Visualizzazione post con etichetta Chick-lit. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Chick-lit. Mostra tutti i post

lunedì 28 maggio 2012

I love mini shopping... ma anche no


Ne sono consapevole: manco da tantissimo tempo dal blog e a momenti il mese di maggio se ne andava senza nemmeno un segno di vita.
Ma la vita è così piena in queste settimane che non mi lascia il tempo di fare molto altro rispetto alla solita routine di colazione, viaggio a Milano, lavoro, ritorno a casa e nanna.
Oggi ho recuperato un po' di forze e riesco a scrivervi due parole su un libro terminato oggi pomeriggio, distesa al caldo sole di fine maggio nel tentativo di sviluppare un colorito diverso dal bianco vampiresco.

Sapete quando venite presi da quella frenesia incontenibile di finire un libro... quando smaniate per finire l'esperienza legata a un romanzo... quando non vedete l'ora di arrivare all'ultima pagina e di poter finalmente dire a gran voce: "Finalmente ce l'ho fatta a finire 'sto libro di merda!".

Ecco, io ho provato tutto ciò con I love mini shopping.

Becky è ormai bollata come il personaggio più insopportabile della storia della letteratura mondiale di ogni tempo.
All'inizio ti viene da pensare (o almeno sperare) che con la maternità sia cresciuta; non dico guarita completamente dalla sindrome delle mani bucate, ma che almeno abbia imparato a gestire meglio i viaggi di sola andata delle sue carte di credito.
E invece no! È addirittura più scema di prima! Becky non si evolve mai e non riesce più nemmeno a strapparti un sorriso visto che ricade sempre nei soliti schemi visti nel primo I love shopping e rivisti poi nei libri successivi della saga (I love shopping a NY; I love shopping in bianco; I love shopping con mia sorella).
Anche gli altri personaggi sono sempre uguali da 5 libri a questa parte: Luke pensa sempre al lavoro e non si stacca mai dal suo fastidioso Blackberry e riesce a pensare a qualcosa di diverso dalla Brandon Communications solo per qualche nanosecondo; la madre di Becky è rimasta una scema e il padre un tontolone senza speranza; Janice è ancora la vicina ficcanaso.

Credo che la Kinsella abbia esaurito le cartucce per questa saga e farebbe meglio a porre il sigillo The End a questa serie.
Purtroppo le ultime pagine fanno intendere che la scelleratezza di Becky Bloomwood continuerà a infastidirci, spostandosi sui lidi della West Coast americana.

Voi potreste giustamente dirmi: "Ma chi te l'ha fatto fare di leggerlo tutto se ti faceva così schifo? Bastava appellarsi al terzo diritto di Pennac, il diritto di non finire il libro!".
Voi avete anche ragione, ma ormai è diventata una questione di principio (e di capa tosta).

Stelline: 1

Dettagli
"I love mini shopping"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2010
Pg. 377
Prezzo: 19,50€

venerdì 25 giugno 2010

Dreams...


It's so hard to study in those amazing and sunny summer days.
Well, to be honest, it's hard to study in any season; after all these years at university, I don't feel like studying at all.
Even if I think that I'm almost at the end of my 2-year second level degree course and that there are few exams left, it doesn't help.

In the meanwhile, I wrote a review of Candace Bushnell's Sex & the City which I read in English.

I re-start reading books in English because I'd like to attend a MA in the UK some day (probably something related to publishing, even if I think that the International Journalism MA at the City University of London is really interesting).
But to be accepted by an university of countries like the UK or the States, students whose first language is not English are required to obtain a minimum overall score of 7.0 in the IELTS English language test. Candidates must also score a minimum 7.0 in the Writing element of the IELTS test.
That's why I've started to read more books and articles in English and to watch more movies and TV series in English.
I don't know if my parents are willing to help me in this project, which is as ambitious as expensive; I don't know if I really want to take that route; if I have the courage to apply for; if I want to continue to study; if I can keep up with a MA in English and move there; if I'm not too old for a MA; if it makes sense to study publishing abroad and to look for a job in an English publisher when I'm an Italian native speaker; if I'm brave enough to be far from my family, my relatives (in particular from my nieces!), my friends, my basketball mates, from Marco. If, if, if...
For the moment being, I'm only sure that I'll try the IELTS English language test, also to understand how good (or bad) my English is.
Then we'll see...

