lunedì 26 aprile 2010

Dal diario di Anne Frank


Come puoi facilmente immaginare, in preda alla disperazione qui si dice spesso: «A cosa serve mai la guerra, perché la gente non può vivere insieme tranquilla, perchè tutto deve essere devastato?».

È una domanda comprensibile, ma finora nessuno è riuscito a trovare una risposta soddisfacente.
Perché in Inghilterra continuano a produrre aerei sempre più grandi, bombe sempre più pesanti, e al contempo case prefabbricate per la ricostruzione?
Perché ogni giorno si spendono milioni per la guerra e non c'è un centesimo per l'assistenza medica, gli artisti, e la povera gente?
Perché la gente deve soffrire la fame quando in altre zone della terra c'è cibo in sovrappiù che va a male?
Oh, perché gli uomini sono così folli?
Non credo che la guerra sia causata solo dagli uomini grandi, dai governanti e dai capitalisti. No, il piccolo uomo la fa altrettanto volentieri, altrimenti i popoli si sarebbero ribellati già da molto tempo!
Nell'uomo c'è proprio l'impulso di distruggere, di uccidere, di assassinare e infierire, e finché tutta l'umanità, senza eccezioni, non avrà subito una grande metamorfosi, la guerra continuerà a infuriare, e tutto quello che è stato costruito, coltivato e cresciuto, sarà di nuovo distrutto e disintegrato, per poi cominciare da capo!

Anne Frank, Diario (pg. 260)


Le foto che accompagnano questo post sono del bravissimo e coraggioso Pier Paolo Cito, tratte dai suoi portfolio sulle guerre in Israele - Libano, in Iraq e in Afghanistan.


giovedì 22 aprile 2010

Buona giornata della Terra!


Oggi ho sostenuto l'ennesimo esame del mio corso di laurea specialistica, sociologia dell'organizzazione. Un corso molto interessante e coinvolgente, tra i più belli che abbia mai seguito in 5 anni di università, incentrato sulle implicazioni etico-morali dell'azione organizzativa, sul legame tra mezzi e fini e sulle conseguenze dell'agire burocratico. Il tema è stato analizzato esaminando il caso empirico dell'Olocausto.
I libri in programma erano Modernità e olocausto, di Zygmunt Bauman e La banalità del male di Hannah Arendt. Presto un commento sui temi trattati dai due testi!

E oggi, come vi avevo già anticipato, è anche la Giornata mondiale della Terra!
Buon compleanno Terra! :)

Ecco due collage di foto di bellissimi e coloratissimi fiori (credo che quelli arancione siano dei papaveri nudicaule, mentre quelli rosa/lilla/bianco dovrebbero essere dei brachycoma) che ho scattato oggi in onore dell'evento, come promesso!
Spero vi piacciano!


Ok, forse non sono niente di speciale; per cui vi consiglio di rifarvi veramente gli occhi con le migliori 40 foto naturalistiche scelte da Flickr.

Per quanto riguarda le azioni più pratiche... Sarà che avevo la testa completamente votata all'esame, ma non ho avuto alcuna idea in proposito.
Per cui ho deciso di impegnarmi nella lettura di un libro che contiene molti spunti in tema di ecologia & ambiente: La rivoluzione dei dettagli. Manuale di ecoazioni individuali e collettive di Marinella Correggia.

Per farvi un'idea del contenuto, eccovi la quarta di copertina:
È ancora lunga la lista di ciò che perfino in città una persona può produrre da sé, parzialmente dissociandosi dallo sfruttamento del lavoro ed ell'ambiente. Parliamo di spicchi marginali? Forse no.
La studiosa Hazel Handerson raffigura l'intera economia umana come una torta a tre strati.
Ai primi due non è attribuito valore monetario, eppure reggono il terzo.
Lo strato di base è l'economia di madre natura, ovvero la base di risorse naturali; il secondo è l'economia informale o sociale, centrata sul dono e comprende il fai da te nelle sue molteplici forme, le strutture comunitarie e familiari, il governo della casa, le cure parentali, il volontariato, il baratto, l'aiuto reciproco, la produzione casalinga per l'uso, l'agricoltura di sussistenza. I margini di autoproduzione sono ampi e riappropriarsene significa sottrarre cellule al mercato e contribuire a riequilibrare una realtà in cui la produzione materiale è concentrata in poche affaticate mani, oppure richiede un insostenibile apporto di energia fossile per i macchinari e i sistemi di produzione.
Questo manuale si rivolge agli individui ma cerca anche risposte collettive, nel senso che vuole ispirare e aiutare comportamenti attraverso dettagli pratici e imitabili della conversione ecologico-sociale, ma anche empatica (rispettosa dei viventi) e auto-gestita.
E infine vi propongo il video realizzato per l'occasione da Greenpeace, dal titolo Give Earth a Hand ("Dai una mano al pianeta").

martedì 20 aprile 2010

Giornata mondiale della Terra



Un post veloce veloce (visto che sono presissima per un esame ormai alle porte) per segnalarvi che, dopodomani, giovedì 22 aprile, si terrà la Giornata mondiale della Terra.
Si tratta di una festività riconosciuta da ben 175 Stati e viene celebrata ormai dal lontano 1970 per porre i riflettori sulla necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra e per valutare le problematiche che affligono il nostro pianeta (inquinamento in ogni sua forma, distruzione degli ecosistemi, scomparsa di piante e specie animali).

Il tema scelto per il 2010 riguarda le buone pratiche personali per la riduzione della nostra impronta ecologica, intendendo con questa espressione tutte quelle azioni ed esperienze innovative che possono contribuire a migliorare la qualità della vita, ridurre l'inquinamento, risparmiare energia e acqua. Insomma tutte quello che permette ad ognuno di noi di rendere meno pesante la nostra impronta su questo pianeta.

Se decidete di aderire all'iniziativa, dovrete impegnarvi a:
  • migliorare la vostra impronta ecologica attuando una serie di buone pratiche
  • scrivere sul vostro blog (o in mancanza di questo, su FB, sul vostro profilo MySpace, Netlog... insomma ovunque siate presenti sul web) un post che parli delle buone pratiche che siete intenzionate ad adottare
Io ho scelto di aderire e, come prima cosa, ho deciso di diffondere la notizia dell'evento qui sul mio blog e sul mio profilo di FB. Ho anche intenzione di scattare qualche fotografia a tema e di pubblicarle su Flickr.
Però non ho ancora pensato a cosa potrei fare nella mia quotidianeità per ridurre ulteriormente il mio impatto sulla Terra.
Mi interesso da anni all'argomento ambiente & ecologia e, quindi, cerco di essere sempre il più possibile green nelle mie azioni. Quindi è difficile, per me, trovare qualcosa di nuovo per rendere la mia impronta ecologica ancora più leggera. Spero di trovare qualche spunto interessante sul sito della manifestazione oppure sul gruppo di FB.

E voi avete qualche idea da suggerirmi?
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