mercoledì 30 giugno 2010

Rammstein, ein Flammenmeer

28!!!
E così anche diritto della comunicazione pubblica viene archiviato. Come piccola ricompensa personale per l'ottimo risultato mi sono comprata How To Be Good (Come diventare buoni in Italia) di Nick Hornby e l'ultimo album dei miei amati Muse, The Resistance.
Ora sono a meno 6 esami alla fine della laurea specialistica. Non vedo l'ora che arrivi il momento in cui potrò contarli sulle dita di una sola mano!
Ma adesso abbandono i pensieri legati allo studio. Voglio solo riposarmi, rilassare la mente e raccogliere le energie necessarie per il grande evento di domani, ovvero il concerto dei Rammstein al Castello Scaligero a Villafranca (provincia di Verona)!
Musica durissima accompagnata da fuoco e fiamme... non vedo l'ora!

Auf Wiedersehen!



28!!!
So, I've passed law of public communications this morning! In reward for this achievement, I've bought How To Be Good by Nick Hornby and the last album by my beloved Muse, The Resistance.
Now I have other 6 exams to take and then also this 2-year secon level degree course in Communication, Information & Publishing will be over. How great it will be when I could count the last exams on the fingers of one single hand!
But for the time being I want to forget all the thoughts about university. I want to have rest, to relax my mind and to gather together because there's a big event tomorrow night: Rammstein concert at the Scaligero Castle in Villafranca di Verona (a town and comune in the province of Verona, Northern Italy)!
Industrial metal, fire and flames!
I'm looking forward to going to this concert and seeing one of my favourite bands!

Auf Wiedersehen!

domenica 27 giugno 2010

Divas and dreams photography


Colgo l'occasione di partecipare a un recente giveaway di un bel libro di fotografia, The Model as Muse: Embodying Fashion, per parlarvi finalmente di una fotografa danese che ammiro molto: Christina Greve, nota ai più con il nome d'arte Divas and dreams photography.
Pensate, questa donna ha cominciato a dedicarsi seriamente alla fotografia appena un anno fa ma ha già raggiunto - secondo il mio punto di vista - dei risultati straordinari. Per rendervene conto date un'occhiata al suo blog oppure al suo photostream su Flickr.
Mi piace molto lo stile vintage e retrò dei suoi scatti (che lei stessa ha definito "fotografia in stile boudoir"), realizzati principalmente con luce naturale, colori tenui e parecchie ore spese in compagnia dell'amico Photoshop.
Spesso rimango sbalordita di fronte al suo lavoro, anche perché è un'autodidatta, proprio come me, ma la differenza è abissale! Chissà se anch'io, come lei, riuscirò un giorno a raggiungere delle punte d'eccellenza nella splendida arte della fotografia...
Intanto godetevi le sue fotografie...



I use the occasion of taking part in a recent giveaway for a wonderful photography book, The Model as Muse: Embodying Fashion, to write something about a Danish photographer who I admire a lot: her name is Christina Greve, but she's better known as Divas and dream photography.
This woman has begun getting cracking at photography for nearly a year but - in my humble opinion - she has already achieved amazing results. You can realize how beautiful her work is by going to her blog or to her Flickr photostream.
I really love the vintage & retro style she gives to her photos (which she has defined as "boudoir style photography"), created with natural life, soft colours and several hours spent with Photoshop.
I'm often stunned by her pictures, also because - I have to remark that - she's completely self-taught, just like me, but the gap is abysmal! I wonder if I'll ever be a great photographer as she already is.
In the meantime, go and enjoy her photos...

venerdì 25 giugno 2010

Dreams...


It's so hard to study in those amazing and sunny summer days.
Well, to be honest, it's hard to study in any season; after all these years at university, I don't feel like studying at all.
Even if I think that I'm almost at the end of my 2-year second level degree course and that there are few exams left, it doesn't help.

In the meanwhile, I wrote a review of Candace Bushnell's Sex & the City which I read in English.

I re-start reading books in English because I'd like to attend a MA in the UK some day (probably something related to publishing, even if I think that the International Journalism MA at the City University of London is really interesting).
But to be accepted by an university of countries like the UK or the States, students whose first language is not English are required to obtain a minimum overall score of 7.0 in the IELTS English language test. Candidates must also score a minimum 7.0 in the Writing element of the IELTS test.
That's why I've started to read more books and articles in English and to watch more movies and TV series in English.
I don't know if my parents are willing to help me in this project, which is as ambitious as expensive; I don't know if I really want to take that route; if I have the courage to apply for; if I want to continue to study; if I can keep up with a MA in English and move there; if I'm not too old for a MA; if it makes sense to study publishing abroad and to look for a job in an English publisher when I'm an Italian native speaker; if I'm brave enough to be far from my family, my relatives (in particular from my nieces!), my friends, my basketball mates, from Marco. If, if, if...
For the moment being, I'm only sure that I'll try the IELTS English language test, also to understand how good (or bad) my English is.
Then we'll see...

