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domenica 15 novembre 2009

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte


Una piccola gemma di libro

Ho iniziato il libro di Mark Haddon consigliatomi da Mercury85 di Anobii per la [Lettura collettiva del Ghetto] NOVEMBRE - Noi del Ghetto dei Lettori nella notte del primo novembre e l'ho terminato nella notte del 2 novembre.
Da ciò si deduce facilmente quando Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte mi abbia preso!!! Mi è stato impossibile smettere di leggerlo e ho sfruttato ogni momento per proseguire con la lettura.

Questo romanzo/giallo è raccontato in prima persona da Christopher Boone, quindicenne inglese affetto dalla sindrome di Asperger, un disordine pervasivo dello sviluppo apparentato con l'autismo, con diversi problemi comportamentali. Ad esempio, può non rivolgere la parola a nessuno per tantissimo tempo, così come non bere e mangiare a lungo. Detesta tutto ciò che è giallo e marrone e non tollera di essere toccato da altre persone.
Nonostante questi problemi, Christopher è un ragazzo molto intelligente e con una logica ferrea. E' in grado di risolvere complicatissimi problemi di matematica e conosce le più difficili leggi della fisica.
Quando il ragazzo trova Wellington, il cane di una vicina, ammazzato con un forcone, decide di svolgere delle indagini per scoprire l'autore del feroce gesto. Le sue ricerche lo porteranno a vivere un'avventura straordinaria e al tempo stesso terrificante, al di fuori della solita vita a Swindon.
Inoltre, con la sua scrittura, Haddon riesce ad aprire gli occhi sulle difficoltà e sulle gioie di vivere insieme a una persona che soffre della sindrome di Asperger.

Una citazione dal libro che mi è piaciuta e che condivido in pieno:
Penso che le persone credano nell'aldilà perché detestano l'idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che gli altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.
Ringrazio il Lancio per questo bellissimo regalo di compleanno!!!

Stelline: 5

Dettagli:
"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte"
di Mark Haddon
Editore: Einaudi
Anno: 2003
Pag. 247

lunedì 30 marzo 2009

I love shopping in bianco



Due stelline al terzo capitolo della saga di I love shopping, non perché non mi abbia appassionato come i due precedenti. Anzi, a ben vedere, la curiosità di sapere come avrebbe fatto Becky a risolvere la questione del "mi sposo al Plaza di New York con una sfarzosa cerimonia da sogno, ispirata alla Bella Addormentata, oppure mi sposo nella campagna inglese, con una cerimonia intima e casalinga, circondata dalle persone che amo?" mi ha preso molto di più delle vicende precedenti. Infatti, in una sola giornata, mi sono letta oltre 200 pagine per poter arrivare fino alla fine e scoprire come Becky avrebbe risolto l'ennesimo pasticcio in cui si è ficcata. 

Però questa volta l'indecisione, la mancanza di volontà, di affrontare di petto le situazioni che - come ben si sa - caratterizzano Becky Bloomwood raggiungono livelli urticanti
Credo che l'autrice si sia dilungata troppo sui continui tentannamenti della protagonista, che per quasi tutto il libro non riesce mai a trovare l'occasione appropriata per prendere una decisione definitiva che le risparmierebbero tante inutili paranoie, crisi di pianto e isterismi. 

Ancora più irritante è quando Becky sembra rinsavire e diventare una persona intelligente (seeee, ma quando mai?!), acquistando criterio e forza di volontà per dare un taglio netto a uno dei due matrimoni... Peccato che subito dopo tutto il suo buonsenso venga spazzato via dal vento del deserto che si trova nel suo cervello.
E questo accade di continuo. Davvero logorante!

