venerdì 18 marzo 2011

Blogger italiani uniti per il Giappone


Se seguite il mio blog o mi conoscete personalmente, saprete allora della mio grande amore per il Giappone. Un amore (non potrei definirlo in altro modo, profondo e smisurato pari a quello che provo per Londra e il Regno Unito) nato durante le scuole medie, nel più prevedibile dei modi: grazie alle scorpacciate di manga e di anime. Da quel momento ho sviluppato un vasto interesse per il Paese del Sol Levante, che si è nutrito in ogni modo (romanzi, saggi, collezioni in edicola, video, corsi universitari, eventi, ecc.), pur di sopperire all'impossibilità di studiare lingue e letterature orientali e di recarmi in quella lontana terra.

È quindi facile capire come sia triste per gli ultimi disastrosi eventi che hanno colpito la zona a Nord-Est dell'arcipelago. Non voglio tediarvi con i particolari della tragica situazione in cui verte ora il Giappone dopo il terremoto e lo tsunami che hanno spezzato migliaia di vite e distrutto interi villaggi. Per questo esistono la televisione e i giornali; purtroppo pare che i media italiani stiano facendo un pessimo lavoro di copertura, come se volessero a tutti i costi scatenare il panico e la paura, scadendo nella più bassa informazione sensazionalistica ma non veramente informativa e utile.
Per esempio il Corriere, alcuni giorni fa, sosteneva che a Tokyo fossero rimasti pochissimi italiani (tra cui un certo pizzaiolo di nome Giuseppe Erricchiello): si tratta di un'enorme bufala (e non sto parlando di quella sulla pizza di Peppe)!
E ancora, come scrive Nicus di Stray In Japan:
Ho visto TV in cinese spacciate come dirette dalla TV giapponese; l'aeroporto di Sendai spacciato per quello di Tokyo; confusione tra la situazione nel Tohoku (Nord-Est), a Tokyo e nel resto del Giappone.
Si parla di nuvole radioattive su Tokyo: per ora una stupidata galattica.
Per non parlare della massa di complottisti partita senza freno (gli stessi delle scie chimiche per intenderci).
Basta leggere i post dei blogger italiani residenti in Giappone per rendersi conto della vera situazione. Eccone una lista, a vostro beneficio:
Se ne avete altri da segnalarmi, scriveteli nei commenti e io provvederò ad aggiornare la lista.

E ora, passiamo al concreto.
Cosa fare per aiutare i giapponesi?
Il gesto più semplice e immediato è la donazione, magari direttamente alla Japan Red Cross che opera proprio sul posto.
Altrimenti mandate un sms al 45500 per donare 2 euro alla Croce Rossa Italiana anche se, come scrive Nicus, "c'è un inutile intermediario e il rischio che i soldi vengano incamerati per la gestione ordinaria della CRI".
Non poteva mancare un'iniziativa di Google, che permette di fare anche piccole donazioni dal valore minimo di 100Y (equivalenti a 90 cent di euro).

Infine, tenete sempre d'occhio questa pagina Facebook creata in supporto dei giapponesi, per rimanere aggiornati sulla situazione, per unirvi all'iniziativa Blogger italiani uniti per il Giappone, per conoscere nuove modalità con cui offrire il vostro aiuto, per segnalare eventi e iniziative benefiche, per offrire alloggio ai bisognosi nelle zone di Milano e Roma.


© @maghetta su Twitter

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