And, finally, my review of SATC!
I can't believe this is the book which inspired the famous TV series of the same name.
I'm a huge fan of SATC: I watched (and re-watched) all the episodes of the 6 seasons and the 2 movies too. I love Carrie, Samantha, Charlotte and Miranda and I've always envied their close friendship, which has lasted for years.
But reading this book was a bitter disappointment to me.
Above all, there's no trace of their friendship: the characters who bear the names Charlotte York, Miranda Hobbes and Samantha Jones are minor. Their lives are separeted and there's no connection among them.
Do you remember what Samantha says in "SACT 2 - The movie"? She tells the other girls: "We made a deal ages ago, men, babies, doesn't matter; we're soul mates." Well, forget it!
And Carrie. Omigod! She's so shallow! She's all about boys, booze and partying. She acts like she doesn't give a damn about anything and anyone, even about friends and Mr. Big. I can't stand her at all. As Mr. Big says in the book, she's like a cyborg or something.
Now let's go back to TV series. It's so much better!

Stars: 2

Details:
"Sex and the City"
di Candace Bushnell
Publisher: Abacus
Year: 1997
245 pages
Price: 7.99£ (12,10€)


Che pesantezza studiare con queste splendide e soleggiate giornate d'estate.
Ma, a pensarci meglio, è un peso studiare e stop! Dopo tutti questi anni di università, la mia voglia di stare su libri, appunti e schemi sta rasentando i minimi storici.
Pensare che ormai sono quasi al capolinea con questa laurea specialistica e che, se l'esame di diritto della comunicazione pubblica di mercoledì prossimo andrà a buon fine, potrò dire di essere a meno 6 esami dalla laurea, non riesce a darmi forza. Niente da fare.

Nel frattempo vi propongo la mia recensione di Sex & the City di Candace Bushnell che ho letto in lingua originale (e quindi, il relativo commento è in inglese, spero di non aver fatto troppo errori e che risulti scorrevole).

Ma prima una spiegazione per questa scelta.
Il fatto di aver (ri)cominciato a leggere libri in lingua originale si inserisce all'interno di un progetto personale che è maturato da poco tempo, ovvero, frequentare un master nel Regno Unito (molto probabilmente un MA in Publishing, anche se quello in International Journalism della City University of London è estremamente interessante).
Per avere l'opportunità di essere ammessi nelle università di Paesi come la Gran Bretagna o gli USA, gli studenti non anglofoni devono sostenere lo IELTS (International English Language Testing System) e solitamente totalizzare un punteggio che si aggira sui 6.5/7 per essere ritenuti idonei. Lo IELTS è proprio un diploma appositamente progettato per chi vuole studiare o lavorare in un Paese di lingua inglese.
Non so se i miei genitori saranno disposti ad aiutarmi in questo progetto, tanto ambizioso quanto costoso; non so ancora se io voglio tentare questa impresa veramente; se avrò anche solo il coraggio di fare domanda; se ho ancora voglia di studiare per almeno un altro anno (anche se sarebbe un po' diverso dall'università - o almeno credo); se potrei essere all'altezza di frequentare un master completamente in inglese e trasferirmi là (per quanto io ami Londra e sogni di trasferirmici da quando ero ancora una bambina dalle gambe ossute e un paio di occhialoni tondi sul naso); se non sono troppo "vecchia" per il master; se ha senso studiare editoria all'estero e cercare lavoro in una case editrice inglese quando io sono di madrelingua italiana; se avrò la forza di staccarmi dalla mia famiglia (ok, mi lamento spesso dei miei genitori ma in fondo mi diverto con loro), dai miei parenti (in particolare dalle mie piccoline nipotine!), dai miei amici, dalle mie compagne di basket, da M. (anche se ci sono buone possibilità che finisca prima lui nel Regno Unito che la sottoscritta XD). Se, se, se...
Sicuramente voglio dare lo IELTS e vedere com'è messo il mio inglese.
Poi si vedrà.