And, finally, my review of SATC!
I can't believe this is the book which inspired the famous TV series of the same name.
I'm a huge fan of SATC: I watched (and re-watched) all the episodes of the 6 seasons and the 2 movies too. I love Carrie, Samantha, Charlotte and Miranda and I've always envied their close friendship, which has lasted for years.
But reading this book was a bitter disappointment to me.
Above all, there's no trace of their friendship: the characters who bear the names Charlotte York, Miranda Hobbes and Samantha Jones are minor. Their lives are separeted and there's no connection among them.
Do you remember what Samantha says in "SACT 2 - The movie"? She tells the other girls: "We made a deal ages ago, men, babies, doesn't matter; we're soul mates." Well, forget it!
And Carrie. Omigod! She's so shallow! She's all about boys, booze and partying. She acts like she doesn't give a damn about anything and anyone, even about friends and Mr. Big. I can't stand her at all. As Mr. Big says in the book, she's like a cyborg or something.
Now let's go back to TV series. It's so much better!

Stars: 2

Details:
"Sex and the City"
di Candace Bushnell
Publisher: Abacus
Year: 1997
245 pages
Price: 7.99£ (12,10€)


Che pesantezza studiare con queste splendide e soleggiate giornate d'estate.
Ma, a pensarci meglio, è un peso studiare e stop! Dopo tutti questi anni di università, la mia voglia di stare su libri, appunti e schemi sta rasentando i minimi storici.
Pensare che ormai sono quasi al capolinea con questa laurea specialistica e che, se l'esame di diritto della comunicazione pubblica di mercoledì prossimo andrà a buon fine, potrò dire di essere a meno 6 esami dalla laurea, non riesce a darmi forza. Niente da fare.

Nel frattempo vi propongo la mia recensione di Sex & the City di Candace Bushnell che ho letto in lingua originale (e quindi, il relativo commento è in inglese, spero di non aver fatto troppo errori e che risulti scorrevole).

Ma prima una spiegazione per questa scelta.
Il fatto di aver (ri)cominciato a leggere libri in lingua originale si inserisce all'interno di un progetto personale che è maturato da poco tempo, ovvero, frequentare un master nel Regno Unito (molto probabilmente un MA in Publishing, anche se quello in International Journalism della City University of London è estremamente interessante).
Per avere l'opportunità di essere ammessi nelle università di Paesi come la Gran Bretagna o gli USA, gli studenti non anglofoni devono sostenere lo IELTS (International English Language Testing System) e solitamente totalizzare un punteggio che si aggira sui 6.5/7 per essere ritenuti idonei. Lo IELTS è proprio un diploma appositamente progettato per chi vuole studiare o lavorare in un Paese di lingua inglese.
Non so se i miei genitori saranno disposti ad aiutarmi in questo progetto, tanto ambizioso quanto costoso; non so ancora se io voglio tentare questa impresa veramente; se avrò anche solo il coraggio di fare domanda; se ho ancora voglia di studiare per almeno un altro anno (anche se sarebbe un po' diverso dall'università - o almeno credo); se potrei essere all'altezza di frequentare un master completamente in inglese e trasferirmi là (per quanto io ami Londra e sogni di trasferirmici da quando ero ancora una bambina dalle gambe ossute e un paio di occhialoni tondi sul naso); se non sono troppo "vecchia" per il master; se ha senso studiare editoria all'estero e cercare lavoro in una case editrice inglese quando io sono di madrelingua italiana; se avrò la forza di staccarmi dalla mia famiglia (ok, mi lamento spesso dei miei genitori ma in fondo mi diverto con loro), dai miei parenti (in particolare dalle mie piccoline nipotine!), dai miei amici, dalle mie compagne di basket, da M. (anche se ci sono buone possibilità che finisca prima lui nel Regno Unito che la sottoscritta XD). Se, se, se...
Sicuramente voglio dare lo IELTS e vedere com'è messo il mio inglese.
Poi si vedrà.

Ma ecco la mia recensione di SATC!
Non posso credere che questo sia il libro che ha ispirato il famoso telefilm omonimo.
Sono una grandissima fan di SATC: ho guardato (e riguardato) tutti gli episodi delle 6 stagioni e anche i due film. Mi piacciono tantissimo Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda e ho sempre invidiato la loro amicizia, che dura da anni.
Ma la lettura di questo libro si è rivelata una delusione.
Soprattutto, non c'è traccia della loro grande amicizia: i personaggi che portano il nome di Charlotte York, Miranda Hobbes e Samantha Jones sono secondari. Le loro vite sono separate e non c'è alcun legame tra loro.
Ricordate cosa dice Samantha nel secondo film di SACT? Dice alle altre ragazze: "Abbiamo fatto un patto secoli fa. Uomini, bambini, non importa. Siamo anime gemelle." Beh, scordatevi tutto ciò!
E Carrie. Mioddio! Così superficiale e col pensiero rivolto solo ai ragazzi, all'alcool e alle feste. Si comporta come se non abbia interesse per niente e per nessuno, nemmeno per gli amici e per Mr. Big. Non la sopporto proprio. E come Mr. Big dice nel libro, è come se fosse un cyborg o qualcosa del genere.
Sarà meglio ritornare al telefilm, che è decisamente migliore!