Certo, i momenti divertenti non mancano nemmeno qui. 
Cito un brano a pagina 127, mentre Becky sta conversando con una commessa di Dream Dress per capire quale tipo di abito da sposa potrebbe piacerle. 
"No" ribatte Cynthia con un moto di fastidio, "Tu non scegli il tuo vestito" ripete verso di me, "tu incontri il tuo vestito. Così come hai incontrato il tuo uomo, ora è il momento di incontrare il tuo vestito. E, le assicuro, signorina, c'è un vestito che aspetta solo lei. Potrebbe essere il primo che prova." Cynthia indica una semplice tunica "oppure il ventesimo. Ma quando indossa quello giusto... sentirà un colpo qua." Indica il plesso solare. "E' come innamorarsi. Lo capirà." 
"Davvero?" Mi guardo attorno, sempre più impaziente. "E come lo capirò?" 
"Diciamo... che lo capirà." Mi rivolge un sorriso saggio. "Ha già qualche idea?" 
"Be', ovviamente, qualche idea me la sono fatta..." 
"Bene! E' sempre utile restringere un po' il campo. Allora, prima di cominciare, lasci che le faccia qualche domanda." Toglie il cappuccio alla penna. "Cercava qualcosa di semplice?" 
"Assolutamente" rispondo, annuendo convinta. "Molto semplice ed elegante. O anche elaborato" aggiungo, adocchiando un abito incredibile con una cascata di rose sul dietro. 
"Allora... semplice o elaborato..." dice, scrivendo sul taccuino. "Lo desiderava ricamato o con applicazioni di perline?" 
"Magari." 
"Okay. Con le maniche o senza?" 
"Possibilmente senza" rispondo. "Altrimenti con le maniche."
"Lo voleva con lo strascico?" 
"Oh, si!" 
"Ma non ti dispiacerebbe se fosse senza, no?" interviene Suze, che sta sfogliando Il meglio delle acconciature. "Voglio dire, potresti sempre mettere uno di quei lunghissimi veli." 
"E' vero. Mi paice l'idea dello strascico..." la fisso, colpita da un'idea improvvisa. "Ehi, Suze, se aspettassimo un paio d'anni a sposarci, il tuo bambino potrebbe reggermi lo strascico!" 
"Oh!" Suze si porta le mani alla bocca. "Sarebbe così carino! Ma se poi inciampa? E se si mette a piangere?" 
"Non importa. Potremmo prendergli un vestitino fantastico, sai..." 
"Se non vi dispiace, vorrei tornare a..." Cynthia ci sorride e studia i suoi appunti. "Allora stiamo cercando qualcosa di semplice o elaborato, con o senza maniche, prossibilmente con applicazioni e/o ricami, e con lo strascico oppure senza." 
"Esattamente." Mi guardi attorno per il negozio. "Ma tenga conto che sono una persona molto flessibile!"
Stelline: 2 e mezzo

Dettagli
"I love shopping in bianco"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2003
Pag. 366
Prezzo: 9.00€

domenica 29 marzo 2009

I love shopping a New York



In I love shopping abbiamo lasciato una Becky Bloomwood più saggia e assennata.
La malata di shopping sembrerebbe aver finalmente imparato la lezione: non si lascerà più trasportare dalla frenesia degli acquisti per non rischiare di contrarre debiti insaldabili. Mai più.

Ma... è veramente così?
Nel seguito I love shopping a New York, Becky dimostra di non aver assolutamente imparato nulla.
Anzi, è persino più sprovveduta di prima, ricadendo pesantemente nel pericoloso vortice dello shopping, ma questa volta tra le strade della Grande Mela...

La sua irrefrenabile passione finiscono addirittura sulle pagine del quotidiano scandalistico Daily World, con terribili conseguenze: tutte le sue prospettive lavorative nel campo della televisione sfumano; la sua rubrica finanziaria al Caffè del mattino viene affidata all'odiatissima Clare Edwards; i solleciti di pagamento la sommergono, insieme ad una citazione in tribunale e purtroppo non c'è più il comprensivo direttore di banca Derek Smeath su cui fare affidamento; e, infine, la sua storia con Luke Brandon va a rotoli. 

Ma alla fine Becky riesce a cominciare una nuova vita e a riottenere la sua dignità (c'è da chiedersi se ce l'abbia mai avuta), iniziando da un gesto liberatorio e simbolico: liberarsi di tutti i suoi vestiti, accessori e oggetti attraverso un'asta per saldare ogni debito.
La rinascita continua con il trasferimento a New York, dove la protagonista diventa un'abilissima consulente di shopping da Barneys.
E proprio nei camerini di questo centro commerciale, Becky farà un emozionante quanto inatteso incontro con l'uomo della sua vita: Luke!

Stelline: 3

Dettagli
"I love shopping a New York"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2003
Pag. 306
Prezzo: 9.00€