Ma ecco la mia recensione di SATC!
Non posso credere che questo sia il libro che ha ispirato il famoso telefilm omonimo.
Sono una grandissima fan di SATC: ho guardato (e riguardato) tutti gli episodi delle 6 stagioni e anche i due film. Mi piacciono tantissimo Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda e ho sempre invidiato la loro amicizia, che dura da anni.
Ma la lettura di questo libro si è rivelata una delusione.
Soprattutto, non c'è traccia della loro grande amicizia: i personaggi che portano il nome di Charlotte York, Miranda Hobbes e Samantha Jones sono secondari. Le loro vite sono separate e non c'è alcun legame tra loro.
Ricordate cosa dice Samantha nel secondo film di SACT? Dice alle altre ragazze: "Abbiamo fatto un patto secoli fa. Uomini, bambini, non importa. Siamo anime gemelle." Beh, scordatevi tutto ciò!
E Carrie. Mioddio! Così superficiale e col pensiero rivolto solo ai ragazzi, all'alcool e alle feste. Si comporta come se non abbia interesse per niente e per nessuno, nemmeno per gli amici e per Mr. Big. Non la sopporto proprio. E come Mr. Big dice nel libro, è come se fosse un cyborg o qualcosa del genere.
Sarà meglio ritornare al telefilm, che è decisamente migliore!

venerdì 11 giugno 2010

No alla legge bavaglio!


Raccolgo l'appello di Articolo 21 e vi invito a sottoscriverlo per dire NO, NON CI STO all'ennesimo tentativo berlusconiano di tenere al guinzaglio l'informazione.
"Con la legge bavaglio si compie un autentico delitto contro lo stato di diritto. Si sta realizzando l'antico sogno della Loggia P2 di oscurare i poteri di controllo. Non basta più indignarsi, per questo è necessario promuovere immediatamente una grande, unitaria manifestazione nazionale contro la macelleria politica e sociale in atto."
Riporto alcuni passaggi del testo scritto da Giuseppe Giulietti sempre su Articolo 21, di cui condivido ogni singola parola:
Con questa norma si è cambiata la Costituzione e si è sferrato un colpo mortale al diritto di cronaca e al ruolo e alla funzione della magistratura.
Stiamo entrando a passo di carica nel nuovo regime, una sorta di repubblica presidenziale autoritaria a telecomando unificato, nella quale informazione, giustizia, sindacati, parlamento, sono ridotti a larve che formalmente potranno mantenere l’antico aspetto, ma in realtà saranno state svuotate da ogni reale funzione di contrappeso e di controllo dell’esecutivo e delle sue azioni.
[...]
Non gli basta la legge bavaglio, vuole un grande immenso bavaglio, un grande e tombale silenzio, un enorme e funereo palcoscenico sul quale possa esibirsi da solo, magari accolto da una base registrata con tanto di inni, cori, applausi.
Allora non possiamo aspettare che la nottata passi, dobbiamo accorciare i tempi, accendere i lumi, portare le torce laddove vorrebbero il buio.
Ciascuno faccia quello che può, ma non rinunci alla azione individuale.
Non restiamo in attesa del grande evento o peggio di quello che faranno o non faranno i finiani, pensiamo a quello che faremo noi.
Possiamo listare a lutto i nostri siti e i nostri blog, come ha deciso di fare Articolo 21 e come stanno facendo tanti altri aderendo alla nostra iniziativa.
Possiamo aprire i giornali con una pagina bianca, come ha scelto di fare Repubblica
Possiamo far precedere o far seguire ogni servizio radio o tv dalla scritta ”Questo servizio non potrà più essere trasmesso se e quando sarà approvata la legge bavaglio..”.
Possiamo aprire un sito all’estero, come ha deciso di fare il Fatto, per far impazzire il censore.
Possiamo impegnarci a pubblicare tutto il materiale di rilevanza sociale e di interesse pubblico, intercettazioni comprese, non solo sui siti e sui blog, ma persino sulle bacheche, sui vecchi giornali murali, sulle lenzuola, sui palcoscenici teatrali, come hanno suggerito le ragazze e i ragazzi della rete degli studenti e della unione degli universitari.
Possiamo fare e faremo mille altre cose, in Europa e in Italia, sino a quando non riusciremo a cancellare questa legge vergogna e a mandare a casa i mandanti e gli esecutori.
Per raggiungere questo obiettivo occorre, tuttavia, la capacità di riunire quanti nei partiti , nei sindacati, nelle associazioni hanno a ancora a cuore lo stato di diritto e la costituzione.
Le generose e sacrosante iniziative che noi stessi abbiamo proposto hanno bisogno di essere sostenute da un ampio, forte, unitario movimento di popolo capace di contrastare senza soluzione di continuità la macelleria sociale e quella dei diritti, i tagli e i bavagli.
Abbiamo bisogno che tutte queste azioni siano concordate e condivise, senza gelosie, senza ripicche, senza protagonismi che potrebbero rivelarsi rovinosi.
Articolo 21 lavorerà con la consueta determinazione per mettere insieme il più vasto schieramento possibile, per allargare il già grandissimo fronte che diede vita alla manifestazione del tre ottobre scorso in piazza del popolo, a Roma.
Per queste ragioni parteciperemo martedì prossimo all’ assemblea convocata dalla federazione della stampa e mercoledì 16 giugno, alle ore 18, al circolo della Camera dei deputati, via dei Campi sportivi 5, Roma, ci ritroveremo per la assemblea nazionale di articolo 21 che sarà aperta a chiunque vorrà condividere con noi questo percorso di lotta e di impegno civile.