giovedì 23 aprile 2009

Clausura pre-esami

Scusate l'assenza ma in questo periodo mi sto preparando in vista della sessione estiva degli esami e, avendo l'intenzione di dare 5 esami e mezzo, devo dedicare la maggior parte del tempo alla lettura e allo studio dei testi universitari.
Bandite, gioco forza, le letture per puro piacere personale :(
Inoltre, allo stesso tempo, sto cercando un lavoro nell'area dell'editoria e della stampa che si sta rivelando un lavoro vero e proprio (scusate il gioco di parole)!

Vi lascio la recensione di I love shopping con mia sorella, il penultimo libro che mi sono concessa per mio puro piacere.




Non esistono le mezze misure nella famiglia Bloomwood.
La ben nota Becky, ormai signora Brandon, felicemente accasata con il facoltoso e aitante Luke, è un caso disperato: l'impulso irrefrenabile per lo shopping non l'ha abbandonata, così come l'abilità ad auto-giustificarsi per qualsiasi inutile acquisto/stronzata e la spiccata propensione a fantasticare. Incorreggibile. 


Ma in questo quarto volume della saga viene introdotto un nuovo personaggio ad animare la saga: Jessica, la sorellastra della protagonista, che improvvisamente sbuca nella vita di Rebecca e dei suoi genitori. 
Non c'è bisogno nemmeno di dirlo: i pensieri di Becky partono come un Eurostar e, nella sua testolina grossa come una noce pecan, si susseguono deliziose immagini di due sorelle, quasi gemelle, con un'intesa perfetta, che sgambettano da un negozio di vestiti all'altro, ridacchiando e dandosi consigli modaioli. Alla faccia di quella traditrice di Suze e della sua nuova, ma odiosa migliore amica, Lulu. 

Ma - ta-dan! - guarda caso le aspettative di Mrs Brandon vengono pesantemente deluse e dall'atmosfera densa di attesa che precede il primo incontro tra le due sorelle si passa a una cocente doccia di delusioni: Jessica è una ragazza semplice e ordinaria, un cervellone in gonnella amante delle pietre (no, non quelle vendute da Tiffany's) e con una lingua tagliente e senza peli.
Ma, soprattutto, odia fare shopping! Beh, da una il cui motto è "vivi semplicemente e non essere schiava del superfluo" non ci si può di certo aspettare che vada in visibilio di fronte a dei gioielli scontatissimi o dei vestiti in super saldo. 
Che tragedia per la nostra Becky! Le sue idilliache aspettative finiscono nella spazzatura e, anzi, trova qualcuno che finalmente le dice in faccia come stanno veramente le cose: lei è una povera pazza, malata di shopping, irresponsabile e senza autocontrollo! 
Era ora!
Ah, queste son proprio soddisfazioni!

Stelline: 3

Dettagli
"I love shopping con mia sorella"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2004
Pag. 346
Prezzo: 8.80€


lunedì 30 marzo 2009

I love shopping in bianco



Due stelline al terzo capitolo della saga di I love shopping, non perché non mi abbia appassionato come i due precedenti. Anzi, a ben vedere, la curiosità di sapere come avrebbe fatto Becky a risolvere la questione del "mi sposo al Plaza di New York con una sfarzosa cerimonia da sogno, ispirata alla Bella Addormentata, oppure mi sposo nella campagna inglese, con una cerimonia intima e casalinga, circondata dalle persone che amo?" mi ha preso molto di più delle vicende precedenti. Infatti, in una sola giornata, mi sono letta oltre 200 pagine per poter arrivare fino alla fine e scoprire come Becky avrebbe risolto l'ennesimo pasticcio in cui si è ficcata. 

