sua prima fatica letteraria, Kitchen, che da subito è diventato uno dei miei libri preferiti e che ha fatto nascere in me una passione smodata per tutto ciò che è made in Japan (alimentata dalle abbuffate di shōjo manga, josei manga e spokon manga).
Per cui non potevo lasciarmi sfuggire questo libricino scritto da Giorgio Amitrano, orientalista, traduttore italiano ed esperto di lingua e letteratura giapponese, che cerca di farci entrare nel complicato mondo di Banana, notoriamente poco incline a lasciarsi andare davanti a un microfono.
Chi c’è dietro a quelle storie spesso tragiche, in cui non mancano mai la morte, la solitudine, la separazione, il dolore, l’inquietudine e che, tuttavia, sanno lasciare nel lettore una scia di speranza?
Chi c’è dietro a quello stile così visivo da rendere evidente la forte influenza che lo shōjo manga ha esercitato sulla Yoshimoto e così intriso di contaminazioni provenienti dalla letteratura, dalla musica, dal cinema e da tutte le altre arti visive?
Chi c’è dietro a quei personaggi dall’aria infantile e magica, in grado di vivere solo nel momento presente e secondo la propria personalissima scala di valori, in pieno contrasto con quella imperante nel sistema-Giappone?

Nei romanzi di Banana c’è sempre questa piccola catena di gesti pazienti, eseguiti da più persone, che nell’ombra ricuciono giorno per giorno ciò che altri giorno per giorno distruggono. Curare e guarire le ferite prodotte da altri, per molti personaggi di Banana, è l’unico modo possibile di esistere al mondo.”
(G. Amitrano, Il mondo di Banana Yoshimoto, p. 96.)

Stelline: 4

Dettagli:
"Il mondo di Banana Yoshimoto"
di Giorgio Amitrano
Editore: Feltrinelli
Anno: 2007
Pag. 126
Prezzo: 7€
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