martedì 24 marzo 2009

Espiazione

"Espiazione"
di Ian McEwan

La citazione iniziale di un brano tratto dall'Abbazia di Northanger era di buon auspicio e, sicuramente, non casuale.
L'elegante stile narrativo che contraddistingue Jane Austen appartiene anche al contemporaneo McEwan, il quale mostra di possedere un'invidiabile padronanza della lingua e di saper rendere, con mirabile abilità ed impressionante precisione, stati d'animo, sentimenti, emozioni, luoghi, atmosfere. E, ad ogni pagina, non si può che sospirare di fronte alla grandezza e alla bravura dell'autore e di pensare: "Quanto vorrei possedere anche solo un decimo del dono letterario di McEwan!". 
Oltre alla comunanza di stile, il riferimento austeniano introduce al tema centrale del libro: la malizia e le eccessive elaborazioni fantastiche che spingono una persona ad infangare ingiustamente un'altra, compromettendone il nome e la reputazione, e il conseguente tentativo del calunniatore di riparare al male fatto mortificandosi e punendosi. Nel caso specifico, abbiamo una diffamatrice, tale Briony Tallis, ragazzina in bilico tra l'infanzia e l'adolescenza, dalla fervida immaginazione. Ma questa immaginazione, da innocuo propulsore di racconti fanciulleschi, si trasforma in un'arma deleteria, dalle conseguenze nefaste. Briony accusa Robbie Turner - una sorta di figlio adottivo della famiglia Tallis - di crimini orribili, ovvero di aver aggredito la sorella Cecilia e di aver abusato della cugina Lola, decretando la fine di ogni ambizione del ragazzo e segnando irrimediabilmente il suo roseo futuro. Qualsiasi cosa abbia spinto questa incosciente tredicenne ad avanzare accuse tanto gravi ed a reiterarle negli anni a seguire (malizia? impulso? cattiveria infantile? risentimento?), non è giustificabile, in quanto completamente infondata. 
"Non tutti i bambini spediscono un uomo in galera con una bugia. Non tutti i bambini sono tanto determinati e malevoli, tanto coerenti, senza un attimo di esitazione, senza un solo dubbio.
Nella terza parte ritroviamo Brony, diventata (quasi) una donna, resasi conto da tempo dell'orribile crimine commesso e nell'atto di espiare l'imperdonabile errore giovanile. Eccola infermiera, durante la seconda guerra mondiale, in un ospedale londinese, senza veri amici, lontana dai familiari, vessata da un'autoritaria caposala, tra padelle, abluzioni e maniacale pulizia. La sua è "un'esistenza fatta di limitazioni, obbedienza, regole e lavoro e costante terrore di biasimo", che però non la risparmia dal senso di colpa che, incessantemente, la tormenta e ad emergere con vigore. 
E, perdonate la schiettezza, ma ritengo che il masochismo con cui Brony si punisce sia del tutto meritato; anzi, il lieto fine che ci mostra un'anziana Briony, ormai scrittrice affermata, festeggiare il settantesimo compleanno circondata da un'immenso parentado (che addirittura celebra la sua disgraziata capacità inventiva!), mi ha davvero infastidito.

Stelline
Dettagli:
"Espiazione"
di Ian McEwan
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 2001
Pag. 381
Prezzo: 12.00€

lunedì 16 febbraio 2009

Ragione e sentimento

"Ragione e sentimento"
di Jane Austen

Ragione e sentimento.
Vale a dire, le due sorelle Elinor e Marianne Dashwood (Margaret escludiamola subito perchè è ininfluente per lo svolgimento della storia).
Da una parte, la primogenita Elinor: ragazza semplice, chiara, composta e dotata di una eccezionale calma. Qualsiasi cosa possa accadere nella sua vita o in quella delle persone a lei care, niente sembra turbarla o agitarla. Pare che niente possa toccarla nel profondo e i suoi sentimenti difficilmente riescono a traboccare. Insondabile ed imperturbabile. Insomma, una specie di robot del '700/'800 (uff, perchè la Austen ha dato il mio nome proprio a un personaggio dotato di un self-control così estremo?!).
Dall'altra, Marianne: diciassettenne vivace, dal cuore ardente ed animata da una fervida immaginazione. Vive intensamente e pienamente sia le gioie che i dolori, proprio come la madre. E proprio per questo suo modo d'essere, così simile al mio, mi è decisamente più simpatica della sorella maggiore.

In qualunque caso, a nessuna delle due signorine Dashwood saranno risparmiate le pene e le sofferenze d'amore.
L'intelligente ed assennata Elinor vedrà farsi soffiare il suo amato Edward Ferrars da un'arrogante sgualdrina da quattro soldi di nome Lucy Steele. Chissà però che il futuro non le riservi qualche sorpresa e, magari, una piccola rivincita personale...
La bella e dolce Marianne soffrirà le pene dell'inferno a causa di Willoughby, un malscalzone spendaccione dalle mani bucate che sacrifica l'amore per un matrimonio conveniente dal punto di vista economico. E non dimentichiamoci che prima di incontrare la secondogenita delle Dashwood, questo "galantuomo" aveva ben pensato di sedurre, mettere incinta e poi abbandonare un'altra giovane ragazza. La sofferenza per l'amore perduto sarà tale per Marianne da portarla ad un passo dalla morte. Ma le sue sorti si risolleveranno e, in questo, un importante ruolo giocherà il Colonnello Brandon che sarà sempre accanto alla famiglia Dashwood con le sue mille premure.