Allora forza, rimbocchiamoci le maniche e facciamo qualcosa per cambiare la situazione!
Non possiamo stare semplicemente a guardare mentre la democrazia per cui i nostri avi hanno lottato e i nostri principali diritti vengano calpestati!
Certo non è semplice: il senso di impotenza che noi "comuni mortali" sentiamo è schiacciante; inoltre credo che ormai la maggioranza della gente sia completamente sfiduciata nei confronti di quei soggetti che, in teoria, ci dovrebbero difendere.
Anch'io, spesso, ho l'idea che sia una battaglia persa in partenza e che non posso fare niente per cambiare il corso degli eventi. Loro sono troppo potenti; io solo un pesciolino nell'oceano.
Ma forse, se davvero abbiamo a cuore la libertà di informazione di questo Paese e ci uniamo in un coro unanime, possiamo smuovere le acque. Dobbiamo almeno provarci.
Iniziamo con il mettere a lutto i nostri siti e i nostri blog, a far girare la voce sui social network, tra le nostre conoscenza, tra la gente, manifestiamo, indigniamoci pubblicamente.

Come Lorella Zanardo ricorda sul suo blog:
In questa generazione ci pentiremo non solo per le parole e le azioni odiose delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone.

- Martin Luther King

domenica 6 giugno 2010

Per fortuna mi è stato prestato


La capacità straordinaria che riconosco a Fabio Volo è quella di scrivere storie e fare delle riflessioni che molto spesso coincidono con il mio vissuto e i miei stessi pensieri. Mi è accaduto con tutti i suoi libri e persino con questo suo ultimo romanzo.
Tuttavia c'è qualcosa che non mi convince in Il tempo che vorrei e che mi spinge a dargli solo 2 stelline.
Saranno le troppe citazioni di scrittori e musicisti che, per quanto interessanti e ispiratrici, alla lunga stancano e che danno all'autore un'aria di superiorità e di saccenteria, quasi come se ci volesse dire: "Guardate, io scriverò anche storie banali e spudoratamente commerciali per arrotondare lo stipendio della radio, però in realtà sono un tipo profondo e acculturato che ascolta Janis Joplin, Paul Young, Barry Manilow e The Doors, legge Blake, Huxley, Shakespeare, Hesse, Rimbaud e persino Dante e guarda film underground del cinema indipendente!".
Sarà che sembra di leggere sempre la stessa storia dello stesso protagonista afflitto dagli stessi problemi e ingarbugliato con la stessa donna.
Sarà quella patina di artificiosità che mi sembra emerga ad ogni pagina.
O sarà tutto messo questo messo insieme.

Stelline: 2

Dettagli:
"Il tempo che vorrei"
di Fabio Volo
Editore: Mondadori
Anno: 2009
Pag. 294

martedì 1 giugno 2010

News sulla mia vita accademica e vittoria sullo spot svilente di Ristora

Buongiorno a tutt*!
Oggi inizia il mese di giugno e, quindi, per me, ci si inoltra sempre di più nel torrido periodo degli esami universitari.
Martedì scorso ho sostenuto l'esame di comunicazione aziendale ed è andato benissimo: 30&lode!!!
Nel frattempo sto aspettando (ancora!) l'esito di sociologia dell'organizzazione, sostenuto il 22 aprile scorso. Ebbene si! Quasi un mese e mezzo fa e ancora nessuna notizia dal prof. Potete solo immaginare l'ansia, il nervosimo e la rabbia che ho addosso riguardo a questa questione, ma è meglio che mi trattenga almeno qui.

