martedì 24 marzo 2009

Espiazione

"Espiazione"
di Ian McEwan

La citazione iniziale di un brano tratto dall'Abbazia di Northanger era di buon auspicio e, sicuramente, non casuale.
L'elegante stile narrativo che contraddistingue Jane Austen appartiene anche al contemporaneo McEwan, il quale mostra di possedere un'invidiabile padronanza della lingua e di saper rendere, con mirabile abilità ed impressionante precisione, stati d'animo, sentimenti, emozioni, luoghi, atmosfere. E, ad ogni pagina, non si può che sospirare di fronte alla grandezza e alla bravura dell'autore e di pensare: "Quanto vorrei possedere anche solo un decimo del dono letterario di McEwan!". 
Oltre alla comunanza di stile, il riferimento austeniano introduce al tema centrale del libro: la malizia e le eccessive elaborazioni fantastiche che spingono una persona ad infangare ingiustamente un'altra, compromettendone il nome e la reputazione, e il conseguente tentativo del calunniatore di riparare al male fatto mortificandosi e punendosi. Nel caso specifico, abbiamo una diffamatrice, tale Briony Tallis, ragazzina in bilico tra l'infanzia e l'adolescenza, dalla fervida immaginazione. Ma questa immaginazione, da innocuo propulsore di racconti fanciulleschi, si trasforma in un'arma deleteria, dalle conseguenze nefaste. Briony accusa Robbie Turner - una sorta di figlio adottivo della famiglia Tallis - di crimini orribili, ovvero di aver aggredito la sorella Cecilia e di aver abusato della cugina Lola, decretando la fine di ogni ambizione del ragazzo e segnando irrimediabilmente il suo roseo futuro. Qualsiasi cosa abbia spinto questa incosciente tredicenne ad avanzare accuse tanto gravi ed a reiterarle negli anni a seguire (malizia? impulso? cattiveria infantile? risentimento?), non è giustificabile, in quanto completamente infondata. 
"Non tutti i bambini spediscono un uomo in galera con una bugia. Non tutti i bambini sono tanto determinati e malevoli, tanto coerenti, senza un attimo di esitazione, senza un solo dubbio.
Nella terza parte ritroviamo Brony, diventata (quasi) una donna, resasi conto da tempo dell'orribile crimine commesso e nell'atto di espiare l'imperdonabile errore giovanile. Eccola infermiera, durante la seconda guerra mondiale, in un ospedale londinese, senza veri amici, lontana dai familiari, vessata da un'autoritaria caposala, tra padelle, abluzioni e maniacale pulizia. La sua è "un'esistenza fatta di limitazioni, obbedienza, regole e lavoro e costante terrore di biasimo", che però non la risparmia dal senso di colpa che, incessantemente, la tormenta e ad emergere con vigore. 
E, perdonate la schiettezza, ma ritengo che il masochismo con cui Brony si punisce sia del tutto meritato; anzi, il lieto fine che ci mostra un'anziana Briony, ormai scrittrice affermata, festeggiare il settantesimo compleanno circondata da un'immenso parentado (che addirittura celebra la sua disgraziata capacità inventiva!), mi ha davvero infastidito.

Stelline
Dettagli:
"Espiazione"
di Ian McEwan
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 2001
Pag. 381
Prezzo: 12.00€

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