sabato 7 febbraio 2009

Viaggio in un delizioso paesino statunitense degli anni '20/'30



Io amo Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, sia il libro che il film.
Quante volte l'avrò letto?
Quante volte avrò visto quel film?
Ormai ho perso il conto!

Adoro piace leggere il bollettino della signora Weems, con le sue strampalate notizie, direttamente dagli anni '20 e '30!
Mi piace lasciarmi sommergere dalle chiacchiere della nostalgica Virginia Threadgoode (conosciuta come Ninny), ospite di una casa di cura nella seconda metà degli anni '80!
Bello anche rattristarsi per la storia di sottomissione e di totale mancanza di indipendenza di Evelyn e vedere come, grazie alla dolci parole della sua nuova e anziana amica, riesca a rascattarsi e a diventare una nuova donna.
Ho una grande predilizione per Idgie... del resto come si fa a non amarla?! Adoro la sua tenacia, il suo spirito ribelle e indomito, la passione per le attività prettamente maschili, ma anche il suo gran buon cuore, la sua bontà d'animo, la sua gentilezza e il suo umorismo.

Ma ecco come si sviluppa la storia: grazie ai racconti di Ninny Threadgoode, anziana ospite di una casa di riposo di Birmingham, ci si può godere un viaggio in un mondo semplice e pulito rappresentato dalla cittadella di Whistle Stop degli anni '20 e '30. Si tratta di una località dell'Alabama e abitata da poche persone, (quasi) tutte pure di cuore, leali e piene di buoni sentimenti come Idgie Threadgoode e Ruth Jamison.
Grazie alle parole che Ninny rivolge all'infelice Evelyn Couch (siamo nella seconda metà degli anni '80) si può respirare l'atmosfera serena e gioviale che animava questo paesino, dove tutti erano amici, c'era un gran rispetto e fiducia nel prossimo.
Un posto dove nonostante la povertà e la scarsità di mezzi, si viveva felicemente solo con un salone di bellezza, un ufficio postale, una stazione ferroviaria e un bar.
Insomma potete capire che si tratta di un'atmosfera unica, forse introvabile ai nostri giorni (anche se non mancano colpi di scena e segreti pericolosi).
Nonostante tutto questo venga perso con il trascorrere del tempo, con la morte e gli allontanamenti di molti abitanti di Whistle Stop (rendendo me - e anche Evelyn - tristi e malinconiche), ci si può consolare con il pensiero che le storie della Whistle Stop degli anni '20 e '30 e dei suoi fantastici, straordinari ed unici cittadini rimarranno per sempre vive nella mia memoria e in quella di Evelyn.

Ovviamente, ogni volta che leggo questa storia mi viene in automatico fare i confronti tra la trasposizione cinematografica ed il libro: ad esempio, la differenza che è presente nelle prime pagine riguarda la morte di Buddy, uno dei tanti figli della famiglia Threadgoode.
Nel film, Buddy sta facendo la corte a Ruth durante il matrimonio di sua sorella. Buddy, Ruth (che indossa un cappello di paglia) e la piccola Idgie si allontanano dalla casa per divertirsi da soli. Mentre si trovano tutti su un ponte che passa sopra i binari ferroviari, Ruth e Buddy stanno per baciarsi ma, un colpo di vento, fa volare sui binari il cappello di paglia della ragazza. Buddy va a riprenderlo ma il suo piede rimane incastrato tra i binari e, purtroppo, non riesce a scansarsi prima dell'arrivo del treno.
Nel libro, invece, Buddy prende il cappello di paglia in prestito a Cleo (futuro marito di Virginia) e, insieme ad altri ragazzi della città, accompagna quelli delle città vicine (venuti a Whistle Stop per il picnic della chiesa battista) alla stazione.
Poi, la tragedia: "Sentimmo il treno partire e, mentre stava uscendo dalla stazione, lo udimmo fischiare. Poi frenò bruscamente fino a fermarsi e nello stesso momento la ragazza gridò. [...] seppi che si trattava di Buddy. Aveva filato per tutto il giorno con Marie Miller e, quando il treno era partito, si era messo sui binari, si era tolto il cappello e le aveva rivolto uno dei suoi sorrisi disarmanti. Era stato allora che il treno aveva fischiato. Dicono che non l'abbia nemmeno sentito arrivare."

Una nota sul particolare stile narrativo usato da Fannie Flagg: l'autrice lascia che a raccontare la storia siano diversi narratori (la signora Weems, la signora Threadgoode, ecc.). Inoltre c'è un continuo alternarsi tra passato e presente.
Personalmente queste scelte narrative non mi creano alcun problema; anzi, tutto contribuisce a creare più aspettativa e curiosità, specie quella frase buttata lì dalla signora Threadgoode riguardo all'accusa di omicidio nei confronti di Idgie.

Stelline: 5
 
Dettagli
"Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop"
di Fannie Flagg
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 1992
Pag. 363
Prezzo: 5,95€

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