Ora sto preparando due esami che dovrei (il condizionale è sempre d'obbligo) sostenere a fine mese, entrambi il 30 giugno. Trattasi di musica per la comunicazione visiva e diritto per la comunicazione pubblica. Incrociate le dita per me affinché io riesca nell'impresa di prepararmi adeguatamente a tutte e due gli esami e, possibilmente, non fare una figura barbina davanti ai professori! Dato che ho una certa media accademica mi piacerebbe mantenerla visto che sono agli sgoccioli di questa specialistica :)

Nel frattempo ho terminato due libri:
  • I passi dell'amore di Nicholas Sparks: sto leggendo diversi libri di questo autore perchè ho deciso di fare tutta la sua bibliografia, anche se quest'ultimo libro non mi è piaciuto granchè! Per fortuna l'avevo preso in prestito in biblioteca! Dicono che il film è decisamente migliore del libro... Speriamo! Vi saprò dire...
  • Il corpo delle donne di Lorella Zanardo: discorso assai diverso rispetto a quello precedente. Infatti questo saggio è semplicemente stupendo ed è entrato direttamente nella mia personale top 10 dei migliori libri mai letti in vita mia. Voglio scrivere un post a riguardo anche se sarà difficile perché è un testo così denso e pieno di spunti che sarà una vera impresa rendere la sua bellezza, la sua complessità, la sua forza, la sua capacità di fa riflettere, di consapevolizzarsi e di ispirare. Nel frattempo vi consiglio di comprarlo.

Restando in tema di corpo delle donne, vi sarete accorti che negli ultima tempi scrivo molto su questo tema, diffondendo anche iniziative di protesta contro quelle aziende che in televisione, (ma anche attraverso altri mass media, come le affisioni) strumentalizzano la figura femminile per vendere qualsiasi prodotto, servizio o per alzare l'audience di un programma.
Mi sono resa conto - grazie soprattutto a Lorella Zanardo, al suo documentario, al suo blog e al suo libro - che il fatto di non guardare la televisione (perché ciò che viene trasmesso mi schifa e perché consapevole del degrado della programmazione televisiva nazionale) non deve portarmi all'errata scleta di disinteressarmene completamente.
Voglio collaborare nel mio piccolo a creare "nuovi occhi per la tv" perché ci sono molte persone che non si rendono conto dei modelli errati (soprattutto riguardanti la donna) creati dalla TV e della pochezza e della banalità della maggior parte dei programmi.
Non voglio più lasciar scorrere: voglio essere attiva, darmi da fare, protestare, combattere, far sentire la mia voce di donna stanca dello sguardo voyeuristico, invasivo e volgare di questa televisione, indignata di fronte alla rappresentazione della donna come prodotto, come decorazione ornamentale, come bambolina tanto bella quanto muta.

Citando Lorella Zanardo:
"Serve passare dalla teoria alla pratica. Serve un atteggiamento attivo e non passivo. Serve far rispettare le regole che già esistono. Serve non accettare sempre e comunque il pensiero dominante."
(pg. 47)

E oggi vorrei riportarvi un'iniziativa che è andata a buon fine, ovvero quella contro Ristora, che ha realizzato un messaggio promozionale andata in onda durante il programma Ciao Darwin, che vede protagonista Paolo Bonolis e la cameriera Addolorata.
Insieme a tante altre persone ho scritto all'azienda in questione per protestare contro questo spot che presenta una donna, ancora una volta vestita con abiti succinti con il palese obiettivo di far cadere l'occhio proprio sul suo decoltè (c'è da chiedersi perché questa scelta assurda visto che ciò che viene pubblicizzato non è un capo di biancheria intima, bensì un tè! Ce n'era veramente bisogno?), che ricopre il ruolo di una serva muta e asservita all'uomo/padrone parlante.
Insomma, l'ennesima pubblicità che va ad aggiungersi alla sconfortante serie di spot e immagini televisive che mostrano un'immagine svilente e denigrativa della donna.
Ho invitato l'azienda a riflettere sui motivi di questa protesta e del relativo boicottaggio, dovuti soprattutto alla stanchezza, sempre più diffusa tra la gente, di fronte a certe immagini proposte dalla tv odierna, che mirano alla mera strumentalizzazione della figura femminile.
Un'immagine che è stata ben descritta da Pasolini anni fa, ma che purtroppo risulta ancora oggi di terribile attualità:
"...qui la donna è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d'importanza minima. Come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in modo mostruoso, cioè con femminilità. Ne risulta una specie di puttana che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti."
Ieri la bella notizia data dalla Sede Nazionale dell'UDI che ha ricevuto un'email da Giuseppe Bisi della Prontofoods s.p.a., ditta produttrice del tè Ristora, il quale si è scusato per la loro telepromozione e che afferma che non era loro intenzione offendere le donne.
E aggiunge:

"Siamo sinceramente dispiaciuti di quanto accaduto, vi assicuriamo che questa telepromozione non andrà più in onda e che in futuro saremo più attenti."

Una risposta significativa che lascia ben sperare per il futuro!

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