Però questa volta l'indecisione, la mancanza di volontà, di affrontare di petto le situazioni che - come ben si sa - caratterizzano Becky Bloomwood raggiungono livelli urticanti
Credo che l'autrice si sia dilungata troppo sui continui tentannamenti della protagonista, che per quasi tutto il libro non riesce mai a trovare l'occasione appropriata per prendere una decisione definitiva che le risparmierebbero tante inutili paranoie, crisi di pianto e isterismi. 

Ancora più irritante è quando Becky sembra rinsavire e diventare una persona intelligente (seeee, ma quando mai?!), acquistando criterio e forza di volontà per dare un taglio netto a uno dei due matrimoni... Peccato che subito dopo tutto il suo buonsenso venga spazzato via dal vento del deserto che si trova nel suo cervello.
E questo accade di continuo. Davvero logorante!

Certo, i momenti divertenti non mancano nemmeno qui. 
Cito un brano a pagina 127, mentre Becky sta conversando con una commessa di Dream Dress per capire quale tipo di abito da sposa potrebbe piacerle. 
"No" ribatte Cynthia con un moto di fastidio, "Tu non scegli il tuo vestito" ripete verso di me, "tu incontri il tuo vestito. Così come hai incontrato il tuo uomo, ora è il momento di incontrare il tuo vestito. E, le assicuro, signorina, c'è un vestito che aspetta solo lei. Potrebbe essere il primo che prova." Cynthia indica una semplice tunica "oppure il ventesimo. Ma quando indossa quello giusto... sentirà un colpo qua." Indica il plesso solare. "E' come innamorarsi. Lo capirà." 
"Davvero?" Mi guardo attorno, sempre più impaziente. "E come lo capirò?" 
"Diciamo... che lo capirà." Mi rivolge un sorriso saggio. "Ha già qualche idea?" 
"Be', ovviamente, qualche idea me la sono fatta..." 
"Bene! E' sempre utile restringere un po' il campo. Allora, prima di cominciare, lasci che le faccia qualche domanda." Toglie il cappuccio alla penna. "Cercava qualcosa di semplice?" 
"Assolutamente" rispondo, annuendo convinta. "Molto semplice ed elegante. O anche elaborato" aggiungo, adocchiando un abito incredibile con una cascata di rose sul dietro. 
"Allora... semplice o elaborato..." dice, scrivendo sul taccuino. "Lo desiderava ricamato o con applicazioni di perline?" 
"Magari." 
"Okay. Con le maniche o senza?" 
"Possibilmente senza" rispondo. "Altrimenti con le maniche."
"Lo voleva con lo strascico?" 
"Oh, si!" 
"Ma non ti dispiacerebbe se fosse senza, no?" interviene Suze, che sta sfogliando Il meglio delle acconciature. "Voglio dire, potresti sempre mettere uno di quei lunghissimi veli." 
"E' vero. Mi paice l'idea dello strascico..." la fisso, colpita da un'idea improvvisa. "Ehi, Suze, se aspettassimo un paio d'anni a sposarci, il tuo bambino potrebbe reggermi lo strascico!" 
"Oh!" Suze si porta le mani alla bocca. "Sarebbe così carino! Ma se poi inciampa? E se si mette a piangere?" 
"Non importa. Potremmo prendergli un vestitino fantastico, sai..." 
"Se non vi dispiace, vorrei tornare a..." Cynthia ci sorride e studia i suoi appunti. "Allora stiamo cercando qualcosa di semplice o elaborato, con o senza maniche, prossibilmente con applicazioni e/o ricami, e con lo strascico oppure senza." 
"Esattamente." Mi guardi attorno per il negozio. "Ma tenga conto che sono una persona molto flessibile!"
Stelline: 2 e mezzo

Dettagli
"I love shopping in bianco"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2003
Pag. 366
Prezzo: 9.00€

domenica 29 marzo 2009

I love shopping a New York



In I love shopping abbiamo lasciato una Becky Bloomwood più saggia e assennata.
La malata di shopping sembrerebbe aver finalmente imparato la lezione: non si lascerà più trasportare dalla frenesia degli acquisti per non rischiare di contrarre debiti insaldabili. Mai più.

Ma... è veramente così?
Nel seguito I love shopping a New York, Becky dimostra di non aver assolutamente imparato nulla.
Anzi, è persino più sprovveduta di prima, ricadendo pesantemente nel pericoloso vortice dello shopping, ma questa volta tra le strade della Grande Mela...