A completare questo quadro, ci sono molti altri personaggi interessanti (in particolare quelli femminili a cui la Austen riesce sempre a dare più spessore rispetto a quelli maschili): oltre alla sopracitata Lucy Steele, abbiamo la pettegola impicciona signora Jennings; il fratellastro John Dashwood, un uomo senza spina dorsale e senza palle che si lascia soggiogare completamente da quell'arpia di sua moglie Fanny; e non dimentichiamo Lady Middleton, donna egoista ed altezzosa, le cui simpatie si basano su un solo criterio: chi sa apprezzare quelle pesti dei suoi figli verrà trattato con rispetto, mentre gli altri saranno guardati solo con immenso disprezzo.

Stelline:
Dettagli:
"Ragione e sentimento"
di Jane Austen
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 1995
Pag. 252
Prezzo: 5,00€

sabato 24 gennaio 2009

I love shopping: il primo della saga


Rebecca Bloomwood. Becky, per gli amici.

Becky che suscita in me sensazioni contrastanti.

Da una parte mi ha fatto morire dalle risate per le situazioni comiche-imbarazzanti in cui si ritrova ingarbugliata; per la sua grande e repentina capacità di ripresa dopo aver ricevuto un nuovo avvertimento dalla banca dove il suo conto è pesantemente in rosso da mesi; per la sua fervida immaginazione che le fa costruire grandi e assurdi castelli in aria e la fa partire per la tangente lungo intrippatissimi viaggi mentali.
Su tutto, mi ha fatto piegare dalle risate quando Becky scopre, leggendo Vogue, che il poco fascinoso Tarquin, innamorato di lei da anni, è il 15° scapolo multimilionario della Gran Bretagna, rappresentando così la soluzione a tutti i suoi problemi finanziari.

Tarquin, che lei aveva sempre odiato e verso cui aveva sempre provato ripulso. Proprio quel Tarquin, ora, viene visto sotto una nuova luce:
"Numero 15. Tarquin Cleath-Stuart. Età: 26 anni. Patrimonio valutato in 25 milioni di sterline. Proprietario terriero, ha ereditato l'enorme patrimonio familiare all'età di 19 anni. [...]Un momento. Cos'è questa roba?
Cos'è che ho letto? No, non può essere.No, Stuart non può...
Oh mio Dio!
Di colpo non riesco più a respirare. Non riesco più a muovermi. Tutto il mio corpo è concentrato sull'immagine sfuocata davanti a me. Tarquin Cleath-Stuart? Tarquin il cugino di Suze? Tarquin?
Tarquin... possiede... venticinque... milioni... di sterline? So che sto per svenire, ammesso che riesca ad allentare la stretta intorno alla pagina. Ho davanti a me il 15° scapolo più ricco della Gran Bretagna... e lo conosco.Non solo lo conosco. Mi ha chiesto di uscire con lui.
Andrò a cena con lui domani sera.
Oh mio Dio! Diventerò una multimilionaria. Una multimilionaria! Lo sapevo! Io lo sapevo! Tarquin si innamorerà di me e mi chiederà di sposarlo. Ci sposeremo in un magnifico castello scozzese proprio come in Quattro matrimoni e un funerale (solo che da noi non morirà nessuno) e io avrò 25 milioni di sterline."
 

E non dimentichiamo la sua capacità di giustificare l'ennesimo acquisto inutile, al suono di "È  un affare irripetibile!" oppure "È un investimento per il futuro!".

Dall'altra parte, però, Becky riesce a farmi ribollire dalla rabbia e dall'indignazione perché, parliamoci chiaro, è una ragazza incasinata, disorganizzata, bugiarda e indebitata fino agli occhi. Un'oca patentata, materialista, egoista, gravemente affetta dalla sindrome da acquisto compulsivo, incapace ad affrontare i suoi problemi di petto, preferendo rimandare la soluzione ai suoi guai sempre al domani oppure escogitando improbabili vie d'uscita.

Ciò nonostante, I love shopping mi ha veramente preso e ho deciso di continuare a leggere le strampalate vicende di Becky, con l'augurio di non diventare mai come lei!

Stelline: 3

Dettagli
"I love shopping"
di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2000
Pag. 298
Prezzo: 9,00€
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