La sua irrefrenabile passione finiscono addirittura sulle pagine del quotidiano scandalistico Daily World, con terribili conseguenze: tutte le sue prospettive lavorative nel campo della televisione sfumano; la sua rubrica finanziaria al Caffè del mattino viene affidata all'odiatissima Clare Edwards; i solleciti di pagamento la sommergono, insieme ad una citazione in tribunale e purtroppo non c'è più il comprensivo direttore di banca Derek Smeath su cui fare affidamento; e, infine, la sua storia con Luke Brandon va a rotoli. 

Ma alla fine Becky riesce a cominciare una nuova vita e a riottenere la sua dignità (c'è da chiedersi se ce l'abbia mai avuta), iniziando da un gesto liberatorio e simbolico: liberarsi di tutti i suoi vestiti, accessori e oggetti attraverso un'asta per saldare ogni debito.
La rinascita continua con il trasferimento a New York, dove la protagonista diventa un'abilissima consulente di shopping da Barneys.
E proprio nei camerini di questo centro commerciale, Becky farà un emozionante quanto inatteso incontro con l'uomo della sua vita: Luke!

Stelline: 3

Dettagli
"I love shopping a New York"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2003
Pag. 306
Prezzo: 9.00€

sabato 24 gennaio 2009

I love shopping: il primo della saga


Rebecca Bloomwood. Becky, per gli amici.

Becky che suscita in me sensazioni contrastanti.

Da una parte mi ha fatto morire dalle risate per le situazioni comiche-imbarazzanti in cui si ritrova ingarbugliata; per la sua grande e repentina capacità di ripresa dopo aver ricevuto un nuovo avvertimento dalla banca dove il suo conto è pesantemente in rosso da mesi; per la sua fervida immaginazione che le fa costruire grandi e assurdi castelli in aria e la fa partire per la tangente lungo intrippatissimi viaggi mentali.
Su tutto, mi ha fatto piegare dalle risate quando Becky scopre, leggendo Vogue, che il poco fascinoso Tarquin, innamorato di lei da anni, è il 15° scapolo multimilionario della Gran Bretagna, rappresentando così la soluzione a tutti i suoi problemi finanziari.

Tarquin, che lei aveva sempre odiato e verso cui aveva sempre provato ripulso. Proprio quel Tarquin, ora, viene visto sotto una nuova luce:
"Numero 15. Tarquin Cleath-Stuart. Età: 26 anni. Patrimonio valutato in 25 milioni di sterline. Proprietario terriero, ha ereditato l'enorme patrimonio familiare all'età di 19 anni. [...]Un momento. Cos'è questa roba?
Cos'è che ho letto? No, non può essere.No, Stuart non può...
Oh mio Dio!
Di colpo non riesco più a respirare. Non riesco più a muovermi. Tutto il mio corpo è concentrato sull'immagine sfuocata davanti a me. Tarquin Cleath-Stuart? Tarquin il cugino di Suze? Tarquin?
Tarquin... possiede... venticinque... milioni... di sterline? So che sto per svenire, ammesso che riesca ad allentare la stretta intorno alla pagina. Ho davanti a me il 15° scapolo più ricco della Gran Bretagna... e lo conosco.Non solo lo conosco. Mi ha chiesto di uscire con lui.
Andrò a cena con lui domani sera.
Oh mio Dio! Diventerò una multimilionaria. Una multimilionaria! Lo sapevo! Io lo sapevo! Tarquin si innamorerà di me e mi chiederà di sposarlo. Ci sposeremo in un magnifico castello scozzese proprio come in Quattro matrimoni e un funerale (solo che da noi non morirà nessuno) e io avrò 25 milioni di sterline."
 

E non dimentichiamo la sua capacità di giustificare l'ennesimo acquisto inutile, al suono di "È  un affare irripetibile!" oppure "È un investimento per il futuro!".

Dall'altra parte, però, Becky riesce a farmi ribollire dalla rabbia e dall'indignazione perché, parliamoci chiaro, è una ragazza incasinata, disorganizzata, bugiarda e indebitata fino agli occhi. Un'oca patentata, materialista, egoista, gravemente affetta dalla sindrome da acquisto compulsivo, incapace ad affrontare i suoi problemi di petto, preferendo rimandare la soluzione ai suoi guai sempre al domani oppure escogitando improbabili vie d'uscita.

Ciò nonostante, I love shopping mi ha veramente preso e ho deciso di continuare a leggere le strampalate vicende di Becky, con l'augurio di non diventare mai come lei!

Stelline: 3

Dettagli
"I love shopping"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2000
Pag. 298
Prezzo: 9,00€
Related Posts with Thumbnails